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Veronica

Venerdì sera. Alle 18:00 inizio a vestirmi. Indosso dei pantaloncini corti, una maglietta e una felpa con la zip e il cappuccio. Saluto la mia famiglia e scendo le scale del condominio. Arrivo al parcheggio e trovo laura e suo padre ad aspettarmi. Li saluto e li ringrazio per il passaggio. Ascoltiamo la musica della radio finché non mi decido a chiedere dove dobbiamo andare.

«Ma dove stiamo andando?»

«In periferia.»

«Così lontano?!»

«Serve spazio.»

«Ora me lo dici cosa guardiamo? Non ci capisco più niente.» lei sorride.

«Mio padre ci ha trovato dei biglietti per vedere motocross visto che ci piacciono le moto.» Io e Laura strilliamo di gioia.
«Sono stra eccitata! Non ho mai visto motocross dal vivo! Non vedo l'ora.» Mi mangio delle pellicine per l'ansia.

Dylan fa motocross.

Ho paura e spero nello stesso tempo che gareggi anche lui. Mi stringo nella mia felpa e guardo fuori dal finestrino.

«Quanti gareggiano?»

«Sono diverse gare e i partecipanti sono una trentina.»

«Che età anno?»

«Ma quante cose vuoi sapere?! Non lo so, non sono una veggente.» Ridiamo e salutiamo suo padre prima di scendere.

«Biglietti?» lei li tira fuori dalle tasche e scendiamo. Il posto è pieno di gente ammassata. Tutto è illuminato da lampioni. I confini non ci sono.
Sembra quasi una gara illegale.
Ci lasciano passare e camminiamo seguendo la gente.
«Dove stiamo andando?» mi prende per un braccio e iniziamo a correre.

«Cerchiamo il posto migliore dove vedere.» Piano piano la gente si ferma ai bordi della pista e noi riusciamo a trovare un posto desolato dove vedere bene. La corsa sarà molto lunga, piena di dune, e alla fine gli sfidanti devono salire in cima alla montagna di terra, dive ci siamo io e Laura. Sempre più gente si mette a fine corsa, a qualche metro da noi.

«Hai più visto William?»

«Sì, stamattina. Fuori da scuola stava parlando con altri giocatori ma non ho visto Dylan.» Sorrido ma non le dico niente.
«Abbiamo parlato ma poi se ne è andato. Sembrava di fretta. Ha detto che era per lo sport, ma oggi non ho sentito di nessuna partita di calcio.» Alza le spalle e tira fuori il telefono.
«Tra poco dovrebbe iniziare.»

«E se non fosse il calcio ma un altro sport?» lei mi guarda incuriosita.

«A cosa stai pensando?»

«E se lui facesse un altro sport e stasera dovesse fare una gara?»

«Continuo a non capire dove vuoi arrivare.»

«Se lui e....» Il rombo di motori si accende e io smetto di parlare con Laura. Entrambe guardiamo verso l'inizio della pista. Varie moto iniziano a posizionarsi dietro ai cancelletti. Scaldano il motore e si guardano fra di loro. Sfrego le mani sulla pelle nuda delle gambe e il cuore inizia a battermi forte.

«Continui dopo il discorso. Quale ti piace di più di moto?» Laura mi urla in un orecchio e le indico una moto. È posizionata verso il centro. Il pilota guarda fisso davanti a sé. La sua moto è rossa e bianca. Mi ricorda un po' quella di Dylan. Anche l'impugnatura del pilota è simile alla sua. Sorrido del fatto di pensare sempre a lui. Non gareggerà in questa gara, sono sicura. Laura me ne indica una identica più a lato. Sono sicura che sono appartenenti alla stessa squadra. Devo solo capire chi favorirà l'altro per la vincita.

I piloti sistemati partono al via e il rumore dei motori ronza nella mia testa. Partono sparati. Si capisce già chi sono i primi. Tra loro vi è il tizio con la moto che mi piace. Lo osservo durante tutta la gara. Salta con destrezza le dune e sgasa quando si prepara per salire la montagna. Il suo compagno non è molto più in là di lui. La distanza fra i primi non è molta. Alcuni si fermano a metà della salita, altri cadono o si scontrano con altri. Il pilota che seguo, numero 41, supera e arriva per primo in cima illeso. Tutti urlano e scoppiano boati. Viene seguito da altri, tra cui il suo compagno. Impennano e fermano la moto. Tutti stanno ancora urlando. I piloti vengono raggiunti anche da quelli caduti e i tre vincitori si avvicinano al podio. Verso di loro vanno alcune ragazze poco vestite che si strusciano contro i ragazzi e sfilano loro i caschi.
Il sangue mi si gela nelle vene. Il terzo classificato è William. Mi giro verso Laura che guarda arrabbiata la ragazza che ha addosso. La ragazza lo bacia e scatta la foto con lui. Lo stesso fa il secondo classificato e poi il primo. Una ragazza con un sedere enorme quanto il seno, toglie il casco al pilota. Prendo un respiro e spero che quello sotto il casco non sia chi penso, perché l'età dei piloti e tutti i particolari della sua moto e suoi urlano il suo nome. Guardo il suo ciuffo spuntare da sotto il casco e ricadere sulla sua fronte. È sudato ma magnifico. La ragazza bacia Dylan e non si stacca da lui. La folla gli investe e li trascina verso i tavoli pieni di cibo.

Sono sconvolta ma mai quanto Laura.

«Infondo possono fare quello che vogliono.» Le dico ciò per rassicurarla ma le lacrime le fanno chiudere gli occhi.
«Non piangere.»

«Io l'ho baciato.» Una lacrima scende sulla sua guancia.
«Lui mi piace Veronica e pensavo ricambiasse.» La stringo in un abbraccio e non la mollo.

«È soltanto uno stupido a lasciarsi condizionare da quella ragazza. Ora andiamo là e rimorchiamo di brutto così potrà capire cosa ha perso.» Lei ride e si asciuga le lacrime.

«Lo sai che non rimorchieremo mai vero?»

«Oo! Così distruggi i miei sogni!» la trascino ai tavoli e spintoniamo un po' di persone.
«Io ti aiuto basta che Dylan non mi veda.» Ci buttiamo a parlare con alcuni piloti e spero vivamente che non mi veda. Non capisco perché non vuole che lo vada a vedere, ma rispetto la sua scelta non facendomi vedere da lui. Cerco di divertirmi a parlare con i ragazzi perché sono davvero simpatici, ma guardo sempre cosa fa Dylan. Lo vedo prendere la ragazza a lui appiccicata e sparire dalla festa.

~spazio autrice~
Ecco rivelata la mega gara! Vi aspettavate fosse questa??

Scusatemi per gli errori e per aver aspettato un po' per questo capitolo, ma maggio non è il mese migliore per uno studente😌

Ciao😉

Solo noiWhere stories live. Discover now