35 - Buonanotte Abi, fai dolci sogni

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Sono in ufficio, seduta alla mia scrivania, dalle sette e venti.
Guardo l'ora sul cellulare poggiato davanti a me.

8:02

Un anticipo pazzesco. Oggi ho cannato da dio che manco Pezzali...
Normalmente Lorena arriva mezzora prima di me. A momenti sarà qui.

Fuori dalla finestra un sole ride primavera, molto fuori stagione. L'aria entra frizzante dalla finestra schiusa, mi piace.

Mancano cinque ore all'appuntamento con Lui. Telefonico, certo, ma sempre un appuntamento è.

Mi sono truccata. Più del minimo, del mio solito. E non so perché l'ho fatto. Sono molto più sobria, normalmente. Non che abbia messo chissa che, alla fine. Ma non ho indugiato su ombretto e lip gloss, stamattina.

È da stupidi, me ne rendo conto. Alla fine in pigiama o tirata come una fotomodella, al telefono, che cambierebbe? Non lo so, ma mi sembrava giusto così.

Lorena invade l'ufficio, senza bussare, come invece è suo solito fare. Entra trafelata. In ritardo, secondo lei.

Non dico nulla, mi godo quello che sta per accadere.

Si accorge della mia presenza solo quando ormai è a metà stanza. Sbianca dallo spavento, riconoscendomi dopo poco.

Rido, divertita dalla scena.

«Oddio, Gabi... mi hai fatto prendere un colpo!»
Parla con una mano sul suo piccolo e povero cuoricino.

«Signorina Levi, non si bussa prima di entrare nell'ufficio del capo?»
La canzono. Solo un pochino. Il minimo sindacale. È scritto nel contratto, giuro!

«Ma che ci fai già qui? È prestissimo!»

«Eh, sapessi...»

«Sarebbe?»

Le faccio cenno di venire a sedersi, sulla sedia dall'altro lato della scrivania.
Lo fa, indugiando preoccupata.

«Che hai da fare all'una?»

Ci pensa un attimo.

«All'una? Niente, credo...»

«Pranziamo insieme, allora»

Sembra sorprendersi della proposta. Nonostante sia piuttosto frequente. Non un'abitudine, ma tipo una volta ogni cinque.

«Perché?»

Il mio viso deve averle detto parole che non ho pensato. Corre a riparare qualcosa che non mi sono nemmeno resa conto avesse rotto.

«Cioè, va bene, ok. Ma c'é un motivo in particolare?»

Annuisco, indicando il telefono.
Non coglie. Sono costretta a esplicitare i miei pensieri.

«Gli ho dato il mio numero di telefono»

Ancora niente.
Ma non aggiungo altro, questa volta.
Sorrido soddisfatta. E basta.
Finalmente capisce.

«Oh... Oh, cazzarola!»

Batte le mani, entusiasta anche più di me.

No, scherzo. Impossibile più di me...

«All'una mi chiama»

* * *

Siedo di fronte Lorena, nel bistrot. Me ne frego della dieta, oggi patatine!
Oggi non sono l'avvocato Abigail Moretti.
Oggi sono una ragazzina che esce con l'amica del cuore, mentre aspetta la chiamata dal tipo che le piace.

«Vabbè, ma... raccontami qualcosa, però!»

Lorena smangiucchia distrattamente, la sua attenzione è tutta concentrata altrove. Tipo su ciò che si aspetta le racconti.

La Frattura [Completa - In perpetua revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora