26 - Forse non ti ho mai avuto davvero...

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La tipa ci ha portato in un bar poco distante dalla piazza, che tutto sembra tranne che un bar. Pare più un museo. Non sono per nulla abituata a posti del genere.

Lungo la strada per arrivarci vetrine di Prada, Gucci, Bulgari, tutte insieme in meno di un centinaio di metri.

Le fisso.
Eppure...

Niente. Nemmeno loro, con quelle inebrianti melodie dorate, esposte sotto abbaglianti riflettori alogeni, sono riuscite a placare la quadriglia di sensazioni che mi balla nello stomaco.

Amore e gelosia che si prendono a schiaffi mentre danzando s'intrecciano, con rabbia e delusione che fanno il girotondo tutt'intorno a loro.

Ci sediamo, lei non sembra a suo agio.
E nemmeno io.

«Quindi... spiegatemi un po' com'è che mi conoscete?»
«Lui ti conosce, io no. Ti vedo per la prima volta. Anzi fino a poco fa pensavo non essistessi nemmeno...»

Quattro occhi e due sguardi, diversi, su di me. Lei smarrita e incerta, lui perplesso con sfumature di stizza. Ricambio, ma solo a quello di lui.

Che guardi? Cerchi rogne, per caso?

Lui distoglie per primo.

Bravo! A cuccia, che ce ne sono pure per te.

«Beh, sì. Zahira ha ragione, ti conosco solo io. O meglio, non sei proprio tu che conosco...»
Si gratta la testa, in cerca delle parole giuste.

Uffa... ma che ci vuole? Hai intenzione di girarci intorno ancora per molto?

Parlo io, Gio sta facendo solo un gran casino.
«Hai presente la tempesta che c'è stata qualche mese fa? Lui ha preso a martellate un muro di casa quella sera e dietro quel muro ha trovato te!»

La biondina spalanca gli occhi, incredula. Si rivolge a Gio ma indica me.

«È seria?»
«So che sembra un'assurdità e, credimi, penserei lo stesso al posto tuo ma ciò che ha detto è la pura verità. Quella sera, colpendo il muro, ho creato una...»
«Frattura...»
Interviene lei, interrompendolo.
«Sì, brava. Ma come...?»
«Non lo so. Non so perché l'ho detto»

La tipa toglie gli occhiali, massaggiandosi occhi e tempie.

«Tutto bene?»
Chiedo.

Spero sia grave.

«Sì, sì. Tutto ok...»

Peccato...

«Ma io non ricordo di averti mai visto»
Parla praticamente solo con lui.
Le budella si attorcigliano.

«Perché quella che ho conosciuto in realtà non sei tu. Cioè... sì, ma non la stessa tu»

Oddio, Gio... ma ti senti quando parli?

«Questa storia è semplicemente assurda!»
Dice lei.

«Lo è. Ma è anche vera»
«Va bene, ammettiamo che sia tutto vero. Io che centro?»

Nulla. Ma non nulla nulla e basta, proprio un cazzo di niente!
Andiamo via ora, Gio?

«Zahira crede abbia inventato tutto e che la frattura non esista. Ma se fosse così, come avrei fatto a riconoscere una perfetta sconosciuta in una metropoli come Roma?»

Restiamo senza parole.
Uno a zero per lui.

Nel frattempo arriva il cameriere per le ordinazioni. Ordina Gio, per tutti e tre.

«Caffè per me, macchiato per lei e ristretto per lei. Ho indovinato?»

Lo ucciderei quando fa così. Che non riesco mai discriminare se è perché mi conosce bene oppure se sono solo troppo scontata. Cambierei l'ordinazione solo per fargli dispetto, ma non lo faccio. Non ho voglia di litigare, rischiando di rovinarmi il viaggio.

La Frattura [Completa - In perpetua revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora