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Veronica

Appoggia una mano in fondo alla mia schiena e una tra i miei capelli. Cerca di riscaldarmi. Mi stringe a sé più forte, poi mi lascia andare. Mi prende le mani e le accarezza.
Sta distruggendo il mio muro, ancora.

«Non so i tuoi segreti Veronica e nonostante questo posso ferirti comunque. Mi dispiace.»

«Smettila di scusarti. Hai ragione, non sai i miei segreti ed è meglio che non li scopra.» Mi stacco da lui e mi giro. Sento il suo tocco leggero percorrere la cicatrice sulla mia schiena per poi sparire.
«So che stai male Dylan. Non voglio avere più niente a che fare con te, ma so cosa si prova a tenersi tutto dentro. Se ti serve qualcuno con cui parlare sono disponibile anche se mi hai ferito più volte.» Lo sento sospirare e inizio a camminare nella notte per tornare a casa. Ho tanto freddo e sono stanca. Spero che i miei non mi vedano i queste condizioni, ma so che saranno ancora svegli. Cammino per tanto e quando finalmente arrivo a casa entro cercando di fare meno rumore possibile. Mio padre è nel suo studio. Ci salutiamo solo a voce mentre metto le scarpe nella scarpiera. Salgo anche le scale e corro in bagno. Mia madre dorme per fortuna. Faccio una vasca e mi metto in pigiama. Con tranquillità mi metto sotto le coperte e le stringo a me. Ho freddo, spero solo di non aver la febbre. Spengo la luce e cerci di dormire. Ovviamente non ce la faccio. Continuo a pensare agli occhi di Dylan. Lo odio e lo voglio allo stesso tempo. Questa cosa mi spaventa.

Può davvero l'amore esistere con l'odio? O l'odio è ciò che crediamo di provare per smentire l'amore?

Io questo non lo so e probabilmente non lo capirò mai.

             ***

Mi sveglio tutta sudata e mi tocco la fronte. Sto scottando. Mi alzo barcollante e arrivo in bagno. Prendo una medicina e bevo un bicchiere di acqua. Mi siedo sul water e fisso il buio davanti a me. Rimango incantata finché Silvia non bussa alla porta del bagno.

«Sbrigati, dobbiamo andare a scuola.»

«Sto male, io non vengo.»

«Chiedi se puoi restare a casa alla mamma.» Se ne va e io tiro fuori un termometro. Provo la febbre. 38,5. Mostro il termometro a mia madre.

«Stai pure a casa e riprenditi. Tutti escono di casa e io torno a letto per poi scrivere un messaggio alle mie compagne.

Ho la febbre non vengo oggi

Chiara non ti preoccupare, ti mando Dylan a casa😘

Io stupida.

In questo momento vorrei sbattere la testa contro il muro e lei mi fa ridere, non è possibile. Metto via il telefono e cerco di dormire. Finalmente la medicina fa effetto e mi addormento.

Il campanello di casa mi sveglia. Chiunque sia può morire all'istante. Chiudo gli occhi ma il campanello continua a suonare. Mi alzo trasandata e vado verso la porta. Giro le chiavi e mi ritrovo davanti Dylan. Spalanco gli occhi e mi nascondo dietro alla porta.

«Cosa ti serve? Sto male.» A dire il vero non ho più la febbre ma solo un leggero mal di testa.

«Sono venuto per parlare.» Apre leggermente la porta e mi guarda.

«Come facevi a sapere che abito qui? E dovresti essere a scuola.»

«Non mi può importare di meno della scuola e so che abiti qui perché mi ha informato un piccione. Ora posso entrare?» lo lascio passare e richiudo la porta. Ci buttiamo sul divano e lo guardo.

«Di cosa vuoi parlare?»

«Di te?»

«La mia proposta riguardava i tuoi problemi, non certo i miei.»

«Allora guardiamo un film.» Lo guardo esasperata e scuoto la testa.

«Se non hai visto io sono trasandata perché per colpa tua ho la febbre.»

«Ho voglia di vedere un film, quindi lo vedremo.»

«Sai che sei a casa mia?» prende il telecomando della TV e la accende

«Certo.» Torna sul divano e va su netflix.
«D'azione?»

«No! Non mi piacciono, guardiamo un film horror.»

«Temevo dicessi romantico, mi sono davvero preoccupato.» Ridiamo e scegliamo un film a caso. Rido un po' e al momento più ansioso mi alzo per andare a bere qualcosa.

«Vuoi qualcosa?»

«Un bicchiere d'acqua grazie.»

«Allora vieni a prendertela.»

«Ti prego (?)» Mi bevo il mio bicchiere e ne prendo uno per lui però lo lascio appoggiato sul ripiano. Mi fa la linguaccia e corre per bloccarmi e impedirmi di andarmene. «Pagherai per questa tua azione.»

«Cosa devo fare sentiamo.»

«Devi lasciarti conoscere.»

«Prossima proposta.» Dico ironica.

«Non ce n'è. Devi perdonarmi e permetterti di insegnarti ad andare in moto.»

«È a mio favore.»

«Sicura?» annuisco e sorrido.

«Accetto.» Gli porgo una mano e lui si abbassa per baciarmela. Inarco le sopracciglia e lui ride. Si avvicina e mi lecca una mano. Strillo e la struscio sul suo braccio.
«Che schifo!» lo rincorro e mi butto addosso a lui. Ridiamo come bambini mentre il film continua e noi cadiamo a terra. Lui mi protegge per evitare di prendere botte.

«Stai bene?»

«Si grazie.» Ci rialziamo e ci rimettiamo a guardare il film, con meno interesse. Lui chiude gli occhi. Sembra non aver dormito molto. Mi avvicino a lui. Ha un buon profumo. Nonostante sia così vicina lui non mi respinge. Avvicino le labbra alla sua guancia e lui sorride. Continua a tenere gli occhi chiusi, ma percepisce il mio calore.

«Dylan?»

«Mmm?» sorrido e gli lecco la guancia per poi correre via. Fallisco miseramente perché mi prende per i fianchi e mi stringe.
«Fallo ancora.» Sorride e tiene ancora gli occhi chiusi.

«E io che volevo farti un dispetto.» Mi da un bacio sulla testa e restiamo abbracciati.

~spazio autrice~
Ehiiii

Abbracciati😏😏

Cosa succederà?😉

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