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"Cosa meglio di una verifica di matematica alla prima ora del lunedì?" Questa è la domanda che sorge spontanea a Veronica.
Mi sembra ovvia la risposta no?
"Niente."

Prende la merenda sacra dalla mensola e la infila nel poco spazio che rimane nella tasca della cartella. Si infila le scarpe e lo zaino in spalla poi urla a sua sorella:
«Silvia! Siamo in ritardo!»

«Ma sono solo le 7:15!»

«Non è vero. L'altro orologio segna le 7:20, il nonno ci starà aspettando.» Apre la porta d'ingresso e da un bacio sulla guancia di sua madre.
«Ci vieni a prendere te dai nonni?»

«Vengo io, alle 14:15.» Silvia corre fuori dalla casa e raggiunge Veronica in ascensore. Lei schiaccia il pulsante per il piano terra e le porte si chiudono. Si guarda nell'enorme specchio e si snoda un paio di ciocche bionde, si liscia la giacca che aderisce al suo corpo snello e slanciato, poi guarda Silvia. Lei è l'esatto contrario. Ha i capelli corti e castano scuro, il corpo è muscoloso ed è più bassa di Veronica. L'unica cosa che le accomuna sono gli occhi marrone intenso.
Le porte si aprono e si preparano a uscire al gelo. Veronica tira su la zip e infila le mani in tasca. Silvia apre la porta e un'ondata di freddo le investe. Percorrono il vialetto e sbucano sulla strada dove il loro nonno le sta aspettando leggendo il giornale.
Aprono le portiere e lui si spaventa girando la testa nella loro direzione.

«Ciao nonno.»

«Ciao! Come state?» Veronica si sedie sul posto del passeggero davanti e si allaccia la cintura dopo aver posizionato la cartella fra le gambe.

«Bene grazie.» Ormai, dopo 5 mesi di scuola le domande e le risposte sono sempre le stesse.

«Che bello! Oggi è lunedì e inizia una nuova settimana!» il nonno ripete sempre la stessa frase ogni lunedì e demolisce le poche speranze di sopravvivenza di Veronica alla settimana.

«Mmh, bellissimo.» Tira fuori il cellulare e apre la galleria per ripassare dalle foto che ha fatto alle pagine del libro. Silvia e Olly, il nonno, attaccano un discorso ma lei continua a dormire a occhi aperti, fissando lo schermo del cellulare finché non parcheggiano davanti alla casa di loro cugina Giulia. Passano 10 minuti come al solito dall'appuntamento prima che lei salga in macchina.
Il nonno lascia Silvia davanti alla sua scuola e continua il tragitto per portare le altre due nipoti a scuola. Veronica, poco prima di arrivare spegne il telefono e lo infila nella cartella, mentre sua cugina mette via l'astuccio con cui sta sottolineando un libro.

«Uscite tutte e due all'una?» Veronica risponde per entrambe e attraversa la strada con sua cugina. Quando sta con lei si sente più protetta da sguardi accusatori o che la giudicano. Lei la lascia davanti alla sua classe per poi andare verso la sua. Veronica si guarda in giro in cerca del suo gruppo, vede i suoi compagni ripassare che le mettono ansia e si avvicina a Chiara che sta giocando al telefono.

«Ciao!» Chiara alza lo sguardo su Veronica e la saluta.
«Sei pronta per la verifica?»

«Sì, abbastanza.» chiacchierano un po' mentre arrivano anche le altre loro amiche. La campanella suona e i banchi iniziano a essere spostati provocando un rumore pazzesco. Quando la prof entra in classe iniziano tutti a parlare più velocemente o a mettere via i libri.

Veronica e le sue compagne iniziano a discutere dei risultati durante l'intervallo e le sale l'ansia di aver sbagliato tutto, come in ogni verifica.
"Ma no, cavolo, ho fatto esercizi tutto il pomeriggio di ieri, non posso aver sbagliato!" Pensa.

Sale in macchina di suo nonno e con lui aspetta sua cugina e il suo ragazzo che fa la sua stessa classe. Arrivano mano nella mano e Veronica evita di guardarli.

«Ciao.» Il ragazzo li saluta con mia cugina e Veronica sente il buon profumo che ha quel ragazzo. È intenso come quello dei panni puliti.
Passano a prendere Silvia e lasciano il ragazzo di Giulia a casa sua, poi vanno a casa a mangiare. Appena entrano in casa sentono il profumo di cibo che ha cucinato la nonna e la salutano.

«Nonna posso portare un mio amico a pranzo domani?» chiede Giulia.

«Ma certo. Ha intolleranze o allergie?» Lei scuote la testa.
«Allora farò le lasagne e una bella torta.» Veronica sfrega le mani e pregusta il cibo.

«Come si chiama?»

«Dylan»

~spazio autrice~
Ciao a tutti! Questo è solo l'inizio del libro.

Vi prego non vi fermate a leggere solo questo capitolo🙏, così non si capisce niente. La storia si farà più interessante, fidatevi

Solo noiWhere stories live. Discover now