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Veronica
Quando arrivo a casa trovo 89 messaggi, li apro e li leggo. Il primo è di mia madre che mi chiede se sono ancora viva. Le rispondo subito prima che si faccia strane idee, gli altri sono di Laura, ovviamente. Mi sono dimenticata di scriverle.

Allora?!
Fotooo
Lo sapevo che non mi dovevo fidare di te
O magari sei impegnata...😋
Rispondi!
Non sono più tua amica
Ma allora chi è?!
🦃
🐔

Scorro anche gli altri messaggi che sono un po' ripetitivi. Ecco, questi sono i tipici messaggi che due ragazze si inviano quando sono in ansia o non hanno niente da fare.

Hai presente il tizio con cui mi sono scontrata? È quello e ho scoperto che verrà sempre con noi a mangiare.

Lei risponde subito.

😱che shock! Ma era carino almeno! No??

Metto da parte il telefono e riprendo a studiare da dove ero arrivata a casa dei nonni.
La sua faccia continua a ripresentarsi ogni volta che alzo la testa dal libro. I suoi occhi scuri, il suo ciuffo ribelle, il suo fisico... e poi mi sono sempre piaciuti i ragazzi con la moto. O forse mi sono sempre piaciute le moto?
Mi tolgo la domanda dalla testa e riprendo. Scendo a fare merenda, non perché ho fame ma perché non ho voglia di fare ancora i compiti. Saluto mio padre e mia sorella che non ho sentito tornare a casa e gli chiedo dove è la mamma.

«È a fare la spesa.»

«Ok.» Faccio pane e nutella e me lo magio lentamente gustando il sapore. Scorro le notifiche sul telefono e trovo un nuovo messaggio.

Sono rimasto offeso. Penso che sia la prima persona che rifiuta la mia compagnia.

È un numero che non ho salvato, ma so benissimo chi è ed un sorriso nasce spontaneo sulle mie labbra. Dylan. Torno subito seria e spero che non mi ha visto nessuno. Per fortuna stanno guardando il loro cibo. Finisco in fretta e lecco il cucchiaino della nutella. Che paradiso!
Corro in camera e mi siedo sulla sedia della scrivania, prendo coraggio e rispondo.

Te l'ho detto che sei come i soliti ragazzi.

Lui visualizza ma non risponde.
"Codardo." Penso.
La sera dopo cena leggo un libro già letto tre volte e mi addormento.

«Sveglia Veronica!» la voce di mia sorella mi sveglia. Impiego un po' di tempo ad alzarmi dal letto e quando scendo in cucina afferro una merendina per la scuola, ma non mangio niente.
Nel tragitto in macchina dormo un po' e scendo dalla macchina al momento giusto.

«Veronica!» Laura urla mentre entro in classe.

«Ciao.»

«È scandaloso! Non ci credo ancora! Ma sul serio è lui?»

«Sì! E mi ha portato anche a casa in moto!»

«Ma tua madre lo sa?!» le racconto quello che mia madre ha detto a pranzo e lei ride.
«Che imbarazzo! Ma d'altronde le mamma esistono per continuare a imbarazzarti.»

«Già.»

«All'intervallo lo cerchiamo.» mi fa l'occhiolino e si va a sedere perché entra la professoressa.

Durante l'intervallo andiamo al bar e mi guardo in giro.

«Lo stai cercando?» le sorrido imbarazzata.

«Forse.»

«Allora era carino!»

«Mi astengo dal rispondere.» mi tira una gomitata e mi sposto giusto in tempo.  Inizia a rincorrermi e io scappo in classe. Le bidelle ci guardano male ma non ci fermano. Io mi nascondo dietro alcuni ragazzi che stanno parlando e sento il profumo di Andrea.
«Ciao!» lui mi guarda spaventato e poi allarga la bocca in un sorriso. Io ho le guance un po' arrossate dalla corsa. Tutti i suoi amici si girano e tra loro vedo Dylan. Lo guardo negli occhi poi abbasso lo sguardo. Sento il suo sguardo su di me.

«Ci vediamo a pranzo.» lo saluto e cammino via.

«Buuuu!»

«Ahhh! Laura!»

«E io che ti cercavo! Invece eri a socializzare, eh?»

«Ora l'hai visto?»

«Chi?»

«Dylan!»

«Oh sì, che bomba!» ridiamo.

«Peccato che sia il solito ragazzo che pensa di piacere a tutti.»

«Ma in effetti piace a tutti.» La guardo male e la rimprovero.
Sento qualcuno che mi picchietta sulla spalla e laura fa gli occhi da furbetta. Mi giro e vedo Andrea.

«Ciao, ancora.» gli sorrido.

«Domani pomeriggio la mia squadra gioca una partita importante e vorremmo avere un pubblico piuttosto numeroso, se ti va di venire sei invitata volentieri e se vuoi portare qualcun altro meglio ancora.»

«Non sono mai andata a una partita di calcio.»

«Scegli te. Se decidi che vuoi venire scrivimi, tanto il mio numero lo sai, così ti scrivo dove è.» Lo ringrazio e lui mi saluta poi torna in classe. Tutte le mie compagne di classe mi fissano sbalordite.

«E quello chi è?» fa Giulia.

«È occupato.» Tutte sbuffano rumorosamente e rientrano in classe. Laura mi ferma.

«Secondo te anche lui gioca?»

«Boo.» Mi fingo disinteressata e mi siedo al mio posto.

«Io domani a quella partita ci vado.» Le mie compagne annuiscono.

«Ma sono io che decido!»

«È tutto da vedere.»

Solo noiWhere stories live. Discover now