07 - All'alba vincerò

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Fase uno: lanciare l'esca.
«In realtà... ci sarebbero dei prodotti...»

Fase due: riavvolgere la lenza, compiendo movimenti leggeri e naturali.
«No. No, ho cambiato idea, lasci perdere... non avrei dovuto parlarne proprio...»

Fase tre: aspettare, lasciare che il pesce mangi l'esca.
«Io non so se... cioè... se posso fidarmi. Se si dovesse sapere in giro...mi licenzierebbero»

Fase quattro: quando il pesce abbocca, tirare con decisione.
«Va bene, sento che di lei mi posso fidare. Allora ci sarebbero questi prodotti, sono fuori catalogo per cui non sono autorizzato a bla bla...»

Fase cinque: recuperare gentilmente la preda allamata, ma senza cedere.
«Sì, sono minimo cinque ogni ordine, per quel prezzo. Mi spiace, ma sono le condizioni con cui tratto questo affare»

Fase sei (opzionale): farsi una foto con la preda.
«Guardi, ho fatto questa cosa solo perché ho sentito sin da subito che è una persona a modo, perciò... conto sulla sua discrezione»
Firma sul contratto, stretta di mano e...
«E non dovrei... ma questo lo offro io!» aggiungo a penna una piccola scritta sotto la voce extra sul contratto, senza modificare alcuna cifra al totale.

Sorrido, complice, mentre stringo ancora la mano al mio nuovo cliente.
È il quarto contratto di fila chiuso, sto facendo una carneficina.

Oggi sono più letale di Martin Riggs!

Mi resta soltanto l'ultimo appuntamento, poi posso considerare la mia giornata lavorativa chiusa.

Un quinto contratto sarebbe la giusta coronazione alla giornata.

Penso, cavalcando il sedile in alcantara della mia auto.
Il cliente ha scelto un bar nel centro di Taranto, lungo via Tommaso D'Aquino, come redez-vous. Un posto carino, ma che potrebbe essere migliore. In una città carina, che potrebbe essere migliore.

Sono a circa trenta chilometri da lì e ho un'ora d'anticipo. Praticamente è una passeggiata.

Giro la chiave nel cruscotto.
Primo scatto, accendo il quadro.
Secondo scatto, metto in moto.
Rombo una, due, tre volte e parto, sgommando leggermente.

Oggi sono carico, tutti devono saperlo.
Tutti la devono sentire, voglio condividerla con il mondo l'elettricità che mi scorre nelle vene e sulla pelle.

L'auto spontaneamente si riconnette via bluetooth al mio cellulare il quale, sempre nella più completa autonomia, fa ripartire la musica dal punto in cui s'era interrotta.
Ancora Nirvana. La sento da questa mattina, in loop. Non riesco a togliermela dalla testa.

Non riesco a togliermela dalla testa!

No, non solo la canzone.
Lei...

Come avrà passato la giornata?
Si sentirà alla grande come me?
Avrà la testa ingolfata da un solo e unico pensiero, come la mia?

Vorrei poter comunicare meglio con lei, ma allo stesso tempo no.
Ho voglia di correre ma con pesanti scarpe di piombo.
Bruciare tutte le tappe, ma con ordine e una alla volta.

Sono una contraddizione semovente. Un paradosso, come quella frattura nel muro di casa.

So bene cosa voglio: voglio tutto. Tutto e il suo contrario.
Voglio Lei. La desidero tutta, nella sua più completa interezza.

E vorrei raggiungerla in volata alla terza base ma strisciando, un centimetro alla volta per non perdermi nulla.

Vorrei divorarla, sbranarla come una fiera con il suo agognato pasto, ma gustandomi lentamente ogni singolo morso.

La Frattura [Completa - In perpetua revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora