Capitolo 52

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« È strano.» dissi asciugandomi con il dorso delle mani le lacrime che scivolavano sulle mie guance.
« Cosa è strano?» chiese.
« Non ho mai pianto davanti a qualcuno prima d'ora e oggi, appena ti ho visto, sono scoppiata in lacrime.» risi amaramente.
« Non devi vergognarti, è naturale piangere.»
« Non per me. Sì certo piango anch'io, ma mai in pubblico. Odio far vedere agli altri le mie emozioni, ma con te è diverso. Con te è tutto strano, faccio cose che mai mi sarei aspettata di fare.» dissi.
« Decido di prenderlo come un complimento.» rise.
Sorrisi anch'io nel vedere come cercava di tirarmi su di morale con delle semplici battutine.
« Con te sto bene, mi sento me stessa e mi comporto in modo naturale, ma ho paura.»
« Paura di me?» chiese.
« Di te, di me, di noi. Ho paura di fare qualche sbaglio, qualche errore che ti faccia andare via. Ho paura che tu ti stufi di me. E ho paura che noi non dureremo e che alla fine io ne uscirò distrutta. Ho troppe paure, non ne ho mai avute così tante e non so che fare.» conclusi.
Tyler si alzò dal letto e si mise in ginocchio davanti a me, appoggiando le mani sulle mie cosce.
« Nessun tuo errore mi farà allontanare da te, non mi permetterei mai di farti del male quindi mai ti lascerei. Probabilmente, se mai un giorno dovessimo lasciarci, sarai tu ad andartene da me. Questa è una delle poche certezze che ho nella mia vita: mai mi stancherò di te!»
« Quanto tempo ci vorrà per farti capire che sono senza speranze? L'hai visto tu stesso pochi minuti fa cosa sono. Io non capisco perché stai con me quando lì fuori ci sono ragazze meno problematiche e più normali di me. Io sono rotta e nessuno sarà in grado di aggiustarmi.» dissi.
« Quello che ho visto non mi ha fatto cambiare opinione su di te. E non penso io debba ripeterti il perché ti ho scelta. Nessuno è perfetto, tutti abbiamo delle imperfezioni ma questo va bene, un mondo perfetto sarebbe troppo noioso.»
« Promettimi che non mi lascerai mai.»
« Prometto che non ti lascerò.» rispose sorridendo.
Ok, potevo farcela. Mi fidavo di lui e, sebbene stessimo insieme da neanche due settimane, lo conoscevo abbastanza da potermi confidare.
Lo guardai un'ultima volta negli occhi poi presi un respiro profondo e mi buttai con la schiena sul letto.
« Ho sognato che tu te ne andavi da me.- cominciai- È la seconda volta che lo sogno sta notte, ma non è la prima volta che faccio degli incubi e sono sonnambula.»
Mi coprii gli occhi con le mani, avevo paura di vedere la sua espressione.
« Mi ripeti ogni volta che avevo promesso di non scappare più e invece io ogni volta me ne vado. Per questo mi hai detto addio.»
« Ehi, tesoro. Te l'ho appena promesso, non me ne vado da nessuna parte.» disse accarezzandomi una guancia.
« Lo so, ma quell'incubo sembrava così reale che me ne fa dubitare.» risposi aprendo le dita della mano per guardarlo.
Tyler annuì rabbuiandosi.
« Non ti fidi abbastanza di me.» ragionò.
« No, io mi fido di te quanto basta. La persona di cui non mi fido sono io. Sono lunatica e ancora poco convinta che noi due possiamo stare insieme quindi cerco di convincermi ogni volta che devo lasciarti andare per il tuo bene. Tutti quelli che mi stanno accanto non fanno mai una bella fine, però sono troppo egoista e ormai non riesco a stare senza di te.» conclusi.
Non so quanto senso potesse avere per lui quello che avevo appena detto, ma io in quel momento mi sentivo in dovere di dirglielo.
Tra tutte le domande e le cose che poteva dire scelse sempre quella più giusta. Non sapevo come facesse, ma ogni volta che parlava, riusciva a dire la cosa migliore.
« Vuoi ancora stare con me?» chiese sorridendo.
Annuii.
Se c'era qualcosa di cui ero sicura in quel momento era che non lo avrei lasciato. Ormai aveva visto troppe cose di me e se non se ne era ancora andato dopo la mia crisi notturna, probabilmente non se ne sarebbe andato tanto facilmente.
« Da quanto tempo hai gli incubi?» chiese.
« Sono tornati a settembre.» risposi senza pensarci.
« Tornati?»
Volevo realmente aprire quella conversazione?
Volevo sul serio dirgli quello che mi era successo o dovevo ancora rimandare?
Sicuramente si aspettava qualcosa da me adesso, ma cos'ero disposta a dargli?
Probabilmente sentì gli ingranaggi del mio cervello lavorare senza sosta perché, senza aspettare una mia risposta disse.
« Ehi calmati, se non vuoi dirmelo aspetterò che tu sia pronta.»
Lo guardai negli occhi, quegli occhi che mi davano tanta sicurezza e tranquillità.
« Come fai ad essere così paziente con me?» chiesi.
« Non dire sciocchezze.» rise.
« È vero, prima dicevi che non volevi più segreti tra noi e adesso invece ti accontenti del mio silenzio.» dissi.
« Per certe cose posso aspettare, alcuni segreti sono più difficili da raccontare e non sarò di certo io a metterti pressione.» sorrise.
Trovai conforto in quelle parole e lo ringraziai.
Avevo sperato di poter riuscire a raccontargli tutto, ma quello non era il momento adatto, probabilmente non me la sentivo ancora.
Mi prese per i fianchi e mi fece sdraiare davanti a lui con la mia schiena contro il suo petto e mi sentii perfettamente al sicuro.
« Dovresti dormire, domani sarà una lunga giornata.» mi sussurrò all'orecchio facendomi venire i brividi.
« Cosa succede domani?» chiesi pensando di essermi dimenticata qualcosa.
Lui rise e mi diede un bacio tra i capelli.
« Lo scoprirai domani, non essere troppo curiosa.» disse.
Scossi la testa, ma non chiesi più nulla. Forse per una volta potevo controllare la curiosità e lasciare che le cose accadessero senza avere tutto sotto controllo.
« Grazie Tyler.» dissi.
« Per cosa?» chiese.
« Per essere ancora qui con me, grazie per essere rimasto al mio fianco.» chiarii.
« Non devi ringraziarmi per questo, è così che funziona in una coppia. Ci si aiuta a vicenda e si va avanti sempre.»
Chiusi gli occhi lasciandomi beare dalle sue parole e facendomi cullare dal suo petto che si alzava e abbassava a causa dei respiri.
Non mi ero mai sentita così bene come in quel momento, tra le braccia di qualcuno che riusciva a tranquillizzarmi con semplici parole.
Abbandonai anche l'ultimo briciolo di forze e mi addormentai.

Fight for youWhere stories live. Discover now