Capitolo 36 - Tempo

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Credere ai propri occhi non era mai stato tanto difficile.

Pensare, ripensare, rivivere. Lo sguardo sgomento di tutti. Il boato quando il liceo comprese ciò che al mondo era stato celato.

Quindici anni, un istante. La violenza si era infine infranta contro la verità. Perché forse è vero che i buoni vincono sempre. Forse non erano solo favole stereotipate quelle che ci leggevano da bambini.

Vicine, lontane. Anime che ruotano in un mondo in movimento. Mondi dentro un mondo. Incontro che significa inevitabilmente scontro.

Questo è stato.

Ormai passato. Ormai reale. Eppure in qualche modo incredibile, impensabile.

Così repentino, così brutale. Non accorgersi che quel mondo tanto lontano era così prossimo da essere tangente.

E amare. Amare quel suo palesarsi. Amare il significato. Amare quanto significante sarebbe stato.

Ed ora?

Attesa. Semplice attesa.

A gambe incrociate su di un pavimento di assi usurate. Il mare e le sue ultime onde di marea. Il sole ed i suoi ultimi raggi stanchi. Una giornata grigia quella. Una giornata piovosa e fredda.

La più bella della mia vita.

"Stesso posto, stessa ora". Così aveva detto quando Beverly era corsa via in lacrime facendosi largo tra studenti che le riservavano lo stesso trattamento spietato che Bry fin troppo bene e fin troppe volte aveva conosciuto.

Eppure la pietà non aveva sfiorato la coscienza di Bry. Avrebbe voluto, Dio solo sa quanto. Ma la perfezione non è di questo mondo e, a dispetto del suo soprannome non richiesto, la santità era lontana da lei come da tutta quella scuola.

Ore diciotto.

Gli specchi del faro si illuminarono ed il tramonto iniziò lentamente a colorare l'aria.

"Strano è in ritardo. Ma ho atteso quindici anni, posso attendere qualche minuto.

D'altronde l'intera mia vita è un ritardo costante. Ritardo nel capire cosa volevo, ritardo nel capire perché ribellarmi.

Se ci penso ho fatto davvero ben poco. Sei stato tu, mio caro diario, a fare tutto. Se c'è qualcuno che devo ringraziare quello sei tu. Senza di te mi crogiolerei ancora nella mia tiepida ombra, ignara di cosa si celasse al mio sguardo, di cosa ci fosse sotto la superficie dell'apparenza.

Ed ora qui ad attendere che ciò per cui hai combattuto arrivi. Attendere uno sguardo d'infinito, un abbraccio, un bacio.

E devo ringraziare anche lui. Lui che non si è fermato alle apparenze come ho fatto io. Lui che ha combattuto in ventiquattr'ore quindici anni di obblighi ed imposizioni a noi estranei. Che non ha creduto e non ha ceduto all'assuefazione comune di pensare di conoscere una persona solamente ascoltando cosa si dice di essa.

A Luke, ora posso dirlo, al mio Luke, va tutto il mio cuore ed il suo amore. La mia ancora nel mondo, da me persa irrimediabilmente senza lui, mi sarei arresa ad una vita di piatta monotonia, di persone superficiali e di fredda solitudine. A lui, unico barlume del mio faro, va l'amore più eterno ed immortale che possa esistere: il mio... il nostro.

Nostro come la catena che mi ancora a noi, nostro come il desiderio di combattere ogni onda, ogni mareggiata finché le dita salderanno la stretta.

Nostro come te, mio faro, ed estremo come il tuo luogo e come il tuo desiderio di resistere a dispetto delle intemperie, delle ruspe e dell'invisibilità di chi fu grande.

Avevi un ultimo compito da svolgere e ce l'hai fatta. Hai creato qualcosa di perfetto, qualcosa che resisterà al tempo, che resisterà a te. Perché solo l'amore, non l'odio, non la cupidigia o l'ambizione, solo l'amore sopravvive alla vita. Ed il nostro è così forte da sopravvivere per sempre."

Ma il tempo, inclemente scorreva senza brontolare. Se ne accorse quando il sole si spense, quando la luna si intravide con più vigore e le stelle in cielo brillare flebilmente.

Fissare la porta, immaginare i suoi passi, il suo sorriso finalmente libero.

Ma scontrarsi con il tempo che aveva accompagnato i pensieri. Cancellarli tutti, fagocitati dall'impellente timore fosse ormai troppo tardi.

Ore venti.

Dove sei, amore mio?

© Giulio Cerruti (The_last_romantic)

Angolo dell'autore:

Ed ora è il momento delle riflessioni, dei ricordi e degli abbracci mancati da una vita... o forse no? Perchè per quanto veritiere siano le parole di Bry, ciò che era iniziato come un felice ricordo si scontra contro la dura realtà. Come mai Luke non si è presentato al'appuntamento? 

Lasciate anche solo una stella per coronare i miei sforzi o, se vi va, commentate consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!

Come Mondi Opposti | Prima StesuraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora