~13

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"Allora perché non l'hai ancora fatto?"

Veronica

Le sue parole mi scioccano. I nostri volti sono vicini, pochi centimetri ci separano. Sento l'incredibile voglia di baciarlo, azzerare la distanza che c'è fra di noi, sento le mie labbra attratte dalle sue, come una calamita.
I suoi occhi incrociano i miei e passano fino alle mie labbra per poi tornare su. I miei occhi fanno lo stesso movimento.
I secondi passano e si sentono solo i nostri respiri.
La voglia di baciarlo mi strazia.

«Io con le ragazze ci sto solo una notte.»

Le sue parole mi bloccano, mi schiariscono i pensieri e la ragione.
Le donne per lui sono un gioco e io non sono il burattino di nessuno, non voglio soffrire, non ancora.
Mi ritraggo di scatto e mi appoggio alla parete dell'ascensore. Ringrazio il signore perché la luce è spenta, almeno non mi può vedere davvero. Socchiudo gli occhi. Stavo per sbagliare e fare una cavolata. Ho sempre nascosto le mie emozioni, anche bene. Non dovevo mostrargli l'attrazione che provo per lui. La userà e me la ritorcerà contro.
Non dovevo illudermi.

«Dovevi vedere la tua faccia! Eri magnifico davvero! Hai davvero creduto che ti volessi baciare? Mi avresti davvero baciato?» fingo una risata e cerco di non incepparmi nel dire quelle frasi. Non vedo bene la sua espressione ma so che era per lui solo uno scherzo.

«Certo che non ti avrei baciato! Sei troppo piccola e mi sarei sentito in colpa ad usarti perché sei amica di Andrea.» Avevo sperato che mi avrebbe davvero baciato, che gli piacessi, ma come sempre mi sbaglio a leggere le persone.

«Hai ragione sono troppo piccola per te. Sai ti devo dire una cosa: non provarci con me, Dylan. Potrai fare anche male alle ragazze che butti via ma non ne farai a me. Ho smesso di piangere gli altri e ho imparato a fargli soffrire. Anche io faccio male.» Tengo lo sguardo puntato nei suoi occhi, cerco di tenere la voce dura e ferma. So che in parte ciò che dico non è vero, ma mi riprometto di stare più attenta e non cascarci più nelle sue trappole. Edificherò delle mura più spesse intorno alla mia anima, non si vedrà più alcuna emozione. Ho già sofferto abbastanza nella mia vita.

Lui non risponde e se ne sta in silenzio.

"Veronica sono arrivati i soccorsi!" Sento la voce di mia sorella ma continuo a tenere lo sguardo fermo nei suoi occhi, mi alzo in piedi e quando aprono la botola sopra le nostra teste, fiera mi slancio verso di loro, senza risentimenti. Declino il loro aiuto e mi arrampico da sola per uscire dall'ascensore. Non mi volto indietro e me ne vado via trascinando anche Silvia e mia madre.

Dylan

I nostri volti sono troppo vicini.
Ho voglia di baciarla.
Non so cosa mi prenda perché è troppi piccola per me.
Guardo le sue labbra carnose e semi-dischiuse, poi guardo nei suoi occhi e vedo un lampo coglierla alla sprovvista.
Si allontana di colpo da me e anche io mi appoggio.
La vedo riflettere e ad un tratto parla:

«Dovevi vedere la tua faccia! Eri magnifico davvero! Hai davvero creduto che ti volessi baciare? Mi avresti davvero baciato?» le sue parole mi colpiscono nel profondo.
"L'avrei davvero baciata?" Questa è la domanda che mi pongo. E non so la risposta e ciò mi mette in crisi. O forse è lei che mi mette in crisi. Con quei capelli lunghi biondi e pieni di nodi, con quegli occhi così profondi e neri, così magra ma così dura. Chiusa in sé stessa da quel muro impossibile da abbattere.
Mi sento vulnerabile e vado in panico, utilizzando l'unico strumento che conosco per difendermi.

«Certo che non ti avrei baciato! Sei troppo piccola e mi sarei sentito in colpa ad usarti perché sei amica di Andrea.» Non so davvero se quello che sto dicendo è vero, ma cerco di sembrare convincente. Colgo nei suoi occhi delusione, forse, perché poi torna subito seria.

«Hai ragione sono troppo piccola per te. Sai ti devo dire una cosa: non provarci con me, Dylan. Potrai fare anche male alle ragazze che butti via ma non ne farai a me. Ho smesso di piangere gli altri e ho imparato a fargli soffrire. Anche io faccio male.» Rimango scosso dalle sue parole. Qualcuno o qualcosa l'ha fatta soffrire e si cerca di nascondere. Questo fatto l'ha resa priva di emozioni davanti alla gente e le credo sulla parola che è capace di fare male. Scoprirò cosa è stato o chi è stato.

Se ne va senza guardarmi, io rimango lì e mi devono tirare fuori di forza. Prendo la mia moto e vado allo stadio, ho voglia di allenarmi e sbollire la tensione che ho accumulato.

~spazio autrice~
Alla fine sono tonata!!!! Ho deciso di finire il libro perché la sensazione di lasciarlo incompleto mi infastidiva anche parecchio😅

Veronica nasconde qualcosa che non vuole rivelare, c'entreranno anche i suoi sogni e i suoi incubi??
Cosa l'ha resa così fredda?

Cosa ha reso così freddo anche lui? Perché dice che non può tornare a casa? Cosa sono le cicatrici sulla sua schiena??

Votate e commentate se la storia vi piace e provate a immaginare le risposte alle domande😍😍

Ci vediamooo😙

Solo noiWhere stories live. Discover now