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Veronica

Torno a casa e saluto la mia famiglia con un abbraccio. Mia mamma quasi piange per la mia mancanza e io alzo gli occhi al cielo. Sono contenta che manca solo una settimana di scuola e poi posso non rivedere più Dylan durante le vacanze, poi l'anno prossimo lo affronterò più tardi. Sistemo le cose che non ho usato nell'armadio e butto le altre da lavare. I miei cercano di farmi un sacco di domande ma io le schivo e mi chiudo in camera con la musica accesa e mi butto sul letto con il telefono che vibra per un messaggio appena arrivato. Guardo chi è e vedo il numero di Andrea.

Vuoi venire alla nostra ultima partita di calcio? È domani alle 6:00

Sono stupita che inviti me.

Si vengo volentieri, posso portare qualcun altro?

Il suo messaggio non tarda ad arrivare e lo leggo subito

Certo, vi passerò a prendere con la mia macchina a casa tua.

Hai la patente?!?

Sono rimasta indietro cavolo.

😎😛😚sì sono un grande lo so.

Rido e chiedo alle altre se hanno voglia di venire e ovviamente erano già state invitate dai loro ragazzi e a questo punto mi sento di troppo ma non importa. Un'idea geniale si fa strada nella mia testa, sì cavolo, è grandiosa, ho trovato la giusta persona da invitare. Invio subito un messaggio all'invitato e a Andrea.

Ho trovato chi invitare, non ho più bisogno di un passaggio, grazie comunque.

Ora capisco benissimo come si sentiva Laura quando aveva litigato con Willi: esclusa. So che non avrei dovuto invitare quella persona, ma è stato più forte di me.

Ho bisogno di vendetta.

                     ***

Scendo le scale di corsa e saluto i miei, esco di casa con i pantaloncini addosso e una maglietta aderente e corro perché sono in ritardo. Per fortuna è ancora lì ad aspettarmi.

«Scusami! Stavo facendo i compiti!» Ridiamo insieme e mi infilo il suo casco.
«Finalmente hai capito che mi piace più il tuo casco di quello che hai in più!» salgo dietro di lui e partiamo per arrivare in centro, allo stadio.

«Ti posso chiedere perché hai voluto invitare me? Pensavo mi odiassi troppo.»

«Non ti odio, ce l'avevo con te perché hai complottato contro di me per te stesso. Devo ammettere che sei stato parecchio egoista.»

«Mi dispiace, spero solo che mi darai una seconda possibilità.»

«Lo sto facendo stupido, altrimenti perché ti avrei chiamato?» lo sento ridere e mi godo il viaggio in silenzio. Parcheggiamo la moto dove riusciamo a trovare spazio e entriamo nello stadio.

«Vi siete lasciati quindi?»

«Sì, mi stava tradendo.» Lui annuisce come se sapesse tutto e questo mi fa preoccupare.
«Come lo sapevi già?»

«Ho le mie fonti.»

«Cosa fai, mi stolkeri?» ridiamo ma sento che la sua risata è finta. Cerco di rilassarmi e raggiungiamo i nostri posti. Salito le mie amiche che guardano male il mio accompagnatore e l'arbitro fischia l'inizio della partita. Le due squadre finaliste corrono on campo acclamate e vanno alle rispettive panchine. Saluto con un cenno Andrea che guarda preoccupato il ragazzo al mio fianco, penso solo perché si erano alleati insieme e perché a differenza di quello che ho a fianco, lui si è pentito. Saluto anche i ragazzi delle mie compagne e il mio sguardo si posa su William e Dylan che mi guardano, o forse ci guardano. Francesco mi posa una mano sulla coscia e mi sorride, mentre vedo la collera di Dylan fino a qui. Stringe i pugni e mi guarda negli occhi mentre gli sorrido felice di vederlo soffrire, anche se non capisco il motivo. William si sistema il ciuffo e preoccupato cerca di avvicinarsi da noi, ma l'allenatore lo trattiene sgridandolo e dicendogli che non si deve distrarre. Mi fa segno che dobbiamo parlare ed entra in campo per giocare. I ragazzi iniziano a giocare, ma i due attaccanti sembrano parecchio distratti. William e Dylan continuano a guardarci e non riescono a segnare per tutto il primo tempo, mentre la squadra avversaria è in vantaggio di due goal. L'allenatore li sgrida e li minaccia di metterli in panchina. I ragazzi tornano negli spogliatoi e William mi fa segno di seguirlo, ma io scuoto la testa. Vedo che si arrabbia e cerca di non farmi un dito medio solo perché mi vuole bene😇.
Comincia il secondo tempo e i due ragazzi sembrano più concentrati e riescono a segnare due goal. Si va ai supplementari a pari merito e con il fiato sospeso. Qui continuano a rubarsi il pallone, finché Dylan non si stanca e arrabbiato riesce finalmente a segnare prima del fischio dell'arbitro. Hanno vinto la partita e sono felice per loro. Francesco mi prende per mano e iniziamo ad uscire con la calca.

«Lo sai che il tuo ex ha ripreso motocross? Si è iscritto alla prossima gara.» Mi blocco e una strana sensazione si fa strada in me.

«Veronica!» William corre verso di me di fretta.
«Devo parlarti in privato.»

«Non ne ho voglia, torna dal tuo amico.» Lui ci rimane male ma non molla.

«Non scherzo, ti prendo di forza se è necessario.» Cerca di non alzare la voce, ma mi spaventa comunque.

«Ha detto che non vuole, ora lasciala stare.» Francesco mi tira indietro e si mette di fronte al mio amico, non finirà bene.

«Togliti di mezzo, hai già rovinato tutto, non provare a toccarla altrimenti non rispetti l'accordo.» "Ma che cavolo sta succedendo? Che accordo??!!" A Francesco parte un pugno che William schiva, ma il primo lo spinge a muro.

«Stai zitto e non parlare più di quella cosa, io ho rispettato l'accordo perché è stata lei a volere la mia presenza e questo non mi è vietato.» Sorride in modo malvagio e lascia andare William, poi mi prende sotto braccio e mi trascina via.

~spazio autrice~
Welaaaa oooo
Cosa stanno combinando qui??
Che accordo stanno facendo? E cosa centra Veronica???

Solo noiWhere stories live. Discover now