Capitolo 40: la biblioteca -2°parte

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Dopo alcuni minuti, qualcuno bussò alla porta della classe e il giovane di prima entrò nella stanza

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Dopo alcuni minuti, qualcuno bussò alla porta della classe e il giovane di prima entrò nella stanza. Dopo aver consegnato il libro di poesie all'insegnante si posizionò in un banco della prima fila.

Inclinando la schiena di lato, Rachele si avvicinò all'amica parlandole sottovoce. «Ottimo. È anche lui un nobile. Appena termineranno le lezioni andremo a conoscerlo. Sono quasi certa che provenga da una buona famiglia aristocratica. Non farti sfuggire questa occasione.»

Noemi si voltò di scatto e iniziò ad arrossire imbarazzata. «Sono qui per studiare e non sono interessata a frequentare qualcuno.»

«Mai dire mai, Noemi. L'amore colpisce sempre quando meno te lo aspetti.»

La contessa riprese a scrivere non dicendole nient'altro. Tuttavia si promise che sarebbe ritornata sull'argomento all'ora di pranzo. Se fosse riuscita a convincerla di frequentare il nuovo compagno non si sarebbe mai più dovuta preoccupare. Anche se la sua amica era una nobile squattrinata, aveva notato in diverse occasioni che Ademaro la osservava con interesse, e non lo poteva sopportare. Avvertendo una leggera pacca sulla spalla, si voltò di scatto verso Noemi.

«Sei sicura che lui sia un nobile?»

L'aristocratica le annuì. «Ma certo! Le spille dorate vengono date soltanto ai nobili. Quel gruppetto di ragazzi in fondo all'aula» glielo indicò arricciando le labbra «appartengono alla classe umile. Mi raccomando, non parlare mai con loro. Anche se portano la divisa della scuola rimarranno sempre degli insignificanti popolani.»

La Selidovia si trincerò nel silenzio abbassando il capo e osservò con intensità la spilla dorata che era appuntata sulla giacca. Ora comprendeva perché la sua amica la considerasse una nobile nonostante indossasse dei vestiti molto semplici. Dedusse che fin dal primo giorno in cui si erano conosciute era stata considerata un'aristocratica. Era un grosso malinteso. Nient'altro che un enorme fraintendimento iniziato con l'incontro con il conte. Molte cose non le tornavano. Perché Ademaro le aveva dato quel monile nonostante fosse a conoscenza che era una popolana? Aveva così tante domande da farle, eppure scelse di pronunciarne una sola.

«Sai per caso dove si trovano le camere dei popolani?»

«Oggi sei più curiosa del solito. Dimmi la verità. Sei forse preoccupata che loro possano bussare alla tua porta? Non temere. Le gerarchie sociali sono rispettate anche in questa scuola. Nel tuo piano così come nel mio non c'è nessun popolano» le spiegò con voce rassicurante. «Le loro camere, infatti, sono al piano terra a fianco a quelle del personale».

Noemi si limitò ad annuirle per poi osservare il foglio bianco che aveva davanti a sé. Mentre afferrò la penna d'oca iniziò a scrivere le prime righe di una poesia. Per quanto si sforzasse, le domande erano le sole strofe che era in grado di riportare sulla carta.

 Per quanto si sforzasse, le domande erano le sole strofe che era in grado di riportare sulla carta

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La Fenice del vento - Fiore di PeoniaKde žijí příběhy. Začni objevovat