02 - Forse...

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Ammetto di avere paura.

Non credo ai fantasmi. E nemmeno ai mostri. Agli alieni forse, ma non a quelli di Hollywood. Nell'anima quasi, ma non pesa 21 grammi e non finisce in paradiso o all'inferno. E purtroppo nemmeno al cospetto di Izuko.

Bene, ma se non è di un mostro, di un alieno o di un fantasma...

Di chi è quell'occhio?

Provo una strana sensazione. Ho paura, ma non riesco a smettere di guardare in direzione di quel buco. Di quella strana cicatrice luminosa.

Di quella frattura.

La luce che emana è calda. La tonalità, intendo. Come quella di una lampada, per capirci, di una normalissima lampadina a incandescenza.

Com'è possibile che dietro questo muro ci sia corrente? Com'è possibile che dietro questo muro ci sia qualcosa?

A parte terra e sassi, ovviamente.
Non resisto, mi avvicino alla frattura.

Passi lenti e cadenzati, prudenti, felpati. Quella cosa, quell'occhio, potrebbe saltare fuori, credo...

Tieniti pronto, ok? Ok!
Dico a me stesso.

Ma pronto per cosa?

Qualsiasi scenario, che sia mostro o alieno o fantasma, mi vede clamorosamente perdente.

Eppure avanzo con un coraggio che non ho, attratto da un magnetismo che non comprendo, verso un destino che non conosco. Ma non posso, non riesco a sottrarmi.

Poggio le mani una sopra e una sotto lo spacco, avvicino il viso e, per la seconda volta, guardo nella frattura.

Nessun occhio, stavolta. No.

Questa volta è diversa.
Questa volta è molto diversa.
Questa volta gli occhi sono due.
Questa volta c'è un naso.
Questa volta c'è una bocca.
Questa volta c'è un viso.
Questa volta è una donna!

È immobilizzata, pietrificata. Soffocata in un lento e profondo affanno.

Una bomba sul punto di esplodere.
O di gridare.
O di scappare.
O di fare tutte queste cose insieme.

Ma resta immobile.

Sento il suo terrore da questo lato, passare attraverso la frattura ed entrarmi dentro, invadermi in ogni parte come l'onda di un brivido.

Emana una strana aura che potrebbe uccidermi.

È una gatta che mi soffia rabbiosamente contro, che mi palesa la sua paura e il suo istinto omicida, scoprendo le zanne.

Tutto questo è nient'altro che uno sguardo, le sue pupille dilatate che mi scrutano.

Come morsa da un serpente scatta verso di me, verso la frattura. Armeggia con qualcosa, frettolosamente. Riesco a vedere solo per un altro istante.

Nastro adesivo...?

Poi il buio annerisce la frattura. L'oscurità invade l'intera stanza.
Resto senza fiato, senza parole, senza muovermi.

Continuo incantato a guardare il buio di quello che probabilmente è il lato adesivo di un pezzo di nastro telato.

La vista di quell'occhio nella frattura mi aveva terrorizzato.
La mia vista aveva terrorizzato l'occhio.

No, non era soltanto un occhio.
Era di più.
Molto, molto di più.

Mi allontano lentamente e con fatica, come un cerotto attaccato a una ferita, dolorante.

La Frattura [Completa - In perpetua revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora