Capitolo 3

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Avevo passato venti minuti a guardarla senza dire niente. Ogni volta che venivo qui mi sembrava di essere tornata la ragazzina dodicenne timida e impacciata.
Lessi per l'ennesima volta la scritta sulla pietra a forma di cuore davanti a me: " Senza te, non giungerà autunno, ma solo un lungo inverno. Senza te, questi giorni afosi d'estate sono freddi: ci hai lasciati nell'inferno della tua mancanza. Arrivederci piccola e dolce Crystal."
Avevo scelto io quella frase, lei era sempre stata una ragazza originale e fuori dagli schemi, per questo avevo deciso di scartare le solite frasi.
« Ciao Crys. Eccomi di nuovo qua senza sapere cosa dirti.
Sono già cinque anni che non ci vediamo più. È da un po' di tempo che non sei qui con me.
Non posso ancora crederci che dovrò continuare la mia vita senza te. Tu saresti dovuta essere al mio fianco per sempre. Avresti dovuto arrabbiarti con me per la mia monotonia, per la mia timidezza e per il modo in cui non lasciavo avvicinarsi i ragazzi. Saresti dovuta venire a divertirti con me al college, insieme saremmo state imbattibili. Le nostre strade si sono divise troppo presto tu mi hai abbandonata e io ho abbandonato te.»
Ormai piangevo. Trassi un respiro profondo, mi alzai dalla pietra su cui ero seduta e accarezzai la lapide.
« Mi manchi ogni giorno di più e ad Alice, anche se non è qui, manchi terribilmente.
A volte mi chiedo perché te ne sei andata via te e non io, perché non siamo sopravvissute tutte e due. Mi piace pensare che tu hai deciso di salvarmi buttandoti sopra di me quando la macchina si è ribaltata. Sei sempre stata troppo altruista.»
Mi lasciai andare in una triste risata.
« Ti ricordi quando ci eravamo fatte comprare due skateboard perché noi volevamo provare qualcosa di diverso? Siamo poi salite sulla collina di fronte casa mia, tu non volevi farlo ma io adoravo il pericolo e tu mi lasciasti fare. Ci sedemmo sui due skateboard e scendemmo tenendoci per mano. - sorrisi al ricordo - Io aprii un braccio urlando che stavo volando mentre tu cercavi di non cadere. È stato meraviglioso, potrai non crederci ma sembrava veramente di volare. - risi - Poi un sasso in mezzo alla strada ci fece "sbandare", io caddi indietro e tu finisti nei cespugli. Avevi i capelli pieni di foglie e la maglia tutta strappata. Io al contrario tornai a casa con un bernoccolo sulla nuca. Non avevamo mai riso così tanto.»
Quei ricordi da un lato mi facevamo male ma dall'altro facevamo uscire la vera me. Non parlavo mai con nessuno, all'infuori di lei, delle mie, delle nostre disavventure.
Ad Alice faceva male solo sentire il nome di sua figlia mentre, se le avessi raccontate a Marcus, avrei pianto io.
Non mi piaceva esternare i miei sentimenti. Piangevo solo quando andavo a trovare mamma, papà, Crystal e David.
« Non cambierei quel momento per nulla al mondo. Non so cosa darei per tornare a quel giorno, per rivivere quella gioia e quelle emozioni. Se solo si potesse tornare indietro…» dissi con malinconia.
« So a cosa stai pensando. Tu sei arrabbiata con me per tutto quello che ho fatto in questi ultimi cinque anni o forse dovrei dire tutto quello che non ho fatto. Beh, non posso farci niente ok?! Non riesco a rimpiazzarti, nessuno è alla tua altezza e nessuno capirebbe la vera Élodie come la capivi tu.» Chiusi gli occhi per far smettere alle lacrime di scendere. Dovevo andare o non avrei fatto in tempo a prendere l'aereo.
« Vado a trovare i miei. Ciao Crys. Sarai sempre e per sempre la mia migliore amica, complice e sorella.»
Lasciai un bacio sulla pietra e mi allontanai.
Le lacrime non smettevano di cadere e il mio corpo era scosso da singhiozzi. Non riuscivo a calmarmi.
Camminavo lentamente, avevo la vista offuscata a causa del pianto.
Ormai conoscevo a memoria la distanza dalla tomba di Crystal a quella dei miei genitori. Venivo spesso a trovarli e per distrarmi contavo i passi. Erano esattamente 327.
Finalmente li raggiunsi. Riposavano uno a fianco dell'altro, avevo deciso di mettere come pagetta la foto di loro due insieme.
Papà aveva la foto del loro primo bacio, mi raccontava sempre che lui l'aveva baciata per farla smettere di parlare ma sapevo che l'aveva baciata perché non aspettava altro da mesi. Me lo diceva solo quando non c'era la mamma.
Lei, invece, aveva quella del matrimonio in cui si baciavano, la adorava.
Avevo deciso quelle due foto perché non avevo mai sopportato la frase che si dice al matrimonio: " Finché morte non ci separi". Sapevo che loro sarebbero stati per sempre insieme, erano una coppia perfetta e il loro amore era unico e intramontabile. Ogni volta che si guardavano avevano quella scintilla negli occhi che si vede nei giovani innamorati.
« Ciao mamma. Ciao papà. Come va?- sorrisi tristemente- che insolita domanda, non potete rispondermi. Io sto bene, se si può dire così, mi mancate tantissimo. Ve lo dico ogni volta e non mi stancherò mai di ripertevelo. Non so come faccio a vivere senza di voi, qualunque cosa faccia mi ricorda voi.» mi asciugai le lacrime e continuai.
« Papà so quanto odi vedermi piangere ma non posso farne a meno. Vorrei vedere la tua faccia adesso, vorrei sentire le tue dita che percorrono le mie guance per asciugarmi le lacrime, vorrei sentire ancora una volta la tua voce. Oh quanto mi manca la tua voce.- piansi ancora - Mamma dovresti vedere come sono diventata brava in cucina. Tutto merito di Alice, quella donna è troppo paziente. Una volta abbiamo preparato la torta con la Nutella, quella che preparavi sempre te. Appena l'abbiamo tolta dal forno l'odore mi ha fatto ricordare te. Saresti fiera di me, ormai non rischio più di bruciare ogni volta la cucina.»
Mi scappò una risata amara, avrei preferito fare disastri con mia mamma che diventare brava a cucinare senza di lei.
« Prima sono andata a trovare Crys. Sono sicura che sta benissimo insieme a voi lì dove siete. Promettetemi che continuerete a prendervi cura di lei, non lasciatela sola, ora che non ha più me non ce la farebbe.»
Avevo appena smesso di piangere, stavo cominciando a calmarmi.
« Sapete Marcus mi ha offerto un lavoro nella sua palestra. Da domani comincerò ad allenare, sarà fantastico, penso di potercela fare anche se non ne sono sicura. Sareste orgogliosi di me, finalmente ho realizzato un mio sogno. - sospirai- penso che vi sarebbe piaciuto Marcus.»
Guardai ancora una volta quelle due pietre e poi dissi.
« Sapete quanto odi lasciarvi ma devo ancora fare una tappa e se non voglio perdere l'aereo è meglio che vada. Ciao mamma, ciao papà. Grazie per tutte le cose meravigliose che mi avete dato. A presto.»
Accarezzai quelle gelide pietre prima di fare due passi indietro e andarmene. Sapevo che non erano soli, vedendo quelle due foto avevo capito che non c'era mai stato e non ci sarà mai un lei o un lui, no i miei genitori erano sempre stati un loro e come tali non si sarebbero mai abbandonati.
Continuai verso la zona più a est del cimitero. Avrebbero dovuto seppellirlo vicino a Crystal ma non c'era più posto così riposava più in fondo. Giunsi difronte alla sua tomba. Aveva i fiori freschi, probabilmente sua mamma era venuta a fargli visita. Avevo smesso di piangere da poco ma sapevo che non avrei trattenuto le lacrime ancora per molto.
« Ciao David. Ti starai chiedendo cosa ci faccio qui e perché non sono dai miei. Beh, dovevo parlarti. Ogni volta che vengo a trovarti è perché una mia paura viene a farmi visita. Da quando te ne sei andato, soprattutto dopo i primi mesi, mi assaliva un senso di colpa enorme. Ogni volta che pensavo a te o vedevo Alice piangere mi sentivo come responsabile di quello che ti era accaduto.» feci una pausa.
« Vedi il punto è che adesso quel senso di colpa è svanito e ho capito che quello che hai fatto l'hai fatto perché tu lo volevi. Però, soprattutto nei giorni dei vostri anniversari, quella paura torna. In quei giorni Alice ha sempre uno sguardo triste, quello sguardo che avevi anche te. Forse non è così, però non sono sicura che lei sia riuscita a superare il trauma. Io ho paura, ho paura che possa lasciarmi anche lei. Non voglio sentirmi vuota un'altra volta, lei è l'unica cosa che mi è rimasta e io non voglio perderla.» Piangevo.
« Forse non sei la persona a cui avrei dovuto parlarne ma tu avevi sempre una soluzione per tutto quindi pensavo che potevi aiutarmi.» riflettei su quello che avevo appena detto e capii.
« Devo assolutamente parlarne con lei. Grazie David, sembrerò pazza, ma mi fai sempre venire in mente idee geniali.»
Non potevo lasciarmi andare nel sentimentale anche con lui così prima di ricominciare a piangere lo salutai.
« Ti voglio bene. Ti prometto che riuscirò a salvare Alice. Ciao.»
Lasciai un bacio sulla pietra e me ne andai asciugandomi quelle ultime lacrime che mi rigavano il viso.
Mandai un messaggio ad Alice e mi diressi verso l'aeroporto.
Avevo intenzione di parlarle non appena sarei arrivata.

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