Capitolo 25 - Shawn

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« Allora... come ti chiami? »

« B... Beverly! »

« Beverly... e poi? »

« Gre... volevo dire Pierce! » mento.

« Ciao Beverly Pierce! Io sono Shawn! »

Nonostante siamo seduti uno di fronte all'altro, capisco che non è tanto più alto di me. Avrà una trentina d'anni forse qualcosa in meno, forse la mia stessa età.

« Quanti anni hai, Shawn? »

« Ventisette! »

Appunto.

Con galanteria non mi rivolge la stessa domanda. Si limita a riempirmi un flute.

Ventisette anni, biondo, taglio pratico ma alla moda, un velo di abbronzatura, mani curate e abbastanza soldi da poterli buttare in questo privé.

« Allora, Shawn, di cosa ti occupi? »

« Sono in proprio. Giusto una piccola azienda di famiglia in centro! E tu? »

Come volevasi dimostrare: l'ennesimo figlio di papà.

« Io? Un'umile giornalista freelance. »

« E ti piace il tuo lavoro. »

« Direi di sì! Scrivo di ciò che mi circonda e, a volte, anche di chi mi circonda. »

« Deve essere appassionante! »

Non sai quanto!

« Ma tu piuttosto Shawn, non ti avevo mai visto qui! »

« Sai com'è... mi piace cambiare! »

« E non ti fermi mai in un posto? »

« Solo se c'è qualcosa per cui valga la pena fermarsi! » afferma tuffandosi nelle mie pupille alla ricerca di un indizio sull'effetto della sua frase.

« Capisco... quindi devo dedurre che fin'ora non hai trovato nulla per cui valga la pena fermarsi? »

« Mai dire mai. »

Continua a guardarmi. Forse è un gioco. Forse vuole scoprire quanto a lungo riesco a sostenere il suo sguardo.

E allora giochiamo.

Uno... due... tre...

Notare. Cerco un dettaglio. Qualcosa che faccia trasparire un minimo punto debole.

Un battito di ciglia. Poi un altro. L'iride si comprime contro i bordi estrerni mentre la pupilla si dilata.

Quattro... cinque... sei...

Possibile rimanga impassibile. Quel suo sorriso beffardo. Un ghigno che mi deride. Lui sa. Sa che mi avrà.

Meglio cosi! Sarà ancora più bruciante.

Sette... otto... nove...

No! Aspetta! Lento, quasi impercettibile. Le labbra di rilassano. Gli zigomi si abbassano. Ora non è più un ghigno.

Dieci... undici... dodici...

Forse si è accorto. Sì. Deve avermi capita. Deve aver letto in me qualcosa. Il mio piano. Dio come fa? Ed io cosa faccio? Lo fisso seria, come fa lui. E ora? Cosa fa? Sorride?

Tredici... quattordici... quindici...

Ma non è lo stesso sorriso di prima. È una persona nuova. È un sorriso dolce, quasi divertito. Un bagliore nei suoi occhi mi dice che sono lucidi. Un accenno di emozione? Cielo, ma da quanto dura questo sguardo?

Sedici... diciassette... diciotto...

Ed io come una scema sto abbassando le difese. Beverly! Cosa fai? Perché sorridi? Perché lo ricambi? Lanciagli addosso lo champagne! Cosa cavolo ti succede?

Diciannove... venti...

« Già qualcosa per cui valga la pena... » rompe il silenzio.

Il mio polso. Il bicchiere inclinato. Lo champagne che si spande a terra.

Ma che diavolo è successo?

« Se posso permettermi Beverly, mi vorrei scusare per come ti ho trattata appena sei entrata. Sono certo che non meriti un trattamento del genere. Accetta le mie scuse. »

« Scuse? Ma si! Certo! Nessun problema! »

Beverly! Che fine ha fatto la tua spina dorsale! Lancia a terra il bicchiere e vai via prima che sia troppo tardi!

Sì! È proprio quello che devo fare se solo riuscissi a muovermi!

« Dammi il bicchiere che te lo riempio! »

« Come? Oh sì scusa! Devo aver già bevuto un po' troppo! »

« Potrei dire lo stesso di me! »

Ai suoi piedi, anche il suo bicchiere giace a terra.

Un ultimo sguardo divertito. Un sorriso spontaneo. Comune, condiviso.

« Shawn... »

Una suoneria sincopata. Cavolo che sfortuna.

« Pronto... si... ora?... si era detto domani!... va bene. »

L'espressione sconsolata. Devo averne una simile.

« Perdonami Beverly. Non sai quanto vorrei rimanere ma devo scappare. Però voglio rivederti ad ogni costo! »

« Mi piacerebbe anche a me! »

« Domani lavori? »

« Domani... »

Susanne si arrabbierà!

« Penso di essere libera! Sempre qui? »

« No, no! Qualcosa di più tranquillo dove il cellulare non prende! »

« Sicuro che puoi farlo? »

« Non preoccuparti! Vieni domani mattina qui di fronte. »

« Verrai? Non mi darai buca? »

« Vali troppo la pena per mancare! »

© Giulio Cerruti (The_last_romantic)

Angolo dell'autore:

Lasciate anche solo una stella per coronare i miei sforzi o, se vi va, commentate consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!

Come Mondi Opposti | Prima StesuraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora