28 - Alla vita...

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Ho freddo.
Ai piedi, soprattutto, gelidi.

Raggomitolata nel letto, col sonno che non ne vuole sapere di arrivare e Gio, accanto a me, con il suo respiro lento e pesante a tenermi compagnia.

Dorme?

Non saprei dirlo, sono di spalle e non riesco a vederlo.
Mi avvicino a lui, strisciando sulla schiena. Lenta. Come una gatta in cerca di coccole.

Il suo lato del letto è caldo, piacevole, ma non abbastanza per scaldarmi. Forse mi sono mossa troppo, forse no, ma Gio mi avverte inquieta. Si muove, le sue braccia che mi avvolgono, il suo torace sulla schiena, le gambe che s'aggrovigliano come edera rampicante tra le mie.

La situazione cambia in maniera drastica. Riesce a scaldarmi dolcemente, come il sole di marzo fa con la bruma del mattino.

Sussurra.
«Non riesci a dormire?»

No, con la testa.

Mi stringe più stretta, mi avvolge che sembra un boa constrictor. I piedi iniziano a scongelarsi. Le sue labbra vicino l'orecchio. Inizia a mugugnare una canzone, mentre passa la mano tra i miei capelli, tocco soave.

Mi ricorda papà, la cantava lui quando ero piccola, per farmi addormentare...

Ma come fa a saperlo? Tra tutte quelle che avrebbe potuto scegliere, proprio quella?

Non lo so e non mi importa veramente saperlo.
È bello.
È dolce.
E funziona.

Buonanotte amore...

* * *

Gio voleva ripartire questa mattina, ma io ho insistito per rimanere almeno un altro giorno. Non volevo chiudere il nostro viaggio così.

Si è lasciato convicere molto facilmente, a dire il vero. A metà mattina si è allontanato qualche minuto, per fare una telefonata e, quando gli ho chiesto con chi avesse parlato, mi ha detto che era una sorpresa.

Per me, per questa sera.

Mi ha chiesto se avessi portato qualcosa di elegante con me, in valigia, ho risposto di sì.

Effettivamente qualcosina l'ho portata...

Anche io ho una sorpresa per lui...

Ho fatto in modo di prepararmi per ultima, Gio è nell'altra stanza che aspetta, io mi sono sigillata nel bagno.

Sono al trucco.

Smokey eyes e Rouge Coco 444 Gabrielle, rispettivamente asso di picche e asso di quadri. Infilo il vestito dal basso, prima le maniche e poi chiusura, con la zip che sale su. Perle di Bianca un po' ovunque: corpo, vestito e capelli. Asso di cuori e asso di fiori.

Sono pronta.

Apro la porta, varcandola con un ingresso trionfale e seducente.
Sfilo per lui, che si volta ad ammirarmi.

«Allora? Che ti sei mess...»

Il suo sguardo imbambolato la dice lunga su chi ha vinto la partita delle sorprese. La mia mano è un four of a kind.

Assi, mica briciole.

La sua è un patetico check, per ora.

Poker d'assi, tesoro. Vinco io, anche questa volta.

Concludo, con la classica ciliegina sulla torta.

Una ciliegia allo cherry...
«Ti ricorda niente questo vestito?»

* * *

Gio ripercorre la strada fatta dal tassista ieri mattina ma, a differenza, svolta sulla sinistra allontanandosi dal centro. Parcheggiamo nei pressi di una struttura piuttosto strana.
Alta, imponente.

La Frattura [Completa - In perpetua revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora