11 - Oggi sarò libertà...

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Giornata di workout.

Out.
Infilo tuta e scarpe.
Nelle orecchie gli auricolari senza il filo, che dà fastidio.
Tiro su il cappuccio. Esco.
Corro. Accelero.

Oggi sarò energia...

Il suono martellante dei taiko mi scorre dentro.
Si fa largo attraverso le arterie, sorpassando e sgomitando in velocità, raggiungendo tutti gli estremi, tutti gli organi, fin dentro ogni singola cellula per imporre come legge divina il suo ritmo. Lo sento benzina nelle fibre muscolari, energia nuova, impacchettata e pronta per ricaricare le mie mitraglianti falcate.
Piove.
Me ne fotto, corro lo stesso.
Corro sotto un cielo disperato, che riversa tutto il suo dolore su questa misera terra, schiaffeggiandola con secchiate di lacrime.

Oggi sarò comprensione...

Ma tu, cielo, perché piangi? Sei forse triste? Hai forse perduto qualcosa? Forse qualcuno? Qualcuno che conosco?
Capisco, hai perduto il tuo sole. Eclissato da un arrogante gregge di nuvole.
Non disperare, cielo, oggi sarò io quel tuo sole smarrito. Mi farò sole per te. Il mio umore sarà luce, per te.

Oggi sarò gioia...

Lo vedi? Il dolore non mi tange. Le tue lacrime non mi toccano, non ci provano, non ci riuscirebbero.
Non s'azzardano nemmeno, a sfiorarmi.

Oggi sarò forza...

Sarò ariete s'una prateria d'asfalto. Caricherò la vita a testa bassa e farò strage dei miei nemici.
Spezzerò ossa e tendini ai miei demoni. Li smembrerò.
Le mie scarpe sono denti, i miei passi sono morsi. La strada sarà carne per il mio spirito e la fatica sazierà questa fame.

Oggi sarò vita...

E dopo correrò. E correrò ancora.
Correrò finchè ci sarà aria da respirare. Correrò finchè ci sarà strada da camminare, fino al mare. Fino a strappare l'orizzonte con le mani.
Fino a quando la mia anima non avrà smesso di gridare.

Oggi sarò libertà!

* * *


Ho raggiunto il mare, Capo San Vito.
Mi siedo s'uno scoglio piatto, levigato dalle onde, per riposare e prendere fiato.

Oggi non lavoro.
Non voglio pensieri estranei a intasarmi la mente.

'Fanculo i pensieri!

I miei clienti?

'Fanculo pure a loro!

Afferro un sasso e lo scaglio di forza contro un muro di acqua. Ci si forma sopra una frattura che non resta.

Non come la mia!

Sorrido.

Con Abigail abbiamo continuato a messaggiarci fino a tarda notte, ieri. In quel modo tutto nostro, fatto di missive scritte e consegnate a mano, al tempo stesso brevi e istantanee.

Molto anacronistico, molto romantico.
Nel senso più profondo dei termini.

La sto scoprendo lentamente. Ogni momento speso insieme è un velo che tolgo al suo mistero, piano, un poco per volta, senza fretta. Vissuto con l'ansia di un bimbo, costretto a scartare il regalo di Babbo Natale senza rompere la carta.

Ho scoperto un po' dei suoi gusti.

La pizza le piace alla napoletana: soffice e col bordo spesso, bufala e cotta a legna. Odia la ricotta, invece.

Non sa ballare ma le piacerebbe imparare, un giorno. Con il cavaliere giusto.

Adora perdersi tra le note del sax di Coltrane, fuggire intorno a mezzanotte con lui e Miles Davis. Ascolta anche rock, grunge, metal, new wave, tutto purchè ci sia anima. Le piace anche Battisti.

Guarda Titanic tutte le sante volte che lo danno in tv, sperando che quella sia la volta buona in cui non affonda. Ha tutte le pellicole di Kubrik in dvd, il suo preferito è Arancia Meccanica.

Ama la pioggia, i tramonti, la malinconia.

Ama scrivere, descrivere. Ama osservare persone, paesaggi, il mondo. Ama ascoltare, non solo con le orecchie.

Sogna spesso, sogna molto. Il più delle volte a occhi aperti.
È sfacciata ma ci nasconde dietro una sensibilità sorprendente.

A un certo punto m'è sembrata sul punto di confessare qualcosa di piuttosto intimo. Ha esitato parecchio, prima di arretrare definitivamente, ricacciando indietro ogni intenzione. Non me la sono sentita di approfondire, aspetterò che sia pronta per aprirsi.

Lei è preziosa, è un fiore. Deve sbocciare con i suoi tempi, appena sarà matura.

Un'onda s'infrange sulla scogliera davanti a me. Nebulizzando acqua di mare e salsedine, la respiro come fosse aria.

L'assaporo.

Chiudo gli occhi al cielo. La pioggia ha rallentato la sua morsa, diventando docile.
Non spaventa più nessuno, ormai. Non sono più lacrime, ora è rugiada.
Le consento di bagnarmi il viso.

Adesso le concedo il permesso.
Adesso che non è più dolore.
Adesso che non può più inquinarmi.

Mi alzo e urlo al mare, al mondo intero, ai miei demoni.

Non mi fate paura!
Oggi sarò libertà...

La Frattura [Completa - In perpetua revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora