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Veronica

Le cose continuano ad andare sempre peggio. Giulia e Andrea non si parlano quasi più, si schivano. Penso che stiano ancora insieme ma nessuno ha capito che cosa è successo veramente fra di loro. Mi mancano i pomeriggi con Dylan, mi manca tutto di lui, ma sto imparando ad andare avanti, o forse dico così per evitare di mostrare ancora la mia tristezza.
Sono passate due settimane dall'ultima volta che ho visto Roberts, soffro ogni giorno di più ma sono felice che le persone accanto a me si trovino bene e che stiano vivendo a pieno la loro vita.

Teoricamente in questo momento dovrei seguire la lezione perché siamo a fine scuola quasi, ma non ne ho voglia. Faccio finta di prendere appunti e annuisco a caso fissando la professoressa. Al suono della campanella butto tutto in cartella e esco dall'aula con Laura. William ci saluta e evita come ogni giorno il mio sguardo, non riesco proprio a capire il perché. Li lascio soli e me ne vado, evitando di fare il terzo incomodo. Prendo il pullman e trono a casa. Casualmente dietro di me, dopo un paio di ragazzi, salgono anche Giulia e Andrea, stanno discutendo ad alta voce. Mi nascondo dietro alla baraonda di gente, ma allo stesso tempo cerco di restare vicina in modo da poter ascoltare.

«Non ha senso!» Giulia si prende la testa fra le mani e la scuote forte.
«Non capite che state peggiorando solo la situazione?»

«È stato necessario, se non lo vuoi capire sono affari tuoi!» alla fermata sale altra gente e vengo spinta lontana da loro. Invano cerco di capire la dinamica dei loro gesti. Quando il pullman inizia a svuotarsi mi giro di schiena e sento le ultime parole di Giulia:

«Prima o poi la verità verrà a galla.» Scendono alla stessa fermata e prendono direzioni opposte. Giulia si asciuga gli occhi in lacrime e cammina spedita. Andrea infila le mani in tasca e abbassa la testa. Entrambi guardano il telefono e Giulia dopo aver scritto qualcosa inizia a correre via, mentre il suo ragazzo si ferma di botto. L'autobus riparte e io trovo un posto a sedere. Appoggio la testa al finestrino e ascolto la musica.

                    ***

«Veronica noi usciamo, tu non aprire a nessuno!» la mia famiglia esce di casa per andare a una riunione della scuola di mia sorella e io faccio merenda in santa pace. Guardo un po' il telefono e un po' la TV. Poi salgo in camera e con tutta la non voglia della mia vita inizio a fare i compiti finché non sento il citofono suonare. Mi alzo lentamente e arrivo con tutta calma al citofono. Inarco le sopracciglia quando guardo chi è. "Cosa ci fa lui qui?!" Alzo la cornetta e rispondo quasi in panico.

«Cosa ti serve?»

«Scendi.» Ha una voce strana, diversa dal solito. Mi sembra strano che sia così insistente.

«Non posso.»

«Ti prego.» Non riesco neanche a riconoscerlo, sembra un'altra persona. Mi sposto da una gamba all'altra e mi mordo il labbro mentre penso a cosa fare.

«Aspetta, un attimo e arrivo.» Riattacco la cornetta e mi infilo le scarpe e una felpa perché fuori fa freschino. So che non dovrei scendere a parlargli ma sono davvero curiosa di capire cosa ha, tanto il cielo è ancora chiaro. Chiudo la casa e scendo le scale cercando di infilare nella borsa il telefono e le chiavi. Mi sistemo velocemente i capelli e esco dal cancelletto del condominio. Guardo la faccia di Andrea. È pallida, ha gli occhi gonfi dalle lacrime e rossi dall'alcool. È evidente che è ubriaco.
«Andrea, ma come sei ridotto?!» in questi ultimi tempi gli sono stata lontano ma ora è evidente che ha bisogno di aiuto. Lui intanto ride.
«Cosa è successo Andrea?»

«Ho esagerato con i bicchieri.»

«Davvero? Non l'avevo capito.» Mi avvicino a lui per sorreggerlo e la puzza di vodka mi investe.

«In mia discolpa ho 18 anni e posso bere.»

«Sei colpevole comunque! Non dovevi ubriacarti! Perché hai pianto?»

«È uno schifo la mia vita Veronica.»

«E la mia allora? E quella dei senzatetto? Secondo te è migliore la loro? Ti devi sentire onorato di avere una famiglia Andrea.»

«Va tutto storto.» Fa una pausa mentre trattiene le lacrime.
«Giulia ce l'ha con me, il senso di colpa mi sta corrodendo.»

«Chiamo Giulia.»

«No! Giulia non deve sapere che sono ubriaco, l'ho già fatta soffrire troppo Veronica, come sto facendo con te.»

«Continuo a non capire.» Andrea lascia correre una lacrima sulla sua guancia.

«Giulia mi ha lasciato perché sono stato uno stupido. Lei aveva ragione e io ho sbagliato tutto!»

«Rimedia! Starà a casa a piangere ora! Mi cugina non si merita tutto questo, anche se sei ubriaco ora devi andare a scusarti e devi dirle che hai sbagliato su tutto.»

«Non vuoi sapere su cosa eravamo in contrasto?»

«Decisamente non sono affari miei. Giulia è in questo quartiere e non gira molta gente, puoi arrivarci da solo, anche da ubriaco.» Lui sorride e io mi volto un attimo a vedere se casa mia è ancora intatta visto che non ho messo l'antifurto uscendo, visto che speravo che la chiacchierata durasse di meno. Sento il peso di Andrea addossarsi al mio corpo e ritrovo le sue labbra sulle mie.

~spazio autrice~
Ehilà!!
Sono riuscita ad aggiornare ancora! Manca solo una settimana alla fine della scuola🎉 aspettavo questo momento da una vita!

Andrea e Giulia si sono lasciati, in cosa avrà sbagliato Andrea?? Perché ha baciato Veronica se ama Giulia??

Solo noiWhere stories live. Discover now