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Veronica

Esco di fretta salutando i miei e corro giù per il prato per arrivare da Andrea. Non ho idea di che macchina abbia perciò mi guardo in giro e poso lo sguardo su una Ferrari rossa, parcheggiata poco distante da me. Mi avvicino lentamente, cosciente che è quella di Andrea perché non l'ho mai vista qui. Busso sul finestrino e esso viene abbassato, lasciando spazio alla faccia del mio amico.

«Ehilà.»

«Sei proprio uno sbruffone.»

«Non ci posso fare niente se i miei sono avvocati.» Ride e io entro nella lussuosissima macchina.

«Quindi è la tua?»

«Sì. Bel gioiellino vero?» accarezza il volante e sorride.

«E dimmi, i tuoi che macchine hanno?» ho quasi paura a sentire la risposta.

«Mio padre una Porsche e mia madre una Audi.» Ora mi sento fuori posto, ottimo.

«Non pensavo fossi un riccone sfondato. Giulia lo sa?» accende il potente motore e partiamo a tutta velocità

«Certo, ma non mi ama per questo.» Giulia è davvero una ragazza stupenda, io preferirei la macchina.... no dai scherzo.
«Ah, la passiamo a prendere.» Annuisco e mi sistemo sul comodo sedile. Quanto vorrei guidare un'auto del genere.

«Mi la fai guidare quando prendo la patente?»

«Come hai fatto con le moto di Dylan e Francesco?» spalanco gli occhi e lo guardo ridere.
«Sì, Dylan mi aveva raccontato tutto.» Il sui sguardo si intristisce.
«Quanto mi manca.» 'Anche a me' vorrei dire, ma tengo la bocca chiusa.

«Ehi, ti perdonerà per tutto ciò che hai fatto, fidati di me. Tu, Willi e Dylan siete il trio rimorchiatore, non può cessare di esistere per così tanto tempo!» ridiamo ancora una volta e respiro tranquillamente l'intenso odore che emana Andrea.

«Ti fidi di me, vero?»

«Si, hai sbagliato una volta ma ho capito che lo hai fatto con buone intenzioni.»

«Grazie, ma ora ti prego di credermi ancora e di non arrabbiarti con me perché io ti voglio solo proteggere, cosa che non può fare adesso Dylan perché è legato da un patto, io invece no.» Ed ecco che quel discorso salta fuori e mi terrorizza ancora una volta. Ho paura di scoprire altre menzogne.
«Ci sono alcune cose che non ti posso dire comunque, ma le dovrei chiedere al tuo ragazzo. Dopo questo probabilmente Dylan mi ucciderà vivo, ma ci tengo a te.» Appoggia una mano sul mio braccio e distoglie un attimo gli occhi dalla strada per sorridermi.
«Pronta?» annuisco poco convinta, ho davvero paura di sapere.
«Ti sto per parlare del passato di Dylan e ciò non gli farà piacere, ma devo farlo per la tua incolumità.
Dylan a casa non ha un buon rapporto con i suoi genitori, suo padre lo incolpa della malattia di sua madre, in quanto lei ha avuto un tumore all'utero, da poco dopo la nascita del figlio, da cui poi sono seguiti altri tumori. Vive in ospedale da 17 anni praticamente. Hai mai notato le cicatrici piccole che vivono da anni sulla schiena di Dylan?» ricordo quel lontano giorno in cui eravamo in punizione e lui mi ha prestato la sua maglietta dopo che avevo rotto la mia. Quel giorno gli ho chiesto dopo se le era procurate e lui aveva schivato l'argomento, dicendo che fossero le unghie delle ragazze con cui era andato a letto. E mi ricordo anche che dopo una litigata sul pullman mi aveva detto che doveva andare in ospedale, probabilmente a trovare sua madre.
«Immagino che le hai ricordate, lo vedo dalla tua faccia.» Deglutisco e giro la testa verso il panorama.

«Parla Andrea, non fermarti. Mi fai venire ansia altrimenti. Chi le ha procurate quelle maledette cicatrici?!»

«Suo padre non ha mai smesso di picchiarlo dal suo tredicesimo compleanno. Alcune volte lo frusta e altre direttamente pugni in faccia.» Ora ricordo anche perché non guarivano più i segni violacei sulla sua faccia dopo che aveva avuto la rissa dopo la scuola per proteggermi.

«Perché nessuno lo ha mai denunciato?!»

«Era pur sempre il padre di Dylan, lui non voleva perdere anche lui, visto che ha sempre avuto la certezza che prima o poi perderà sua madre, perciò nessuno ha mai fatto niente e lui ha subito tutto.» Si blocca ancora e mi guarda.
«E se ti dicessi di lasciare Francesco sulla parola? Lo faresti per me?»

«No! Dammi una spiegazione ora.»

«Francesco ha minacciato di farti del male se Dylan non ti avesse lasciato ferendoti e facendo sì che non ti fidasti più del tuo ex per averti tutta per sé. Dylan non ha mai voluto dirmi il motivo del perché ti vuole però. Non ti ama Veronica, mentre Dylan non ha mai smesso di amarti.» Le lacrime mi salgono agli occhi.

«Ma allora perché lui è andato con altre ragazze anche se mi aveva già ferito?» faccio tanti respiri profondi per evitare si scoppiare a piangere in questa bellissima macchina.

«Doveva allontanarti sempre di più e ora che sai la verità, ti prego Veronica di non fidarti mai più di Francesco. Lui è subdolo e non esiterebbe a farti del male.» Ed ecco che anche il secondo ragazzo della mia vita mi rende triste, proprio come il primo anche lui non mi vuole veramente. Andrea si ferma davanti alla casa di Giulia e lei sale in macchina sorridente.

«Glielo hai detto o tocca a me?» dice tornando seria.

«Fatto.»

«Bene perché ho scoperto cosa vuole Francesco da Veronica.» Il panico mi assale per l'ennesima volta e il respiro mi si blocca.

~spazio autrice~
Piaciuta la rivelazione? Ve li aspettavate che fosse un passato del genere quello di Dylan?

Le sorprese non sono ancora finite, Veronica deve scegliere e riuscire a salvarsi e a salvare anche Dylan perché non ha mai smesso di amarlo.

Solo noiWhere stories live. Discover now