Capitolo 21: furia delle dune -1°parte

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Ventalun, borgo della regione monte Cielo

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Ventalun, borgo della regione monte Cielo. 4 settembre 495, anno della Lira.

Un solo passo in avanti e tutto mutò. La quiete all'interno del salotto venne spazzata via da un rapido movimento di Agostino, e per Viola fu il segnale inequivocabile che fosse giunto il momento di agire. I loro sguardi divennero seri in una manciata di secondi. I loro occhi si ridussero a due piccole fessure e quando si scagliarono a vicenda una sfera di eguali dimensioni, i vetri dell'abitazione si ruppero per l'onda d'urto. Corrugando la fronte non fecero caso agli scricchiolii che provenivano dalle travi sopra le loro teste. Non appena aumentarono la potenza dei loro attacchi, le fessure sul legno divennero delle vistose crepe. Di pari passo, i muri iniziarono a vibrare. I libri a cadere uno dopo l'altro sul pavimento. E poco prima che sferrassero l'ultimo attacco, una luce attirò la loro attenzione inducendoli a voltarsi in simultanea verso una parete.

Con una rapida mossa Viola riuscì a immobilizzarlo grazie a una liana creata in una frazione di secondo, e notando un piccione fuoriuscire dal fascio di luce lo afferrò compiendo un piccolo balzo. «Per lo meno sei stato sincero nel dirmi che Claudia mi avrebbe inviato un messaggio» gli riferì sventolando la busta che era legata a una zampa del volatile in segno di vittoria. Soddisfatta per l'impresa, la mise in seguito all'interno della tasca centrale del grembiule, allacciato alla sua vita.

Fu allora che Agostino le rivelò che cosa le stesse nascondendo. Era più che certo che la loro amica avesse scritto a entrambi una lettera identica. «Hai vinto. Tanto vale riferirtelo. Il capo dell'elitè» pronunciò riprendendo fiato «il generale delle spade della fiamma è arrivato ad Alosia per indagare su quanto è accaduto. Nonostante abbiano arrestato diverse persone e interrogate altrettante, sono propensi a perquisire tutte le abitazioni dei paesi limitrofi pur di trovare il vero responsabile.»

«Come?» traballò mettendosi una mano sul petto nel percepire un'intensa fitta di dolore. «Gualtiero si trova in quella città? Come hai potuto nascondermi un'informazione così importante!» lo fissò delusa. Si conoscevano da anni. Avevano combattuto fianco a fianco sui campi di battaglia. Eppure la loro amicizia non era così profonda come pensava. «Un vero amico non avrebbe esitato a rivelarmelo!» esclamò rabbuiandosi.

«Un vero amico sa quando è meglio tacere e parlare. È proprio per evitare che tu compissi una follia che ho cercato in tutti i modi di non dirtelo» replicò urlando il suo punto di vista.

«Lui ha ucciso mio marito! Deve pagare per ciò che ha fatto!» esclamò ad alta voce mentre i suoi capelli iniziarono a ondeggiare senza essere mossi da alcun alito di vento.

«Viola, per favore. Mantieni la calma» le disse l'uomo arretrando di qualche passo allarmato per ciò che stava accadendo. Questione di attimi, e lei avrebbe risvegliato il suo vero potere magico.

«No, non lo farò. Ti avverto. Non osare ostacolarmi se desideri uscire indenne da questa casa» pronunciò determinata strappandosi dal polso un sottile braccialetto d'argento. E mentre le perline tintinnarono sulle piastrelle, il pavimento tremò e con esso anche gli alberi del giardino oscillarono senza sosta.

La Fenice del vento - Fiore di PeoniaWhere stories live. Discover now