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Veronica

Mi avvicino a Laura con il mio bicchiere di acqua e le sorrido. Per fortuna indossa un mio abito, altrimenti l'avrei persa. Lei mi prende per mano e mi porta verso il calcio balilla e il biliardo, dove ci sono tutti i ragazzi. Si stanno sfidando il festeggiato e Mattia, due bei ragazzi devo ammettere, e fanno abbastanza ridere perché non riesco a prenderli seriamente se giocano con quegli abiti da pinguino firmati. Si sbraitano contro e cercano in tutti modi di fare goal, fanno strane facce e imprecano quando l'altro segna. A noi si aggiunge un'altra persona che riconosco bene, nonostante la maschera. Ci scambiamo uno sguardo che lui distoglie prima di me. Ho bisogno di fare qualcosa, la rabbia e la tristezza mi sta corrodendo.

«Qualcuno mi vuole sfidare a biliardo?» quasi urlo per farmi sentire sopra la musica.

«E cosa si vince?» un estraneo a me si avvicina dopo avermi sentito.

«Vuoi dire cosa vincerò io.» Rido in faccia a lui e cammino fino ad arrivare al tavolo accanto, il biliardo. Prendo le aste e ne do una al mio avversario. Lo squadro per bene prima di iniziare. Indossa una maschera nera che mette in risalto i suoi occhi verdi smeraldo, è vestito anche lui da pinguino ed è piuttosto alto. I suoi capelli biondi sono in perfetto ordine e nel completo è carino, ma tutto è da vedere se si togliesse la maschera. E in tutto questo è più carino Dylan. Sorrido e mi guardo attorno per dimenticare il pensiero appena fatto. Parecchie persone si stanno avvicinando.

«A te la prima mossa.» "Povero sciocco, lo straccerò per bene" penso. Annuisco e mi preparo in posizione. Piego la schiena per avvicinare la faccia al tavolo e vedere dove colpire. Mi mordo il labbro e sferro il colpo. La pallina bianca colpisce una rossa e la butta nella buca all'angolo, mentre una verde entra nella parte opposta. Mi rialzo sorridendo e mi stupisco nel vedere anche il ragazzo sorridere.
«Non dovevo sottovalutarti.»

«No e ora stabiliamo cosa vinco.» Attorno a noi tutti parlano e ridono.
«Qualcuno ha qualche idea?» uno si fa avanti e propone un oggetto materiale. Tutti sono d'accordo e io anche.
«Cosa mi puoi offrire?»

«Una casa al mare per te e i tuoi amici, una settimana.» "Mm, una casa... ci sta" penso.

«I miei amici sono tanti.»

«È una villa piuttosto grande.» Sento Laura felice battere le mani tra il pubblico.
«Vuoi sapere cosa voglio io nel caso?»

«Ehm, no.» Sorrido e mi preparo a sferrare un altro colpo. Un'altra pallina va a segno e così anche altre tre con un altro colpo. Devo togliere dalla sua maledetta faccia quel sorriso. Mi giro per vedere chi c'è dietro di me e vedo ancora Dylan che a quanto pare ha mollato i suoi amici per vedere me e questa cosa mi rende piuttosto nervosa.

«Ti posso parlare un attimo?» si avvicina a me e mi sussurra nell'orecchio, mentre una scarica mi attraversa.

«Sto giocando.»

«È importante.» Mi trascina per un braccio e io urlo al mio avversario di aspettare un attimo. Ci blocchiamo una volta distanti dalla folla.
«Non puoi giocare.»

«Cosa c'è? È un altro tuo fratellastro?» serra la mascella e capisco che ho toccato un tasto dolente.

«Non sai cosa vuole da te, potrebbe trattarsi di qualsiasi cosa!» si sta arrabbiando.

«Non so se ci vedi ma sto vincendo!»

«Ma non si sa mai!»

«Cosa ti disturba Dylan? Non è solo per questo che mi parli dopo che ti ho detto di starmi alla larga. Che stupida gelosia ti viene ora?» lui sta in silenzio e apre bocca solo poco dopo.

«Tutti ti continuano a guardare con avidità! Sai, quella posizione in cui tiri non aiuta. Sono tutti adolescenti in questo posto!»

«Anche te eri dietro di me! Secondo te non so che anche te hai pensato le loro stesse cose?!» mi sciocco nel pensare di cosa stiamo discutendo.

«Io sono diverso da loro, so controllarmi.» Stringe ancora di più i denti.

«No, ti da fastidio che non so più 'tua'! Ma sappi che mi hai persa solo per colpa tua.» Lo lascio da solo e torno al tavolo. Sorrido ancora al mio compagno e nervosa tiro. La palla bianca sfiora un'altra, senza mandarla in buca e io mi maledico.  Il mio avversario sorride e la paura di divenire un premio ancora si fa strada in me. Lui inizia a mettere in buca diverse palline e io stringo i denti, mentre Dylan si passa una mano tra i capelli. Sbaglia un tiro e io sorrido, siamo a parità di punti e ora tocca a me. Mi concentro e metto i buca tre palline al primo tiro per poi esaurirle. Abbraccio felice Laura e guardo il mio avversario.
«Bella partita.»

«Ti darò le chiavi della casa più tardi.»

«Oh no grazie. Ho vinto e mi basta quello, tieniti pure la casa.» Sorrido felice e gli do una pacca sulla spalla per tornare dai miei amici.

                              ***

La festa finisce alle due di notte e il nostro gruppo si riunisce all'entrata, siamo rimasti qui per ultimi. Uno alla volta ci togliamo la maschera e la appoggiamo nei cesti. Ora abbiamo tutti le facce strane e rido. Dylan si toglie velocemente la maschera e si gira per andare dal suo autista con affare losco e vedo sulla sua faccia alcuni segni. Mentre la consegna a Willi, quest'ultimo spalanca gli occhi e abbassa subito gli occhi. Guardo Willi e lui rialza gli occhi per ricambiare lo sguardo e scuote la testa come per impedirmi di seguire Dylan. Ovviamente non lo ascolto e rincorro il mio ex. Lo giro e vedo la sua faccia piena di lividi.

~spazio autrice~
Wowow😍 mi sembra solo ieri che il libro era arrivato a 2k letture😱 e ora siamo a 3k già superati! Sono felicissima di questo traguardo. Grazie a tutti💜

Solo noiWhere stories live. Discover now