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Veronica

Sento rientrare le mie compagne di camera e le sento trafficare al buio per non svegliarmi. La loro buona intenzione finisce male come sempre, ma non ho voglia di parlare con nessuno adesso, perciò non mi muovo nel letto e non mi faccio sentire. Le altre si mettono a letto e si addormentano subito così io ho modo di rigirarmi e guardare le mie nocche fasciate. Ormai le fasce sono sporche e intrise di sangue. La mano mi fa male, non sono abituata a tirate pugni, perciò la massaggio e sento il dolore propagarsi anche per le ossa. Trattengo un "ahia" e scendo le scalette del letto per andare in bagno. Chiudo la porta e prendo delle garze nuove. Con il disinfettante asciugo il sangue e tampono, poi riavvolgo inserendo tra le garze una barra di legno per tenere dritta la mano. Esco dal bagno comune e torno a letto.

«Veronica?» la voce di Laura mi spaventa.

«Cosa ci fai sveglia a quest'ora?»

«Non importa, piuttosto cosa cavolo è successo con Dylan?» speravo non me lo domandasse, ma a questo punto... Prendo lo slancio e salto sul letto a fianco al mio. Mi infilo sotto le coperte e guardo Laura. Trattengo le lacrime perché non ho più voglia di piangere.

«Lui... io l'ho trovato in bagno con un'altra dopo l'esibizione.»

«Lo vedo ad ammazzare e torno.» La prendo per un braccio e la faccio stendere di nuovo al mio fianco.

«Io non so perché lo ha fatto, vorrei ci fosse una spiegazione plausibile, ma non c'è e ora mi devo rassegnare all'idea che l'ho perso perché ha fatto una scelta.»

«Nascondono qualcosa.» Laura abbassa ancora di più la voce per non farsi sentire, ma la sento molto bene.

«Chi?»

«I ragazzi. Ho chiesto a William perché tu l'avessi picchiato, ma ha alzato solo le spalle e ha schivato l'argomento. So che lui sa qualcosa, so che sapeva già cosa fosse successo quando abbiamo trovato Dylan in lacrime e quale fosse il motivo della vostra rottura.» Questo discorso infonde in me un po' di speranza, ma ho paura di sognare troppo e farmi solo un'illusione. Non capisco proprio perché mi tradisce e poi piange, qui l'unica che dovrebbe piangere sarei io.
«Giuro che lo scoprirò.»

«Devo scoprire il passato di Dylan, so che centra qualcosa con questa storia.»

«E a chi lo chiedi?»

«Lo sanno solo Andrea, Giulia e William penso. Devo scoprire solo chi di loro è disposto a parlare.»

«Non penso che il mio ragazzo lo farebbe, hanno legato molto e ti ho detto che nascondono qualcosa... ma forse Andrea parlerebbe! Era il suo migliore amico prima di ciò che è successo e Dylan non lo ha ancora perdonato del tutto e penso non lo farà tanto presto.» La ringrazio per starmi sempre accanto e ci addormentiamo nello stesso letto con un solo pensiero in testa: risolvere tutta questa questione.

***

Usciamo dalla stanza con le valige fatte e scendiamo tutte insieme alla reception. Vedo Giulia arrivare poco dopo e abbracciarmi. Mi lascio andare tra le braccia famigliari di mia cugina e lei mi parla.

«Mi dispiace Veronica, te lo avevo detto che Dylan sa fare male. Io... forse avrei dovuto fare di più...»

«Non è colpa tua, ma grazie comunque.» Mi sorride e poi ci lasciamo. I ragazzi scendono dopo di noi, in ordine e schierati. Avete presente le scene dei film in cui il gruppo di amici arriva e tutti si girano a guardarli? In cui la scena è girata a rallentatore, in cui lo sguardo dei ragazzi è duro e misterioso? Ecco, giuro che camminano a rallentatore e Dylan alza lo sguardo nello stesso momento in cui lo faccio anche io, incrociamo lo sguardo dell'altro. Ha un grosso livido sullo zigomo e il suo naso è viola e un cerotto lo copre. "Come sono stata brava!" è il primo pensiero che mi viene ed è susseguito da altri come: "è ridotto male, non avrei dovuto", "è bello comunque, quanto mi manca!" oppure "ti sta bene brutto!"
Continuo a reggere il suo sguardo incrociando le braccia al petto. Gli altri ragazzi lo nascondono dagli sguardo dei due professori, ma falliscono comunque.

«Roberts! Cosa hai combinato?!» la professoressa si porta una mano alla bocca e in questo momento mi sento colpevole e vorrei sparire. Ma giuro che se fa il mio nome gli salto addosso e lo ammazzo stavolta.

«Mi hanno sbattuto la porta in faccia.» Non so come i professori ci credono e lo lasciano stare, fanno l'appello e ci portano alla stazione. Prendiamo il treno e ci sistemiamo nella nostra carrozza. Mi siedo accanto a Andrea e Giulia come accordato con Laura. Andrea mi sorride con pena e guarda per terra.

«Puoi dirlo non mi arrabbio.» Lui alza le sopracciglia e mi guarda curioso.
«Avevi ragione. Il tuo ex migliore amico è uno stupido e facevo bene a stargli lontano, era meglio morto.»

«Ho sbagliato Veronica, se sono sicuro di una cosa è proprio l'amore di Dylan per te. Abbiamo passato una vita insieme, abbiamo fatto tante cavolate e mi ha sempre perdonato per le cose che ho fatto, ma quando sei entrata nella sua vita è cambiato, è migliorato, ha messo la testa apposto e ha fatto per la prima volta la cosa giusta, non mi ha perdonato del tutto perché avevo ferito non lui, avevo ferito te.» Si passa una mano tra i capelli castani e mi sorride con affetto. Ho sempre considerato Andrea come un amico da quando Giulia lo ha portato a casa dei nonni e con il tempo ho imparato a volergli bene come ad una persona di famiglia.

«Scusa Andrea, non volevo rubarti il tuo amico, non ho pensato a te, sono stata egoista. Ora avresti avuto ancora il tuo migliore amico e sarebbe andato tutto bene.»

«È solo colpa mia che te l'ho fatto conoscere e non è detto che non avessi fatto altre cavolate imperdonabili.» Ridiamo insieme e Giulia si scusa per andare a sedersi vicino ad una sua amica.
«E così rimaniamo noi.»

«Già.» Il silenzio cala e ognuno fa quello che vuole, bè non proprio, in questo momento vorrei solo assillarlo di domande.
«Ti ringrazio per avere detto cose carine su di me, ma non penso che Dylan si fidasse davvero di me.»

«A questo punto non ti fidare neanche te di lui.» Mi sorride ma io lo guardo male.
«Scusa. È sempre stato riservato, ha sempre avuto bisogno di tempo per fidarsi di qualcuno e come puoi vedere ora, gli sto dando tempo per tornare nella sua vita, e ti posso assicurare che lo tormenterò per te.» Ridiamo ancora e qualcuno si gira a guardarci. Vedo poco più avanti a noi Dylan e William, e quest'ultimo ha scelto di sedersi con lui piuttosto che vicino alla sua ragazza. Cerco Laura e la vedo imbarazzata mentre accanto a lei Giulia e Marco si baciano. Le sorrido e rivolgo i pollici in su. Lei sorride con difficoltà e appoggia la testa allo schienale.

«Tu sai qualcosa del passato di Dylan, vero?» lui si morde un labbro e si gratta il mento.

«No Veronica, non posso dirtelo e non chiedermelo più.» Si mette le cuffiette e io spalanco la bocca stupita. "Perché nessuno qui vuole dirmi niente? Cosa può essere successo di così orribile e cosa centra il tradimento??"

Ho bisogno di quelle maledette risposte.

~spazio autrice~
Ehehehehehehe, spero di intrigarvi con questi misteri e non vedo l'ora di svelarli anche se devo ancora pensare bene a come formulare la risposta alla domanda di Veronica.

Solo noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora