41 - Con gli occhi fissi, su quelle due spalle larghe...

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Taranto.
Nella camera da letto di un bed&breakfast di periferia.

L'ho scelto per due motivi.
Il primo è che era libero, ben recensito e, dalle foto che ho trovato in rete, molto grazioso.
Il secondo, e più importante, è che si trova vicino casa Sua, stando a Maps e all'indirizzo scritto sul foglio trovato all'interno del plico.

Potrei raggiungerlo a piedi, se volessi, in meno di quindici minuti.

Strategico, direi.

Durante tutto il viaggio non ho fatto altro che pensare a come avrei potuto esordire. A cosa avrei potuto dirgli, incontrandolo. A una valida scusa da usare per attaccare bottone.

Non posso certo dirgli la verità, nè ora nè mai. Nel migliore dei casi mi prenderebbe per pazza, ma nel peggiore potrebbe sentirsi un sostituto, un surrogato di qualcun altro.

Devo fare in modo che il nostro incontro sembri casuale.
Casuale ma destinato.

Ma sì, certo. Qualcosa che sia teatrale, scenico, da film hollywoodiano quasi.
Che gli rimanga impresso nella mente, che lo colpisca nel profondo.

Tu non sei Lui, eppure gli assomigli così tanto. Tu sei così vicino che sembra quasi un sogno, finalmente giunto all'alba della sua realizzazione.
E io non vedo l'ora d'incontrarti, di conoscerti, di...

* * *

Mi svegliano le solite tre parole.

Però oggi hanno un sapore nuovo, un significato diverso. Finalmente hanno iniziato ad assumere un senso.

Oggi ti cercherò.
Oggi ti troverò.
Oggi ti raggiungerò.

Le prime luci dell'alba filtrano attraverso le tendine color pesca della mia camera da letto provvisoria.
Ho prenotato per una settimana.
Come inizio spero basti.

Mi sento stranamente riposata. Motivo in più per credere che il mio mancato sonno derivi più da uno stato emotivo che da un malessere fisico vero e proprio.

Doccia. Lenta, calda, profumata.
Rilassante ma allo stesso tempo rinvigorente.

Anna, la proprietaria, mi ha accolto con un cesto di benvenuto. Prodotti per la persona fatti da lei, tutti a base di olio essenziale alla lavanda. Pare ne vada particolarmente pazza. Uso il bagnoschiuma presente nel cesto.
È un'esplosione di fragranza, quasi da capogiro. Ed è strano, dato che la lavanda non è poi così forte come profumazione.

Finita la doccia mi avvolgo nell'accappatoio e, ancora sgocciolante, mi fermo davanti al grande armadio della mia piccola stanza in affitto.
Lo lascio cadere per terra, incurante di tutto.

Mi fisso, nuda davanti a uno specchio che mi ritrae interamente.
È un ritratto impietoso.

Non mi ricordavo così...

Riesco a vedere un paio di costole in più, rispetto a qualche mese fa. Ho perso parecchio peso a causa della depressione post chiusura della frattura.

Strizzo gli occhi e cancello questi pensieri negativi. Devo ricominciare a guardare in avanti, ricominciare a vivere davvero. E lo devo fare subito.

A partire da oggi!

Apro le ante.
Che metto?

Osservo l'armadio in cui ho sistemato metà del guardaroba che ho portato da casa con fare titubante, indeciso.

Elegante, glamour, sexy, sbarazzina, sportiva?

Ci penso solo un istante, la risposta arriva sola.

La Frattura [Completa - In perpetua revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora