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Veronica

Riapro la porta ma la maniglia scivola via facendo rumore. I due ragazzi si smettono di baciare e si girano verso di me. Sento che il ragazzo dice qualche parolaccia che non sto certo ad ascoltare. Io li guardo velocemnte e riapro la porta, correndo tra la folla, rischiando di cadere talvolta. Spero che Dylan non mi abbia riconosciuto, spero che sia ubriaco per perlomeno non dover ammettere che non mi amava, spero in troppe cose in questo momento. Cerco di trattenere le lacrime invano perché iniziano a sgorgare come fiumi sulle mie guance. La gente è troppo ubriaca per notarmi e ringrazio me stessa per aver seguito attentamente la strada di andata. Corro sempre più velocemente verso l'uscita di questa enorme discoteca e proprio mentre sono vicinissima sento la sua voce chiamarmi. Mi volto con il mascara sbavato colante e lo guardo dritta negli occhi. Ha i capelli scompigliati e le labbra ancora gonfie ed arrossate dai baci. Passo una mano sulla faccia per pulirla e mi avvio verso l'uscita. Sarà proprio lei il simbolo della mia nuova vita. Quando la varcherò ogni cosa successa sparirà, ogni momento bello o brutto sparirà, Dylan sparirà dalla mia vita con tutto ciò che mi ha portato. Ci sono così vicina, sono quasi arrivata, ma il suo braccio mi blocca e mi impone di girarmi a guardarlo.

«Veronica perdonami!» Dylan urla sopra la musica per farsi sentire da me.

«Lasciami! Brutto verme schifoso!» un po' di gente si gira a guardarci e io cerco di togliere la sua mano dal mio braccio.

«Ti prego ascoltami prima!»

«E dimmi cosa mi dovresti dire? Che eri ubriaco e l'hai fatto contro la tua volontà? Ah ops, peccato che non eri ubriaco e lo hai fatto volentieri direi. Torna da lei, ti starà aspettando, magari ti troverai meglio che con me. Non ho saputo darti ciò che volevi, mi dispiace. Evidentemente non eravamo fatti per stare insieme, troppo diversi, tu troppo grande e io troppo piccola.» Gli urlo in faccia disperata e leggo nei suoi a occhi dolore. Vorrei tanto che potesse dirmi che è stato tutto solo un grande malinteso, ma il suo silenzio mi fa capire che ho azzeccato. Gli tiro un pugno in faccia per sfogare la mia rabbia ed esco da quel locale, correndo in hotel. Sento che la musica si ferma e la gente parla creando chiasso. A metà strada mi fermo a riprendere fiato perché l'ho esaurito piangendo e correndo. Riparto e dieci minuti dopo entro in hotel, corro in camera e mi metto il pigiama. Per fortuna domani ce ne andiamo da questo strazio, da questo inferno. Non voglio più vederlo. Mi infilo sotto le coperte dopo essermi arrampicata sul letto e chiudo gli occhi.

Ci avevo davvero sperato, avevo creato il mio futuro, ed ora era tutto distrutto, se ne era andato portandomi via tutto.

                     ***

William

Non vorrei mai più separarmi dalle sue labbra, dalle labbra di Laura. Non riuscivo a credere che mi stesse perdonando. Ho fatto tante cavolate ma la amo con tutto me stesso. Il dj ferma la musica e io e Lalla ci separiamo, ci guardiamo intorno e vediamo gente raggruppata all'uscita. Corriamo per vedere cosa è successo e evito a Laura di cadere con i tacchi, prendendola appena in tempo. Presto si forma la calca e le ragazze del locale strillano come oche spaventate da qualcosa. Incredibilmente ci facciamo spazio. Il calore delle persone, il sudore e il poco ossigeno mi fanno venire mal di testa. Sbuchiamo al centro del cerchio e vedo il mio amico a terra. Perde tanto sangue dal naso, ha uno zigomo nero e sta piangendo. Corro immediatamente da lui, seguito da Laura. Gli appoggio una mano sulla spalla e capisco subito cosa è successo, tutta colpa di quel brutto...

«William! Aiutami ad alzarlo!» faccio come mi dice la mia ragazza e guardo Dylan, cavolo se è messo male.
«Oddio, chi ti ha ridotto così?!»

«Veronica...» a Laura esce un verso strozzato e mi guarda.

«Non male come pugno! D'altronde è la mia amica.😊» guardo Laura per zittirla e intanto ci raggiungono gli altri. Gli spieghiamo la situazione e decidiamo di tornare in hotel.

«Ragazzi, dobbiamo chiamare una ambulanza!» Lucia sembra alquanto scioccata.

«Dylan è rotto il naso?» lui scuote la testa e allora parlo ancora.
«Allora non ce ne è bisogno, lo curo in hotel, basta nasconderlo ai prof.» Ci incamminiamo verso il ritorno e tamponiamo la faccia di Dylan con tanti fazzoletti che buttiamo nei cestini che incontriamo. Entrati in hotel superiamo nervosamente i professori e Laura mi trattiene.

«Perché Veronica ha picchiato Dylan?» alzo le spalle e le do un bacio. So benissimo cosa è successo ma è meglio che lei non centri in questa storia, non voglio metterla in pericolo.

~spazio autrice~
Quali oscuri segreti nascondono i ragazzi??

Grazie per le letture e per essere arrivati fino a questo punto. Spero che la storia non vi annoi troppo....

Solo noiWhere stories live. Discover now