Capitolo 60

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Ero appena arrivata a casa di Tyler, non c'era nessuno in giro per cui pensai subito che fossero andati a qualche festa, finalmente potevo stare un po' da sola con Tyler.
« Ho bisogno di una doccia!» dissi buttando la sacca in cui avevo messo il pigiama, la biancheria e i vestiti che avrei dovuto indossare il giorno dopo per andare a scuola sul letto.
« Ti accompagnerei molto volentieri, ma forse è meglio se resto qui.» rise.
Annuii ed entrai in bagno cenrcando di nascondere il viso leggermente rosso per l'imbarazzo.
Appena il getto d'acqua calda colpì il mio corpo mi lasciai trasportare dai pensieri. Quante cose erano successe in un solo giorno?
Ero riuscita, anche se con aiuto, a far affrontare ad Alice la sua più grande paura, avevo fatto conoscere a Tyler una delle persone a cui tenevo particolarmente e nella mia mente stava comparendo l'ipotesi di raccontare tutto al mio ragazzo senza la paura che potesse provare compassione per me o che potesse avere lo stesso comportamento di quelli che credevo fossero miei amici a Miami.
Solo una cosa mi impediva ancora di fare quel grande passo: non sapevo se si sarebbe ancora fidato di me visto che gli avevo mentito riguardo la mia famiglia.
Uscii dalla doccia appena Tyler mi urlò che doveva lavarsi anche lui e che quindi non dovevo finire l'acqua calda.
Mi avvolsi in un asciugamano e solo allora mi ricordai che non avevo preso nulla con cui vestirmi, era tutto nella sacca sul letto.
Sbuffai sonoramente, alzai gli occhi al cielo e titubante aprii la porta del bagno.
Mi guardai intorno, Tyler era girato di spalle e stava telefonando, per cui non si rese conto che ero uscita.
Appena però mi avvicinai al letto lui si girò e mi squadrò da capo a piedi.
Farfugliò qualcosa al cellulare e poi chiuse la chiamata.
« Stai mettendo a dura prova il mio autocontrollo.» disse avvicinandosi.
« Avevo dimenticato i vestiti.» mi giustificai tornando verso il bagno e chiudendomi dentro.
« Non pensare di sfuggirmi così facilmente» rise dall'altra parte della porta.
Alzai gli occhi al cielo e lasciai che un sorriso comparisse sul mio volto.
Non ci misi molto a vestirmi e a pettinarmi così in poco tempo uscii dal bagno e lasciai che Tyler si facesse la doccia.
Solo allora mi ricordai che dovevo chiamare Bea. Presi il telefono dalla borsa e, dopo aver composto il suo numero, mi portai il cellulare all'orecchio.
« Pensavo non mi avresti più chiamata!» rispose subito.
« Di solito si dice ciao, ma va bene comunque.» dissi ridendo.
« Ho un problema enorme, quindi bando alle ciance.» continuò senza neanche rispondere alla mia provocazione.
« Sono a tua disposizione.»
« Bene, oggi ho parlato con Peter, ma non gli ho detto quello che dovevo dirgli. Lui mi ha invitata ad uscire ed io ho accettato, ma appena prima che arrivasse l'ora dell'appuntamento mi sono tirata indietro.»
« Cosa vuol dire?»
« Gli ho detto che non mi sentivo pronta, che non cercavo nessuno e che forse era meglio per tutti e due chiuderla lì senza che le cose proseguissero.»
« Lo hai piantato in asso.» riassunsi.
« Il punto è che adesso mi sento uno schifo. Abbiamo litigato, lui ha detto che dovevo pensarci prima di fare finta di essere interessata a lui.»
« Allora vedi che non sono solo io che penso che a te lui piace?» dissi.
« Gli ho risposto che non ho mai fatto nulla per farglielo capire e lui ha cominciato a farmi degli esempi, ma io non ho mai pensato che potesse fraintendere.»
« Vuoi sapere cosa penso?» chiesi.
« Aspetta, non ho ancora finito. Gli stavo per chiudere la chiamata dopo averlo mandato a quel paese quando lui disse l'unica cosa che non volevo sentire. " È inutile che cerchi di convincermi, tu vuoi me tanto quanto io voglio te e sappi che non sono uno che si lascia abbattere tanto facilmente."» disse imitando la voce del mio amico.
« Ora posso parlare io?» chiesi ancora.
Sentii un verso di assenso da parte sua così mi feci avanti prima che cominciasse di nuovo a parlare lei.
« Lui ti ha lanciato una sfida e, anche se non vuoi ammetterlo a te stessa, tu ne sei affascinata. Hai un uomo che combatte per te, per conquistarti, per quanto tu non voglia darlo a vedere, questa cosa ti piace e la prova è che adesso, dopo aver litigato con lui, stai male. Le scelte quindi sono due. O ammetti a te stessa che ti piace, fate pace e finalmente uscite insieme. Oppure continui a mentire a te e a lui e lasci che sia Peter a fare tutto. L'unica cosa certa è che alla fine, in un modo o nell'altro tu finirai tra le sue braccia perché conosco bene sia te che lui. Quindi cosa scegli?» chiesi.
La porta del bagno si aprì e un favoloso Tyler con un asciugamano legato alla vita uscì dalla porta.
Rimasi incantata a guardarlo fino a quando lui non mi chiese con chi ero al telefono.
« È Bea.» dissi riprendendomi dal mio stato di trans.
« Élo, dove sei?» chiese lei.
« Da Tyler. Non cambiamo argomento ora, devi dirmi cosa pensi di fare.» dissi prima che provasse a parlare d'altro.
« Non lo so, tu hai ragione, ma io non so proprio che fare, non so se mi piace veramente o cos'è quello che provo per lui, ma non voglio buttare via così la nostra amicizia.» la sentii sbuffare.
Sentii la mani del mio ragazzo posarsi su i miei fianchi e dei piccoli baci umidi lungo il mio collo. Per quanto mi piacesse quello che stava facendo non potevo lasciarlo fare con Bea al telefono.
« Tu pensaci, va bene?» chiesi.
« Ok, ma non ti prometto nulla. Ora ti lascio, probabilmente tu e Tyler avete di meglio da fare.» rise.
Sbuffai e scossi la testa, mi imbarazzavo troppo facilmente.
« Ci vediamo domani!» dissi prima di chiudere la chiamata.
Mi voltai verso il mio ragazzo gli lasciai un bacio a fior di labbra prima di scappare dalla sua presa per posare il cellulare.
« La smetti di sgattaiolare via così?» chiese incrociando le braccia.
« Scusa, non lo faccio apposta.» risposi sorridendo.
Lui mi guardò con aria di sfida e si avvicinò lentamente a me. Mi prese per i fianchi e mi appoggiò al letto.
Ormai era fatta, non sarei più riuscita ad allontanarlo.
Cominciò a baciarmi, prima lentamente poi sempre più violentemente fino a quando non si staccò da me per riprendere fiato.
« Non sai che fatica sto facendo per trattenermi.» sussurrò appoggiando la fronte sulla mia.
Non sapevo come mai, ma tutto d'un tratto presi coraggio e dissi l'ultima cosa che mi sarei mai aspettata di dire.
« Nessuno ti ha mai detto di trattenerti.»
Vidi nei suoi occhi accendersi una scintilla che però venne subito rimpiazzata da un leggero sorriso.
« L'ho deciso da solo, voglio prima conoscerti bene, voglio che sia tu a chiedermelo.» disse.
« E se te lo chiedessi adesso?»
« Lo sai anche tu che non lo faresti mai.» finì alzandosi.
Si, aveva ragione. Non avrei mai avuto il coraggio di chiederlo in quel momento. Non sarei riuscita a lasciarmi andare interamente con lui.
« Meglio se vado a vestirmi.» disse prima di entrare in bagno.
Quel ragazzo mi stava proprio entrando dentro. Lentamente, giorno per giorno stava entrando nel mio cuore e si stava prendendo pezzi di me. Sapevo che non potevo rimanere indifferente al sentimento che stava man mano prendendo possesso del mio corpo e sapevo che prima o poi avrei dovuto dirglielo. Nonostante ciò però avevo ancora paura, paura che lui non provasse ciò che provavo io, paura che si accorgesse che casino ero.
Appena però rientrò in camera lasciai tutti i miei pensieri in un angolino remoto del mio cervello e spensi tutto.

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