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Veronica

È ormai una settimana che Dylan è morto. Non riesco più a guardare in faccia Andrea e William, anche se non mi sembrano poi tanto tristi. Forse qui sono l'unica che soffre in silenzio davvero. Laura cerca di consolarmi con le mie amiche ma ho perso la voglia di vivere. Non riesco a concentrarmi su una cosa senza pensare a Dylan, alla sua caduta, alla sua moto, ai momenti che ho passato con lui e alle risate che ci siamo fatti. Io lo volevo cambiare in una persona migliore, volevo fargli capire che non è un'anima nera, volevo aiutarlo e liberarlo da un peso che gravava sulle sue spalle.
Desideravo poterlo amare, ma forse chiedevo troppo.
Non c'è stato alcun funerale o forse non mi hanno detto niente, non mi hanno avvisato.
Ogni mattina in macchina Giulia sembra piena di pensieri, assorta nella sua vita sentimentale. So che sta passando un brutto periodo con Andrea ma non me ne parla, certo, non sono affari miei. Andrea mi sembra diverso, è cambiato e forse è proprio per questo che non vanno più d'accordo loro due. Ha la faccia contratta costantemente, l'espressione malvagia di chi sta mentendo per dolore. Francesco mi ha chiamata qualche volta ma non ho mai risposto, neanche ad un suo messaggio. La squadra di calcio sta andando avanti bene anche senza Dylan e i ragazzi delle mie amiche non sembrano tristi della scomparsa di un loro compagno.

Mi sembra tutto così strano e così estraneo come la gente che pensavo di conoscere.

                   ***

Laura

So che Veronica sta passando un brutto periodo. È chiusa in sé stessa, la stessa cosa che farei io se dovessi perdere qualcuno di caro, come William. Ho paura di questo quindi voglio passare ogni attimo con lui come se fosse l'ultimo. Voglio vivere la nostra vita piena, perciò oggi ho finalmente deciso di presentarlo ai miei. Cioè, a mia madre e alle mie due sorelle no, ovvio. Salgo sulla moto del mio ragazzo e saluto Veronica, poi mi stringo forte a lui e gli do indicazioni per arrivare a destinazione.
Scendiamo e mi sfila il casco. Sembra alquanto teso, così lo bacio per rilassarlo. Mi sorride ma capisco comunque che ha tanti pensieri di cui non mi vuole parlare. Lo prendo per mano e apro il cancello che porta alla villa. Lo richiudo e lo trascino per il vialetto, apro anche la porta di casa e il mio cane mi salta addosso per poi girare intorno a un nuovo arrivato. Lo annusa per bene mentre William la accarezza.

«Come si chiama?»

«Mia, è un golden retriever.»

«Ciao cucciolotta!» guardo male la mia cognolona che è riuscita a far sorridere il mio ragazzo dove non ci sono riuscita io e giuro che la vedo sorridere astutamente. Sento i passi di mio padre e lo vedo spuntare dalla cucina con il grembiule. William si alza di scatto lasciando Mia per terra a pancia all'aria. Sorrido a mio padre e mi avvicino a lui.

«Chi è quest'adolescente sotto steroidi?» lui porge la mano e so sforza di sorridere a mio padre.

«William lui è mio padre, papà, lui è William, il mio ragazzo.» Si stringono la mano e aspetto con ansia una risposta da mio padre che squadra dalla testa ai piedi il mio ragazzo.

«Piacere di conoscerla signore.» Trattengo una risata per la formalità di William e guardo negli occhi mio padre. Lui è angosciato e quasi in panico, direi che decisamente non si aspettava che la povera Laura avesse una ragazzo.

«Bè io.... Laura... non me lo aspettavo! Da quanto tempo state insieme? Che classe e scuola fai? È tua la moto fuori? Voi avete già fatto...?»

«Papà!» divento rossa dalla vergogna e abbasso lo sguardo.

«Stiamo insieme da tre settimane circa, frequento la quarta dell'areonautica per diventare pilota. Faccio calcio e motocross e no, non voglio sua figlia in quel senso.» Mio padre riprende a respirare e mi guarda.

«Ce ne hai messo di tempo per trovartene uno, eh? Tua madre lo sa già?»

«No è non deve saperlo.»

«Non puoi nasconderlo per sempre a lei, comunque venite a mangiare o si raffredderà la pasta.» Lui sparisce in cucina e io do un bacio a William. L'ansia abbandona i nostri corpi e lui mi tiene abbracciata ancora un po', baciandomi.

«Non la vuoi in quel senso? E io ci credo pure.» Ci stacchiamo e guardiamo la testa di mio padre che spunta da dietro la porta. Ridiamo e andiamo a sederci a tavola mentre Mia ci raggiunge scodinzolando.

Non riesco a non essere felice nonostante Dylan è morto e la mia migliore amica ha visto ciò che più amava sparire per sempre. Tutto è cambiato come le persone, tutte nascondono dei segreti che non riveleranno mai.

~spazio autrice~
Ce l'ho fatta finalmente a scrivere un nuovo capitolo.

Se non si è capito la mancanza di Dylan ha cambiato tutti, ora so cela un segreto dietro a tutti ma nessuno lo vuole rivelare. Come sarà morto Dyaln??

Solo noiWhere stories live. Discover now