Capitolo 5: una lettera da Solarbiom -3°parte

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Assorta a estirpare alcune erbacce, Viola sentì delle urla provenienti dalla periferia del paese

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Assorta a estirpare alcune erbacce, Viola sentì delle urla provenienti dalla periferia del paese. Spinta dalla curiosità appoggiò la zappa sul tronco di un albero, e con andatura spedita si apprestò a recarsi quanto prima al luogo da cui proveniva il vociare animato che stava echeggiando nei dintorni. Impiegò soltanto cinque minuti per raggiungere un cospicuo numero di persone intente a protestare. Una manciata di secondi per comprendere l'origine del malcontento.

Facendosi largo tra la folla, osservò sdegnata quanto stava accadendo. Un gruppo di soldati si trovava davanti a una casa, intenti a pitturare la porta dell'abitazione. La tonalità azzurra fu sostituita in un battibaleno dal candore del bianco. La donna conosceva molto bene il significato di tale azione, e strinse il pugno della mano cercando di trattenersi. Proseguì a fissare rammaricata il signore che si trovava di fronte alla casa, e quando lo riconobbe si addolorò ancor di più. Pescava le trote dei fiumi limitrofi, e ogni mattina si recava nei paesi vicini per vendere il pesce. Un uomo gentile, cordiale e sempre disponibile ad aiutare il prossimo. Mentre un soldato era intento a disegnare delle monete dorate sullo sfondo bianco della porta, il pescatore era sempre più adirato man mano che conversava con un gruppo di uomini.

«Mi dispiace, ma noi dobbiamo eseguire l'ordine che ci è stato impartito» pronunciò un soldato rammaricato.

«Vi prego! Non toglietemi la casa. Pagherò le tasse entro un mese» implorò in ginocchio.

«Spiacente, ma la vostra casa così come i vostri terreni sono già stati venduti a un mercante» sbottò il capitano senza un briciolo di compassione.

Il pescatore si alzò di scatto nel scorgere una persona che lo stava osservando. « È stato lui ad acquistare la mia casa, non è vero? » gli chiese indicando un ragazzo che si trovava a qualche metro di distanza.

«Tutto è stato fatto secondo la legge.»

Viola osservò il giovane vestito con stoffe pregiate e fece una smorfia di disgusto. Non era sorpresa che era stato proprio quel ragazzo a comprare la casa. Alcuni giorni prima, l'aveva sorpreso a importunare il pescatore per costringerlo a vendere un suo appezzamento. Ricevendo un rifiuto da parte dell'uomo, ne dedusse che il mercante avesse senz'altro corrotto le autorità per ottenere ciò che voleva. Ma perché desiderava a tutti i costi il terreno dell'uomo? si chiese fra sé cercando una risposta plausibile.

Mentre la donna proseguì a riflettere, il soldato cercò di far ragionare il pescatore. «Signore, avete trasgredito la legge numero dieci del regno. Chi non riesce a pagare in tempo le tasse è soggetto alla confisca di tutte le sue proprietà.»

«Mi è stato richiesto di pagarle con mesi d'anticipo! Trovo che questa sia un'ingiustizia!» urlò con quanto fiato avesse in gola.

«Sono dispiaciuto per la vostra sventura ma deve comprendermi. Sono un uomo d'affari perciò ho colto l'occasione di comprare la vostra casa. Se proprio ci tenete a riavere le vostre proprietà, basterà che mi ritornate indietro le cinquantamila lunarie che ho versato» pronunciò il mercante avvicinandosi al pescatore.

La Fenice del vento - Fiore di PeoniaWhere stories live. Discover now