Capitolo 15: il mantello scarlatto 3°parte

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Se nel volto di Brancaleone risplendeva la tranquillità più accecante, tutt'altro era l'atteggiamento di Andrea

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Se nel volto di Brancaleone risplendeva la tranquillità più accecante, tutt'altro era l'atteggiamento di Andrea. Sorpassando il gruppo con ampie falcate, si affacciò all'entrata della mensa. Con le guance rosse quanto un vulcano scandagliò con la vista ogni centimetro della stanza. Dovunque posasse lo sguardo, fiaschi vuoti e canti stonati facevano da protagonisti. Sospirando, roteò gli occhi e scosse più volte la testa. Siamo spacciati.

«Era ora che ritornassi, Andrea!» esclamarono euforici porgendogli in seguito un boccale di birra gocciolante.

«Non è il momento migliore per brindare. Fate sparire tutto. Lui è qui» bisbigliò il soldato dando delle occhiate veloci dietro le spalle. Nonostante fosse stato rapido a pronunciare quelle parole, il giovane aveva già varcato la soglia.

«Che vivace festino!» commentò sarcastico Brancaleone scavalcando alcune sedie rovesciate.

«Che aspettate? Avete per caso smarrito il coraggio? Forza, venite avanti» esortò il giovane scrutando le aspiranti guardie che indugiavano a entrare.

Non erano state le chiazze di birra sparse sul pavimento a rallentare i passi delle reclute, quanto l'insolito comportamento dei soldati non appena il vice aveva varcato la soglia della stanza. I canti si erano ridotti a un filo di voce. I sorrisi a un leggero accenno, e l'allegria si era tramutata in sguardi gelidi, timorosi e sospettosi.

«Offritemi da bere» pronunciò Brancaleone afferrando un bicchiere di vetro vuoto da una credenza per poi sedersi a un tavolo.

Constatando che nessuno osava avvicinarsi a lui, mise entrambe le gambe sopra il mobile e le accavallò. Scandagliò ogni volto trovando infine quello che più gli sembrava adatto a svolgere la richiesta che stava per pronunciare. «Suvvia, per una volta brindiamo insieme. Dobbiamo pur festeggiare l'arrivo delle nuove reclute. Avanti, non fare il timido. Versami da bere» ordinò a una guardia seduta in fondo alla stanza.

Andrea sbuffò innervosito, comprendendo in quel momento la vendetta che il nobile stava architettando contro di lui. Non era un caso che il ragazzo avesse scelto la guardia meno sobria di tutta la mensa. Era l'unica che gli avrebbe dato la prova certa che le birre sorseggiate fossero diverse dal solito. Si augurò che la brocca che il soldato stava stringendo in mano non contenesse ciò che più temeva. In quel caso le conseguenze sarebbero state disastrose e avrebbe messo in subbuglio tutta la caserma.

Traballando e singhiozzando, l'uomo si avvicinò a lui. «S-subito» balbettò rovesciando metà brocca di birra sul tavolo con l'intento di centrare il boccale.

Schivando il getto che grondava dal bordo del tavolo, il giovane fiutò il liquido e inarcò un lato delle labbra. Poi ne assaggiò un sorso, e solo quando nessuno lo stava più osservando svuotò il boccale sulle piastrelle.

Di male in peggio. Gli ha versato della vera birra pensò fra sé Andrea sospirando osservando il soffitto privo di ragnatele. Sentendo che qualcuno lo stesse chiamando si voltò di scatto.

La Fenice del vento - Fiore di PeoniaWhere stories live. Discover now