PRIMO LIBRO. Nel regno della Fenice del vento, re Alessandro governa indisturbato. La pace ottenuta con l'inganno prospera, e la magia è considerata dal popolo una mera fantasia: relegata nelle fiabe e nelle antiche leggende. Ma il passato reclama d...
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Il mantello scarlatto si fermò davanti a una porta, e dopo averla fatta entrare nella stanza le tolse il fazzoletto dagli occhi. Sbattendo diverse volte le ciglia, la ragazza si guardò intorno terrorizzata. La stanza era priva di ogni arredamento ad eccezione di un ampio tavolo posto al centro. Intuì dalla grata infissa sulla parte superiore della porta che fosse una cella.
«Se mi avete riferito la verità,... » le disse mettendole una ciocca di capelli dietro l'orecchio « ...non avete nulla da temere. E a differenza delle voci che circolano a scuola, prima di espellere qualcuno mi assicuro che ci sia un valido motivo, con prove schiaccianti. Do a tutti la possibilità di dimostrarsi innocente, però non abusate della mia pazienza. Vi serve ancora qualcos'altro per poter disegnare?»
«Un bicchiere d'acqua con ghiaccio, per favore» mormorò mentre osservò il soldato appoggiare sul tavolo il foglio, il libro e le matite colorate.
«Guardia!» ordinò con voce autoritaria. «Portate una brocca d'acqua ghiacciata. Chiamatemi quando lei avrà finito il disegno» fu tutto ciò riferì all'uomo armato prima di uscire dalla stanza. Una rapida occhiata alla fanciulla, e poi chiuse la porta a chiave.
Non appena uscì dal castello, il conte raggiunse il giardino della scuola e fece cenno a una guardia di avvicinarsi. «Nel sesto piano, dove è in corso il restauro, c'è una sala di pittura. Entro domani mattina, quella stanza dovrà essere vuota e pulita. Non deve esserci nemmeno una macchia di quegli stupidi acquarelli!» sbraitò furibondo.
«Sarà fatto» gli rispose congedandosi con un breve inchino.
Mentre lo fissò all'allontanarsi, l'aristocratico si sedette su una panchina a contemplare la volta celeste. Rimase con il capo sollevato verso l'alto attendendo di scoprire se la fanciulla gli avesse detto la verità.
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Un forte colpetto alla porta fu tutto ciò che fece il soldato per informare la Selindovia che stesse per entrare nella stanza.
«Poche persone si azzarderebbero a parlare in quel modo al conte. Avete coraggio da vendere» esordì appoggiando la brocca d'acqua sul tavolo. «Spero per voi che siete in grado di disegnare» le riferì un attimo prima di chiudere la porta a chiave.
