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Veronica
«Io lo vado a picchiare!» Laura parte spedita per uscire dalla classe e la fermo prendendola per un braccio.

«No, non ci vai.» Si gira a guardarmi e si ferma.

«Ma è colpa sua, non tua!»

«Lo so, ma neanche io ci voglio avere a che fare con lui.» Arriccia le labbra e trattiene una risata ironica.

«Ma per favore! Un tipo come Dylan interessa a tutti!» abbasso lo sguardo imbarazzata e gioco con le pagine del diario.
«Ignoralo durante i pranzi, poi voglio vedere se non ti guarda lui.» Inarco le sopracciglia.

«Perché mi dovrebbe guardare scusa?»

«Ma è ovvio che gli interessi!» lascio cadere il discorso e l'intervallo finisce. La professoressa chiama qualcuno all'interrogazione e solo dopo che pronuncia i nomi il mio cuore riprende a battere al giusto tempo.

«Veronica, puoi andare a dare  questo foglio in 4E?» casco dalle nuvole e fisso la docente che mi porge il foglio.
«Devi darlo all'insegnante che è in aula.» Prendo il foglio e guardo Laura. Lei mi sussurra:

«Non degnarlo.» Ebbene sì, è la classe di Giulia, Andrea e Dylan.
In corridoio con una mano butto i capelli sulla schiena come le vamp dei film. Salgo le scale e busso a una porta. Attendo la risposta che non arriva e innervosita apro comunque la porta. "Non guardarlo."
Cerco con gli occhi mia cugina e il suo ragazzo e li vedo in seconda fila. Gli sorrido e vado verso la cattedra consegnando il foglio. Sento gli sguardi bruciarmi sulla pelle, ma resisto e parlo con la docente seduta alla cattedra. Lei mi ringrazia e mi volto per andarmene. Il mio sguardo cade su un ragazzo al primo banco che mi guarda ancora. Lo guardo severa e dopo aver sbattuto gli occhi me ne vado senza degnarlo più. Vedo con la coda dell'occhio il suo piede che intralcia il mio passaggio e con un sorriso stampato in faccia glielo schiaccio e chiudo la porta dell'aula.

Come mi sento bene, cavolo!

Tornata in classe mi tolgo il sorriso da ebete dalla faccia e mi sistemo comoda al mio banco.

Dylan

Sento bussare alla porta dell'aula, ma non rispondo, non ne ho voglia. La persona fuori apre la porta comunque e tutti alziamo lo sguardo su di essa. Gli sguardi si fanno d'un tratto interessati e vedo Veronica. Sorride a Giulia e Andrea poi si avvicina alla cattedra e mentre parla con la vecchietta sento i commenti dei miei compagni. Mi innervosisco e la cosa mi stupisce non poco. Una mano picchietta sulla mia spalla e mi volto.

«Quella è la ragazza sul giornale?» grugnisco infastidito.
«È carina amico, me la presenti?» faccio finta di non averlo sentito e mi volto di nuovo.
«Almeno dimmi in che classe è.»

«È troppo magra.»

«Poco formosa.»

«A me piace.» Li sento fare altri commenti sporchi e guardo Andrea. Lui li sta guardando disgustato. Si volta verso di me e stringo i pugni ma lui scuote la testa. Mi stravacco sulla sedia e Veronica passa davanti. Mi guarda di sfuggita ma solleva subito lo sguardo e mi schiaccia con forza il piede per poi andarsene con un ghigno sul volto. Ritraggo subito il piede e mi sforzo di non urlare. Mi ha fatto male, cavolo. I miei compagni ridono.

«Amico, friendzonato di brutto.» Gli mostro il dito medio e la professoressa ci zittisce e mi sgrida. 

«Siete proprio dei bambini! Volete tornare all'asilo!?» non la guardo neanche e gioco con la matita.
Quando suona la campanella butto il poco che ho in cartella e esco dalla classe con Andrea e Giulia. Gli altri compagni camminano dietro di noi e quando arriviamo al parcheggio sento qualcuno chiedere permesso per passare tra i nostri compagni. I miei amici fischiano e Veronica spunta al fianco di Giulia infastidita e vergognata. I compagni continuano ancora a commentare e io perdo le staffe. Mi libero dalla stretta di Andrea e mi slancio verso gli altri ragazzi. Ne prendo uno per il collo e lo butto contro il muro, poi gli tiro dei pugni in faccia. Sento urla e delle mani che mi prendono e mi sbattono a terra. Tre ragazzi mi sono sopra e mi colpiscono ripetutamente la faccia. Blocco qualche colpo e ne restituisco. Andrea butta a terra i compagni e mi tira su da terra. Mi fa male da per tutto ma non lo do a vedere e mi incammino verso la macchina dove mi aspettano la faccia sconvolta e pallida di Giulia e la faccia impassibile di Veronica. Mi guarda e entra in macchina senza dire una parola. Salgo nei posti dietro e il mio migliore amico mi tampona il naso e le mani con dei fazzoletti. Il loro nonno sembra piuttosto scioccato e non commenta niente.

«Ma a cosa pensavi quando l'hai fatto? Erano in maggioranza!» non gli rispondo perché non ho pensato a niente, mi sono solo innervosito dal fatto che commentassero il corpo di Veronica. Non so neanche perché ho reagito visto che l'ho anche offesa volutamente per farla stare alla larga da me.

~spazio autrice~
Eccomi, sono tornata su questa storia!😍

Dylan ha picchiato dei ragazzi che prendevano in giro Veronica e lei non l'ha guardato, forse perché non sa cosa avessero detto...

Si accorgerà di questo atto di buona volontà?

Votate e commentate se la storia vi piace;-)

Solo noiWhere stories live. Discover now