~24

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Veronica

Rimango ferma tra le sue braccia calde e mi addormento appoggiando la testa contro il suo petto. Sento che lui non dorme perché mi passa una mano tra i capelli sospirando. Sembra affranto da qualcosa, vorrei aiutarlo, ma lui non me lo permette. "In effetti sono io la prima che lo fa."
Faccio dei sogni strani ma belli, vorrei che non finissero ma una voce mi sveglia.

«Veronica devo andarmene.» Dylan mi scuote per una spalla e si alza in piedi. È alto. Troppo alto visto dal divano.

«Mmm, ah si, certo. Grazie per la compagnia.» Mi alzo e lo accompagno alla porta. Faccio due mandate ma lui mi ferma.

«Promesso?»

«Cosa promesso?» lo guardo non capendo. Lui ricambia il mio sguardo, fissandomi negli occhi. Sono così belli i suoi. Non come i soliti marroni, hanno un qualcosa di diverso, una scintilla.

«Permetterai a me di conoscerti?»

«Ho accettato di già, ora sparisci.» Apro la porta ma lui rimane fermo.

«Neanche un bacio?» lo butto fuori di casa ma lui avvicina la sua guancia alle mie labbra.
«Se preferisci puoi leccare la mia guancia.» Rido e gli premo una mano sulla bocca.

«Zitto! Potrebbero pensare male i vicini.»

«Perché? Cosa c'è di male? E poi che vicini stolker hai?!» Rido ancora e chiudo la porta di casa in faccia a Dylan. Spengo la TV e guardo l'orario. Sono già le 12:54. Mia mamma dovrebbe arrivare a momenti. Apparecchio e inizio a cucinare.
Sorrido per tutto il tempo pensando a lui. Non so come ha fatto ma è entrato dentro la mia testa e se ne è appropriato. Non riesco a smettere di vedere il suo volto, sentire il suo profumo e il suo calore. È così strana la sensazione che sto provando. Di qualcosa che ti sconvolge la vita.

Mia madre entra e mi guarda.

«Stai meglio? Passata la febbre?»

«Sì grazie, per noi è già pronto.» Iniziamo a mangiare e non ascolto niente di quello che dice, sono completamente persa nei miei pensieri.

«A chi stai pensando? A un bel ragazzo?» fingo una risata.

«No.»

«Dai raccontami.» Quando inizia così, le cose si fanno brutte ragazzi, brutte.
«C'è qualche ragazzo che ti ha detto che sei bella?» neanche fossimo alle elementari che un bambino va da una bambina e le dice queste cose, dai.

«No. Ora vado ciao.» Corro in camera mia e lei per fortuna non mi viene a cercare.

               ***

«Sei guarita?» Laura mi parla al telefono mentre faccio i compiti.

«Sì, per fortuna, non...»

«Si, non mi interessa, venerdì sera ci sarà una mega gara di non so cosa che dobbiamo andare per forza a vedere!»

«No, non ho voglia di uscire.»

«Hanno detto tutti che sarà epico. Dai! Non possiamo perdercela.»

«Uffa, ok!»

«Yuppy! Ci vedremo direttamente là.»

«Lo chiediamo anche alle altre?»

«L'ho già chiesto stamattina, ma hanno detto che sono impegnate.»

«Peccato...»

«Ci vediamo domani.»

«Sì.» Spengo la telefonata e continuo a fare i compiti. Chissà che sport sarà, a me basta che sarà davvero epica la gara.
Finisco di studiare, mi faccio una doccia e ceno. Non parliamo molto così torno subito in camera.
Mi manca il suo abbraccio caldo, le sue braccia forti. Pensavo di odiare quel ragazzo, ora è tutto confuso. Non capisco più cosa voglio davvero. So che lui non mi vorrebbe di sicuro, ma c'è quel barlume di speranza che mi acceca.

~spazio autrice~
Scusatemi per gli errori che continuo a fare, ma spero che ci passiate sopra e guardate solo il contenuto😅

Ho scritto il capitolo un po' di fretta e senza idee, soprattutto corto, quindi non mi piace molto....

Mi farò perdonare😌 ma è un capitolo di "transito"

Che mega evento sarà??😏

Solo noiWhere stories live. Discover now