Capitolo 24 - Domino

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Suoni. Rumori. Parole.

Che differenza c'è? Quale valore hanno le ultime se non vengono seguite dalle azioni?

Si accavallavano gli uni sulle altre. Un'unica indistinta matassa tra quei corridoi zeppi di studenti.

Risate, urla, tonfi, il costante stridio delle suole delle scarpe sul linoleum. Mosaico ricco ed inconsistente allo stesso tempo. Scivolare da un discorso all'altro. Carpire stupide frasi di stupidi ragazzi. Arrendersi che una giornata iniziata nel migliore dei modi era solo il dispetto del destino che la voleva al punto di partenza.

Destra. Sinistra. Destra. Sinistra. Guardarsi i piedi. Già, perché guardare in alto? Cosa c'era da vedere? Stupidi coetanei che vivevano la loro spensierata vita.

Bry non era cosi.

Avrebbe dato un braccio per la loro superficialità. Avrebbe fatto carte false per quella sicurezza in se stessi.

Lei aveva un passato. Pesante, opprimente. Nessuno di quei "figli di papà" poteva comprendere. Toby aveva ragione.

Pensare. Ricordare. Infine odiarsi perché la consapevolezza di ciò che era accaduto ai suoi genitori era ormai diventato un panorama a cui abituarsi, e di cui dimenticarsi.

Sì, vero. Andava al cimitero regolarmente. Cambiava i fiori, puliva. A volte lì incontrava Toby.

Ma perché tutto questo viene in mente ora?

La risposta era quanto mai ovvia e Luke c'entrava più di quanto Bry odiasse ammettere.

Spinta nuovamente alla solitudine, si era rifugiata nell'unico ricordo che, opposto, richiamava tempi in cui le presenze non si limitavano solo a Toby.

Destra. Sinistra. Destra.

Scappare. Girare i tacchi e scappare per sempre.

Per andare dove?

Nell'immediato il traguardo era il suo armadietto e quel lucchetto che, logoro, la guardava da ormai quattro anni.

Quindici a destra. Nove a sinistra. Venti a destra.

Scattò. Lo liberò dal suo alloggiamento. Tirò. La leggera latta dello sportello si piegò.

Quando si aprì un foglietto di carta piegato su se stesso planò verso il pavimento.

Questa è nuova.

Finalmente un ostacolo a rompere quella monotonia. Finalmente qualcuno si era accorto della sua presenza. Ma probabilmente era soltanto Toby.

Raccogliendolo una sola lettera, una sola iniziale si intravedeva oltre la piega. Una lettera sconosciuta e familiare.

"Ora di pranzo, sotto gli spalti del campo di football. Ti spiegherò tutto, promesso. L."

Le mani sudate e tremanti. La bocca che involontariamente si piega in un sorriso. L'incapacità di trattenere la gioia.

Niente di tutto ciò.

Apatia e ricordi recenti. Quel suo sguardo affranto nel mancato coraggio. La codardia di un gesto pubblico incompiuto.

L'indecisione se accettare. La rabbia dell'onere del primo passo.

Perché non può essere semplice?

Parole. Professori. Lezioni.

Nessuna scuola ti preparerà mai alla vita.

E l'amore per Bry era vita. Tamburellava con la matita sul banco perdendosi nelle sue ondulazioni. Effetti ottici la facevano apparire distorta.

Lo stesso abbaglio che ho avuto io.

Ma la realtà era ancora più labile di una matita. Infinite sfaccettature, infinite strade.

Si diramavano in ogni direzione. Ma in quell'istante di fronte a lei solo due opzioni: sì e no.

Accettare o rifiutare. Non c'erano terze o quarte scelte. In ogni caso Luke l'avrebbe attesa.

« Per mercoledì da pagina dodici a diciannove. E... Breanna! »

« Si professore? »

« Mi aspetto che tu tratti meglio i tuoi libri di testo! » disse notando le pagine ancora rigonfie di acqua mentre in fondo all'aula Beverly ridacchiava divertita.

La ciliegina sulla torta.

La lezione terminò con il suono della campanella e degli immancabili spintoni fino all'uscita.

Destra o sinistra?

Da una parte il campo di allenamento, dall'altra la sala del pranzo.

Tutti scelsero la seconda abbandonando nella desolazione più completa i corridoi.

Ora capisco perché ha scelto l'ora del pranzo.

Codardo fino in fondo. Neppure le spiegazioni potevano essere pubbliche. Che bisogno ci poteva essere? Solo la vergogna di farsi vedere in giro con Bry spiegava quel comportamento.

Destra o sinistra? Luke o pranzo?

Eppure quella scelta, la possibilità che le era stata offerta era una pistola pronta a sparare. Luke l'aveva caricata con quel biglietto. Non presentarsi forse lo avrebbe ferito nello stesso modo in cui lui aveva ferito lei.

Strade opposte, divergenti, il primo colpo di un domino. Chissà se si potesse tornare indietro quante scelte diverse si farebbero.

Forse me ne pentirò...

Bry scelse e la prima tessera del domino cominciò a cadere.

© Giulio Cerruti (The_last_romantic)

Angolo dell'autore:

Lasciate anche solo una stella per coronare i miei sforzi o, se vi va, commentate consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!

Come Mondi Opposti | Prima StesuraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora