Epilogo

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Qualche anno prima della tempesta. Prima dei rumori nella taverna di Gio, del suo incontro con Zahira e prima dei sogni di Abigail. Su un altro piano del tesseratto, vicino ai precedenti, ma anche infinitamente lontano...

Roma.
Caput mundi.
Dove tutto comincia, dove tutto finisce.

Serata di autunno che abbraccia un'algida terra, in un moto d'affettuosità non propriamente ricambiato.
Un acquazzone.
Di quelli che ti colpiscono all'improvviso. Che l'ombrello è l'ultimo dei tuoi pensieri quando esci, ma il primo a farti maledire la vita per non averlo portato con te.

Lei.

Che esce da un enorme palazzo, nel cuore di Garbatella. Capelli biondi, lunghi e sciolti, arricciati sulle punte a causa dell'umidità della sera. Mezzelune d'osso sul viso, sopra un elegante tailleur da combattimento, cartelline di documenti e fogli stampati sotto il braccio. Deve percorrere un paio di isolati per un appuntamento.

Lavoro.
Lei non pensa all'amore.
Non ancora.

Corre allegra su tacchi che, a ogni passo, le si riempiono di pioggia.
Ridendo, come una bambina.

Il trucco scolato sul viso.
Stona con quella sua naturale bellezza acqua e sapone, generando un'incredibile dissonanza emotiva in chi ha la fortuna d'incrociare il suo sorriso.

Quell'espressione di pura ilarità infantile e quei due piccolissimi ruscelli di mascara, che le scorrono ai lati degli occhi, sono campane stonate. Audio e immagini di un film che ha perduto il sincrono, ma che non smette d'incantare.

Rischia di inciampare diverse volte, ma ogni volta ride di più, più forte, più allegra, senza fermarsi. Avverte che c'è qualcosa nell'aria, qualcosa d'importante, qualcosa di cruciale che sta per accadere.

E ancora non sa quanto abbia ragione.

Sul luogo dell'appuntamento non trova nessuno, solo le luci della sera. Dei lampioni cittadini e dei fari nel traffico, distorti dall'umidità del continuo e lento scrosciare dal cielo. Osserva, imbambolata, il rifrangersi di quelle luci in miliardi di piccole perle multicolori. Brillanti, come pietre rare.

Attende con pazienza, ma invano. Attende la persona sbagliata. Il lavoro non si presenterà, questa sera. Al suo appuntamento, invece, stanno per arrivare Amore e Destino. In persona.

Il vestito le si sta incollando addosso a causa della pioggia. La sta rendendo ancora più bella. La sta rendendo ancora più sexy. La sta rendendo pericolosamente vulnerabile.

Ma qualcosa la salva. Qualcuno.

Lui.

Un eroe all'improvviso, senza destriero, senz'armatura, senza titoli nobiliari, giunto da lontano e con un'arma infallibile, al suo servizio.

Al servizio di Lei.

Un ombrello le si spalanca sulla testa. È uno scudo dal cielo, uno scudo che la proteggerà, uno scudo che la salverà. Almeno per questa notte.

Il proprietario è dietro le sue spalle.

Lei si volta. Lo osserva nella sua più completa interezza, prima di gettare i suoi occhi in quelli dello sconosciuto cavaliere. Nessun fregio pregiato sulle vesti, nessun mantello ricamato, nessuna corona sulla testa. Eppure, sul suo viso, ci sono due preziosi color nocciola dalle sfumature dorate. Hanno il colore degli alberi, due castagni d'autunno.

Il suo fisico è longilineo, atletico, ben visibile sotto un completo blu cucitogli addosso dalla notte in persona. Un impermeabile aperto, poggiato sulle spalle larghe. Un viso importante, zigomi pronunciati, fronte alta, capelli lunghi fino al mento. Erano di un biondo scuro probabilmente, prima che la pioggia li tingesse con le sfumature del buio.

La Frattura [Completa - In perpetua revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora