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Veronica

Ed ecco che inizia una nuova giornata. Giovedì per la precisione. Sono distrutta dalla notte che ho passato a trattenere le lacrime. Non voglio più piangere in vita mia. Sono stufa di tutto. Vorrei solo scomparire dalla faccia della terra. Mi trascino fino alla porta della mia classe e entro in ritardo. I miei compagni mi fissano e la professoressa mi dice di uscire di nuovo fuori e di bussare alla porta. La guardo e da brava studente esco fuori dall'aula. Non porto rispetto per le persone della mia età, circa, ma a quelle più grandi l'ho sempre portato. Busso e entro dopo aver sentito la risposta. Mi siedo alla mia sedia e inizia l'inferno destinato a durare fino alle 4.
"Troppo" penso. Fingo di seguire la lezione ma in realtà non mi importa niente di quello che dice la prof. Stasera ho invitati a cena e non so cosa mettere. I miei dicono che sono ricchi e non vorrei sfigurare perciò devi decidere bene cosa indossare.
Ci penso tutto il giorno e alla fine opto per una tuta elegante nera.

«Ehi Veronica, mi stai ascoltando?» Guardo Laura mordendomi un labbro.

«Ehm...»

«Dove ti sei persa?» vedo che è scocciata e fingo un sorriso perché non l'ho mai ascoltata.

«All'inizio...» avete presente la faccina a cui scende la goccia di sudore e fa un sorriso? 😅
Ecco, la mia faccia è identica.

«Veronica! Dai! Non ho voglia di rispiegarti tutto! Cosa è successo ieri?» capisce sempre tutto al volo.

«Niente.»

«Allora perché non mi segui? Non sono nata ieri sai.»

«Non è successo niente, davvero.» So di potermi fidare di lei ma voglio dimenticare il mio atto di debolezza. Devo fare finta che non sia successo niente, come sempre.

«Facciamo una cosa, quando avrai voglia di dirmelo lo farai, tanto so che centra Dylan.»

«Forse hai ragione. Ma tanto mancano solo tre giorni di punizione, sopravviverò.»

«Lo sai che pranza con te vero?» Ecco, questa cosa non l'ho considerata.
«Immaginavo.» Fa la faccia da cucciolo e mi fa pena.

«Uffa! Perché non ti posso nascondere niente!» Finisco di raccontarle la storia e sta per urlare.
«Non osare dirlo a nessuno. Non ci siamo baciati, ricordalo.»

«Sisi.» Annuisce con la testa ma so che non mi sta ascoltando, si starà facendo film mentali come al solito.

«Ti piace Dylan, sbaglio?» Rifletto sulle sue parole. "Mi piace davvero?" Io non so cosa significa la parola amore. Non so dire se questa confusione che ho in corpo è causata da lui, o meglio dire che non lo voglio sapere.
Alzo le spalle.
«Veronica si è innamorata!!» inizia a strillare e io le tappo la bocca con una mano.

«Non mi sono innamorata e lui è troppo grande per me, io sono troppo piccola. Te l'ho detto come ci siamo lasciati. Abbiamo litigato.»

«Lascia fare alla tua Lauretta. Ci penso io.»

«Cosa hai intenzione di fare?»

«Ehehe lo saprai quando ce la farò.» Mi saluta e se ne va a prendere il pullman. Mi lascia in mezzo al marciapiede con mille dubbi. Vado in bidelleria e lo aspetto. Quando arriva mi accorgo che ha ancora segni violacei sulla faccia. Non è possibile che ci siano ancora, è passata una settimana quasi. Avrebbero dovuto schiarirsi per lo meno. Lui si accorge che lo sto fissando e incrocia il mio sguardo. Non riesco a togliergli gli occhi di dosso. È una calamita per me.

Devi lasciarlo perdere Veronica.

Grazie coscienza.

Smetto di guardarlo e prendo le mie cose da lavoro, andandomene in una classe. Sono stufa di questo lavoro. Non ho fatto niente per meritarmelo. Mi fa male la schiena e non dovrei affaticarmi con tutti i problemi che ho. Non dovevo essere così gentile con lui.
Dopo altri mille pensieri e una mezz'ora, esco dalla classe furiosa con i pugni stretti, incamminandomi per la presidenza. Sento una mano stringermi il polso e mi giro. I suoi occhi mi guardano e non riesco a fare a meno di leggerli. Provano tanto dolore, rabbia e tristezza, ma non mi farò condizionare da loro. Tiro via il mio polso ma lui mi riprende subito.

«Lasciami andare.»

«No.»

«Dylan!» giuro che gli spacco la faccia se necessario.

«Dove vai?»

«Fatti gli affari tuoi.»

«In presidenza vero?»

«No.»

«Invece sì.» Mi sta sfidando

«No, ho detto di no.»

«Non ci puoi andare.»

«E invece sì, sono stufa di aiutare la gente senza avere indietro neanche gentilezza.» Con un altro strattone scappo via. La scuola è deserta. Corro, ma lui mi riafferra.
«Smettila di toccarmi!» ora sto urlando.

«Smettila di scappare! Non puoi dire al preside che non è colpa tua. Non puoi dirgli che non mi hai istigato tu!»

«E perché non dovrei?! È la verità, hai fatto tu una scelta e ho cercato di aiutarti ma vedo che io non ti servo!»

«Secondo te perché li ho picchiati, eh?!» ha perso la pazienza e ora mi sta urlando contro.
«Non rispondi?!»

«Non so perché tu li hai picchiati e non mi interessa niente. Io non centro e tu non puoi impedirmelo!» Scappo via e sento la sua voce mentre sto per bussare alla porta.

«Li ho picchiati perché ti stavano spogliando con gli occhi! Stavano commentando il tuo corpo! Cosa potevo fare per farli tacere secondo te?! Non ti avrebbe dato fastidio?! Li ho picchiati per te, ma tanto non te ne importa un cavolo, scusa il disturbo!» Se ne va e io rimango ammutolita. "Perché mi ha difeso?! Lo so fare benissimo da sola."

Dylan

Non avrei mai dovuto dirglielo. Non avrebbe dovuto saperlo nessuno. Non l'ho detto neanche per scagionarmi. Era un mio segreto, non volevo che pensasse a me come un eroe e ho fallito miseramente.
Ero incavolato e gliel'ho detto. Le ho urlato contro e l'ho ferita. Sono uno stupido.
Cammino fino alla classe per prendere le mie cose e mi incammino per andarmene. Sono arrabbiato e deluso con me stesso.
Sento dei passi rincorrermi e fermarsi a qualche metro di distanza.

«Stupido fermati!» mi giro immediatamente sentendo la sua voce. Lei mi lancia uno straccio.
«Non hai finito qui, non farmi fare una cosa che abbiamo causato entrambi.» Sento la rabbia lasciarmi e le sorrido. Lei fa lo stesso e mi si avvicina. Il mio cuore comincia a battere più velocemente. Mi abbassa e avvicina la sua bocca al mio orecchio.
«Grazie.» mi sussurra.

«Perché lo sussurri?»

«Perché non mi scuso facilmente e non te lo dirò ancora.» fugge via e io rimango imbambolato a guardare la sua bellezza.

~spazio autrice~
Ho cambiato la copertina, più bella vero?
Si addice di più😛

Hanno fatto pace alla fine e Dylan ha confessato che ha picchiato i ragazzi per lei❤

Votate la storia se vi piace e portate pazienza perché dovete ancora aspettare un altro capitolo.

Solo noiWhere stories live. Discover now