Capitolo 28 - Silenzio

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« Sì! Sei decisamente impazzito, Luke! »

« O... okay! Non è esattamente la reazione che mi aspettavo ma... va bene! » rispose sconcertato.

« Non nego che, anche di recente, mi sono domandata cosa ti legasse a Beverly ma... ma... come ti è venuto in mente? » chiese con le mani nei capelli.

« Forse perché negli ultimi tempi mi sono chiesto se attorno a me c'era qualcuno con cui preferivo stare! » sbraitò.

« E non hai pensato neppure per un secondo di includermi nella decisione o quanto meno avvertirmi? »

« E perché mai avrei dovuto? Poco fa mi hai detto che non c'è nulla tra noi! »

« Ti ho spiegato cosa intendevo! Perché te la prendi tanto? »

« Davvero non lo capisci da sola? »

« No! E se lo vuoi sapere è colpa tua perché in tutti questi anni non mi hai mai minimamente calcolata! »

« E ora cosa c'entra? »

« Perché ora? Perché io? Non ci posso credere! Hai la minima idea di cosa hai innescato? E parlo anche nel tuo interesse! »

« Fammi capire! » iniziò sbattendo la portiera. « Prima mi dai ragione quando parlo di come Beverly ci soffochi poi, quando metto davvero tutto in gioco, quando rinuncio alla mia famiglia e tradisco mio padre, la politica e la mia religione per te, tu cosa fai? Mi volti le spalle? Io non ti capisco! »

« Cosa c'è da capire? Me lo hai detto tu stesso: tuo padre e Beverly sono in grado di fare qualsiasi cosa! Qualsiasi! Rischiamo entrambi in questa storia. Anzi rischia anche mio zio! »

« Ma ti ascolti, Bry? Ti ho appena detto che ho rinunciato a lei dopo quattro anni, che la mia famiglia mi odierà a vita perché non sei mormona, che mio padre perderà le elezioni senza l'appoggio economico dei Green e che ho fatto tutto solo per te... e tu sai pensare solo alle conseguenze! »

« Qualcuno dovrà anche pensarci! »

« Già! E saresti tu? Allora dimmi come finirà visto che sai già tutte le risposte! »

« Mi dispiace ma non lo so! »

« No, Bry! Dispiace a me! Mi dispiace che non ho pensato alle ripercussioni. Mi dispiace di non essere rimasto sotto il tacco di Beverly! Mi dispiace di aver pensato che saresti stata felice! E infine mi dispiace di provare ciò che provo! »

« Cosa provi? »

« Non lo so Bry! Non l'ho mai provato! So solamente che non fa calcoli ma solo stronzate! » disse nascondendo gli occhi vestiti di lacrime.

« Luke... »

Sei una stupida Bry...

« Fa niente! Hai ragione tu! Ora se vuoi ti accompagno a casa. »

« Io... »

« Non preoccuparti! Mi fermerò lontano dove tuo zio non potrà vedermi. »

Dieci minuti.

In altre occasioni sarebbero corsi rapidi perdendosi tra quelli mai vissuti. Ma per quanto pochi, per quanto veloci, erano stati dieci minuti da ricordare. Bry lo sapeva mentre, con le mani unite tra le ginocchia veniva accompagnata a casa. Luke fissava la strada come se il pick-up potesse imbizzarrirsi ad una minima distrazione.

Ma loro non erano soli. Il silenzio era un ospite alquanto ingombrante, un ospite che amplificava i pensieri ed anche i bisbigli del cuore urlavano di rabbia e rimorso per quanto detto.

Sei stata un'idiota, Bry! Non era difficile! Bastava dire: "Qualsiasi sentimento tu provi, io lo provo da una vita."

E come spesso accade, non sono i gesti eroici a fare la differenza. A volte è sufficiente una parola, un cenno, anche solo uno sguardo. Lo stesso che non trovò luogo.

Nessuno dei due parlò pur sapendo che era l'unica cosa giusta da fare.

In vista della chiesa di Saint Mary, la macchina frenò accompagnata da un lontano stridio attutito dall'abitacolo.

Luke scese e sistemò la bici sul cavalletto al limitare del marciapiede.

« Luke... mi dispiace. » salutò impacciata. « Dimmi che va tutto bene... »

Ma lo sguardo che ricevette era più eloquente di mille no.

© Giulio Cerruti (The_last_romantic)

Angolo dell'autore:
Lasciate anche solo una stella per coronare i miei sforzi o, se vi va, commentate consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!

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