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Veronica

Riguardo la valigia per la quarta volta e penso a cosa potrebbe mancare, penso niente. Guardo mia madre con le lacrime agli occhi e sbuffo. Già questa gita non la volevo fare, in più mia madre piange per una cavolata, apposto direi.

«Hai preso tutto?» mio padre porta la valigia in ascensore e mi guarda.

«Sì, o per lo meno lo spero.» Li abbraccio e entro in ascensore, guardando le porte chiudersi. Esco dal cortile e salgo in macchina del padre di Laura. Saluto gentilmente e mi giro verso una Laura in ansia.

«Non voglio rivederlo.» Mi sussurra.

«Se non lo vorrai, lo terremo a debita distanza.» Lei mi guarda dritta negli occhi per poi chiuderli e trattenere il dolore. Le prendo la mano e la stringo, dopodiché ci addormentiamo durante il tragitto.

«Ragazze sveglia! Siamo arrivati.» Io e Laura apriamo gli occhi e scendiamo dalla macchina. La luce mi fa serrare subito gli occhi e fare un gridolino. Siamo partite con il buio totale e ormai è già iniziata la giornata. Prendo svogliata la mia valigia e cammino dietro la mia amica, salutando e ringraziando suo padre. Entriamo alla stazione e vediamo parecchia gente riunita, perciò li raggiungiamo pensando siano i nostri compagni, come appunto è. Cerco con lo sguardo Dylan e lo trovo accanto alla spalla di Willi. Alla fine è venuto con invito di Dylan e con la scuola non si deve preoccupare perché è stata avvisata dal nostro liceo, perciò lui risulterà solo assente ma giustificato. Sorrido al mio ragazzo e ascolto il noioso discorso del professore, aspetta, forse professoressa? Ma boh non so, non ci vedo da lontano. Con la fiumana di ragazzi e professori mi avvio verso il treno e mi ritrovo accanto le mie amiche con i loro ragazzi.

«Ehi! Come state?»

«Bene grazie.» Tutti rispondono in coro e prendono per mano la loro ragazza aiutandola a salire sul treno. Dylan affianca me e Laura e mi sussurra nell'orecchio.

«Vuoi che lo faccio anche io? No sai perché la tua faccia è quasi scocciata che il tuo ragazzo non ha fatto la stessa gentilezza anche a te.» Sbuffo e alzo gli occhi al cielo.

«No grazie.» Cerco la mia valigia, ma non la trovo, invece Dylan passa accanto a me con due valigie in mano che apparentemente non gli costano sforzi. Mi lascio cadere al suo fianco e faccio segno alla mia amica di sedersi. Laura si avvicina e si siede.
«Ammetti che stavi morendo, ammetti che erano pesanti le valigie.» Sussurro nel suo orecchio come ha fatto lui prima a me e lo guardo sorridente. Lui passa lo sguardo dai miei occhi alle mie labbra e prova a baciarmi.
«Eh no, prima ammetti.» Lui fa una sorrisetto malvagio e si volta dall'altra parte. Io faccio la stessa cosa e guardo Laura.
«Dov'è il soggetto?» lei mi indica tre file più avanti di noi e vedo i capelli scuri di William, per niente pettinati.

«Ragazzi posso avere la vostra attenzione?» cala il silenzio e tutti fissiamo un professore.
«Grazie. Allora, il treno si staccherà e ogni cabina andrà in città diverse. Voi andrete a Venezia.» Mi guardo subito in giro per vedere se ci sono tutte le mie compagne e loro di risposta mi salutano, poi poco più in là vedo anche Giulia e Andrea Saremo una quarantina in questo abitacolo, penso.
«Arriveremo in hotel e le stanze sono sparse ma i siete divisi per sesso. I corridoi sono diversi per evitare... problemi.» Il prof si risiede e Dylan mi gira la testa per poi baciarmi.

«Ehi! Ammettilo! Non è possibile che non pesassero.»

«Non dovevano per forza, se uno è allenato non pesano.» Trattengo una risata e lui fa il finto offeso.
Scendiamo dal treno e arriviamo in hotel a piedi. Ci separano e ci lasciano le chiavi per quattro stanze. Noi prendiamo una chiave a caso e ci buttiamo in una stanza. Dentro è accogliente e ci sono sette letti come siamo noi. Esco per vedere se mia cugina ha trovato un posto bello e lei mi fa segno che è con una sua compagna, la saluto e rientro. Abbiamo mezz'ora per sistemare tutto perciò ci spartiamo tre letti a castello e uno solo. Dopo una battaglia all'ultimo sangue conquisto un leto sopra accanto a Laura e a Giulia. Sotto di noi ci sono rispettivamente Anna, Lucia e Lara, mentre Chiara ha preferito il letto da sola, comunque accanto agli altri. Mettiamo via i vestiti e le valige, poi usciamo scialle dalla stanza e scendiamo alla reception. Troviamo già tutti i ragazzi ad aspettarci e noto che Anderson non toglie gli occhi dalla mia amica. Quando siamo al completo il professore inizia a spiegare il programma.

«Allora, spiegherò il programma giorno per giorno in questa settimana. Abbiamo visite guidate al mattino o al pomeriggio, la colazione si fa qui e gli altri pasti si fanno in giro. Al mattino la colazione è distribuita fino alle 9 e dovete essere pronti per le 9:30, capito?» tutti annuiamo e usciamo dall'hotel per girare nelle strade di Venezia.

«Willi!» mi aggrappo al suo braccio e gli parlo.
«Raccontami tutto.»

«Lo sai già e lo vedi, sono distrutto e la amo, cosa devo fare?» ebbene, Veronica cupido modalità on.

«Lei ti ama e soffre quanto te. Riconquistala entro la fine della gita.» Mi stacco e corro a fianco di Dylan.

«Aiutalo ti prego e non fate cavolate.» Lui mi bacia la guancia e se ne va, lasciandomi con le mie amiche. Guardo Andrea e Giulia prendersi per mano e sorrido.

~spazio autrice~
Godetevi questa pace nella storia perché si sa, dopo una cosa buona ne arriva una cattiva😇
Vi prometto che succederà qualcosa di più scandaloso nei prossimi capitoli...

Spero che l'inizio delle vacanze vi sia piaciuto come a me, anche se sono in panico con la quantità di compiti estivi che ho 0 voglia i fare😅

Solo noiWhere stories live. Discover now