Capitolo 38: leggendaria Nomade -1°parte

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Solarbiom, città della regione Fiamma, 9 settembre 495, anno della Lira

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Solarbiom, città della regione Fiamma, 9 settembre 495, anno della Lira.

La Selindovia rilesse l'intestazione del messaggio per la seconda volta. Nell'attimo in cui lo fece sollevò gli occhi verso il soffitto. Di pari passo abbassò la tazzina. Ademaro aveva perso del tutto il senno, oppure era la prova inequivocabile che fosse un seduttore? Se fosse stato scritto un altro nome, non avrebbe indugiato un solo istante ad aprire il foglietto di fronte alla contessa. Invece usò il massimo riserbo affinché ne rimanesse ignara. Le era bastato osservare lo sguardo della compagna di classe per comprendere che provasse dei forti sentimenti per il conte. Se l'avesse messa al corrente, le avrebbe spezzato di certo il cuore perché il colore del biglietto, che era posato sul piattino, era della stessa tonalità delle fiamme. Ogni centimetro della carta era impregnata di un bel rosso sgargiante. La stessa tinta usata dagli aristocratici per proporre appuntamenti segreti, o per rivelare una dichiarazione d'amore attraverso le parole quando non avevano il coraggio di dirlo ad alta voce.

Tuttavia come poteva considerarsi una vera amica se le avesse nascosto un fatto così importante? L'amicizia si basava sul rispetto nonché sulla sincerità. Non potevano perciò esserci segreti fra loro, né informazioni omesse o tanto meno bugie. Dopo un'attenta riflessione sul da farsi, arrivò alla conclusione che fosse opportuno leggerlo prima di mostrarglielo. Solo così avrebbe avuto la possibilità di trovare le parole più opportune per riferirglielo.

Dapprima fissò Rachele assicurandosi che rimanesse voltata per qualche secondo consecutivo, in seguito afferrò fulminea il pezzetto di carta. Quando la vide girarsi verso di lei non esitò un solo istante ad avvicinare la tazzina alle labbra. Tra un sorso e l'altro attese che la contessa riprendesse a parlare con una nobile prima di posare il foglietto sulla gonna. Con movimenti lenti e precisi lo dispiegò con discrezione.

"È un bene che non avete scordato il mio consiglio di non rivelare a nessuno che provenite da Ventalun, altrimenti sarebbe arrivata anche a voi una torta. Ora passate un polpastrello sulle scritte, inclusa l'intestazione. Dopo capirete il perché."

Era una minaccia. Non aveva un altro termine per sintetizzare il significato di quel messaggio. Alla prima occasione avrebbe dimostrato al conte che non era per niente intimorita dalle sue parole. Tuttavia quel perché le accese una curiosità smodata. Impaziente di scoprire che cosa sarebbe accaduto strofinò il pollice sulla scritta. Nonostante la velocità dei movimenti non riuscì in tempo a passare il dito anche sull'intestazione.

«Che cosa mi stai nascondendo?» esordì l'aristocratica afferrandole con uno scatto fulmineo il foglietto.

Poco prima che Rachele puntasse lo sguardo sul messaggio, una farfalla le sfiorò il naso inducendola a scacciarla via con la mano. Tra un volteggio e l'altro, il grazioso insetto tentò di posarsi su un angolo della carta. Solo quando ci riuscì si allontanò da lei.

Noemi non prestò attenzione alla traiettoria della farfalla. Rimase pietrificata anche quando le delicate ali dell'invertebrato le sfiorarono le guance. Riuscì a stento a parlare.

La Fenice del vento - Fiore di PeoniaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora