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Infilo la maglietta bianca nei pantaloncini e mi trucco. Metto le scarpe e, con il cellulare in mano, esco di casa. Trovo le mie amiche già sotto ad aspettarmi.

«Da quanto tempo non ci vediamo!»

«Da stamattina.»

«Questo martedì è troppo lungo. Finirà prima o poi?!» Lucia si mette una mano nei capelli e mi fa spazio.

«Che posti abbiamo?!» Anna ha trovato un giocatore carino che le piace e ora non vede l'ora di vederlo dal vivo.

«Gli stessi dell'altra volta.»

«Accelera papà, siamo in ritardo!» Laura urla a suo padre per farsi sentire perché le mie amiche stanno strillando come delle oche (cit. prof di arte).
Quando arriviamo corriamo all'entrata e aspettiamo in fila. Entriamo nello stadio e prendiamo i nostri posti. Chiacchieriamo un po' mentre aspettiamo l'inizio della partita.

«Che bello venire allo stadio gratis, per fortuna che esisti Veronica.» Proprio quando sto per rispondere a Lara sentiamo il fischio dell'arbitro e ci alziamo in piedi. Stavolta entra subito la nostra squadra. Tiro una gomitata ad Anna.

«Chi è il biondino a cui devo spaccare la faccia?» lei si mette a ridere e mi indica un ragazzo. È tatuato lungo le braccia e ha i capelli tinti di biondo.
«Ma che brutto!» Lei spalanca gli occhi.
«Scherzo.» Non è male, ma è sicuramente meglio Dylan. "Aspetta, che cavolo ho pensato?"
Lo cerco tra i giocatori che stanno parlando in panchina e lo vedo appiccicato a una ragazza. Tolgo subito lo sguardo da loro e lo sposto su Andrea che mi sta guardando. Con un cenno lo saluto e lui fa scorrere lo sguardo da me a Dylan. Corre davanti a me e mi dice:

«Dopo dobbiamo parlare, vieni negli spogliatoi.» Corre via e le mie compagne si guardano.

«Non ho la più pallida idea di cosa stesse dicendo.» Alzo le mani e per fortuna mi credono. Inizia la partita e Dylan si scrolla la ragazza di dosso. Sono in imbarazzo per non so quale motivo perciò abbasso lo sguardo e gioco con il cellulare per tutti e due i tempi. Al fischio alzo lo sguardo e guardo il tabellone. Hanno finito la partita in parità.
Mi alzo e mi volto verso le compagne.
«Non osate lasciarmi a piedi, capito?! Non ci dovrei mettere molto. Ci vediamo nel parcheggio.» Loro annuiscono e spero vivamente che non mi tradiscano.
Spintono un po' di gente e arrivo agli spogliatoi, sedendo nello stesso posto della scorsa volta. Le porte dei giocatori sono chiuse. Quando gli avversari escono e mi tiro in piedi. Si avvicinano a me e io riesco a sostenere i loro sguardi.

«Che ci fai qui?»

«Non sono affari tuoi.»

«Questo è lo spogliatoio dei giocatori.» Uno di loro ce l'ha con me non so per quale motivo. È più basso degli altri ma più muscoloso. Ha gli occhi azzurri e i capelli scuri.

«Lo so, grazie.» Tiro fuori il telefono e mi metto a guardarlo sperando che Andrea e la sua squadra esca da quella maledetta porta. Il ragazzo mi strappa il cellulare di mano.

«Ti sto parlando, non guardare il telefono.»

«Ridammelo.» Lui sogghigna e scuote la testa.

«No.» Mi avvicino a lui e metto una mano davanti al suo busto. Sorride e lancia il mio telefono contro il muro. La rabbia prende il controllo e gli tiro un pugno in faccia. I suoi compagni gridano, ridono e lo soccorrono. Io vado verso il mio telefono e lo rialzo da terra. Lo schermo è tutto rotto, ma dai, pensavo peggio. Sento qualcuno prendermi la maglietta da dietro e sbattermi contro il muro.
«Come ti permetti di tirarmi un pugno, eh?!» mi volto lentamente e mi blocca con le sue braccia. Deglutisco e chiudo gli occhi. I suoi compagni ci guardano e non fanno niente.

«Non mi toccare.» Lo guardo negli occhi. Lui avvicina un dito e io scatto. Gli tiro un altro pugno e un calcio sotto. Lui cade a terra e finalmente Andrea e gli altri escono dallo spogliatoio. Lo guardo e gli sorrido. Quando il ragazzo fa per rialzarsi gli tiro una ginocchiata in faccia e inizia a sanguinare. Mi sposto dal suo corpo.
«Te l'avevo detto di non toccarmi.» Vado verso Andrea mentre tutti i ragazzi mi guardano.

«Cosa ti ha fatto?»

«Tutto risolto, non c'è problema.»

«Ti ha toccato? Perché se lo ha fatto vado la e spacco la faccia a lui e ai suoi compagni, anche se hai già fatto un ottimo lavoro.» La squadra mi circonda e mi copre. Un braccio mi trascina indietro e riconosco il profumo di Dylan. "Che carino! Dopo che ha quasi mangiato una ragazza in pubblico, ci tiene ancora a me! Davvero, troppo gentile."

«Andrea!» Lo blocco prima che possa iniziare la guerra.
«Sono in ritardo, dobbiamo parlare.» Sempre oscurandomi la visuale degli avversari, i giocatori mi scortano fuori e se ne vanno salutandomi. Dylan e Andrea mi fermano per le braccia. Si guardano in faccia e Dylan ci lascia, permettendoci di parlare.
«Sto bene davvero, ma non dovevi reagire così, so cavarmela e è Giulia la tua ragazza.» Lui ride.

«Mi fido, ok. Ti dovevo parlare di altro però.»

«Dimmi.»

«Capisco che Dylan è il mio migliore amico e dovrei fare una buona pubblicità per lui, ma mi sento in dovere di dirti di non innamorarti di lui. Ti prego Veronica è per il tuo bene. So che passate tanti pomeriggi assieme, ma lui non è il tuo tipo.»

«Andrea te che ne sai di chi è il mio tipo?»

«Lui è il tipo di una sola notte e via. Non è certo il tipo da relazione.» Appoggio una mano sulla sua spalla e lo rassicuro.

«Non ti preoccupare, ho i miei sentimenti sotto controllo.» Lui se ne va. "Magari ce li avessi sotto controllo!"
Cerco di uscire dallo stadio ma Dylan mi blocca.

«Stai bene?» Alza i miei capelli e controlla il mio collo. Schiaffeggio le sue mani e mi allontano.

«Sto bene! Quante volte lo devo ancora ripetere?! Smettetela di preoccuparvi per me.»

«Io conosco quel giocatore, so cosa è capace di fare.»

«Adesso anche io.» Lo stacco e cerco di andarmene ma lui mi rincorre.

«Cosa ti ho fatto di male?»

«Niente.»

«Almeno ci vediamo domani dopo scuola?»

«Solo perché voglio guidare la tua moto.» Vedo la macchina del padre di Laura e corro verso di essa, per fortuna che mi hanno aspettato. Salgo e partiamo. Vedo Dylan guardarmi dalla sua moto. "Cavolo quanto è sexy?!"

~spazio autrice~
Siiiiiii un altro capitolo andato, vai👊

Doppio aggiornamento per la non voglia di fare i compiti😎

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