Capitolo 44

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« Ehi puoi rallentare?» chiesi appena uscimmo dalla scuola.
Stava quasi correndo, faticavo a stargli dietro e mi stavo preoccupando seriamente per ciò che poteva dirmi.
Non mi sentì, o almeno a me sembrava perché non si girò. Corsi leggermente per raggiungerlo e lo afferrai per un braccio. Si voltò velocemente verso di me e uno sguardo duro si incatenò al mio. Non mi feci intimorire e parlai.
« Cosa c'è che non va?» sorrisi.
« Io non sono stato completamente sincero con te.»
Smisi di sorridere e lo guardai seria.
Cosa mi aveva omesso per essere così preoccupato?
Lo incitai a continuare.
« Il motivo per cui lavoro qui, se posso chiamarlo lavoro...»
« Me lo ha detto ieri.» gli ricordai.
« Non era del tutto vero. Per favore non giudicarmi, o almeno lasciami finire di parlare prima.»
Annuii incapace di parlare.
« Ero giovane quando è successo, non è una cosa bella da dire ma come ogni ragazzino sperimentavo e facevo i miei errori. Era sempre andato tutto bene, poi un giorno decidemmo di fare qualcosa di nuovo.»
Lo bloccai.
« Vai al punto!» dissi.
« Ho causato un incidente stradale e sono stato condannato. Questo "lavoro" è una sorta di accordo in cui noi, essendo minorenni all'epoca, dobbiamo sottostare. Sono quei lavori di volontariato solo che noi siamo obbligati.» Si fermò.
« Noi chi?»
« Josh e Steven, mentre Peter deve finire di frequentare la scuola e continuare con il volontariato.»
Non me lo aspettavo. Dovevo metabolizzare tutte quelle informazioni e nel minor tempo possibile.
Tyler si aspettava una reazione da me, ma non sapevo proprio cosa dire o fare.
« So che avrei dovuto dirtelo prima, ma pensavo non fosse importante. Poi oggi Josh e Steven me lo hanno fatto notare e allora mi sono sentito in colpa per non avertelo detto.» si giustificò.
Aveva detto a loro due della nostra relazione? Non gli avevo chiesto di non dirlo a nessuno?
Non ci stavo capendo più niente, ma non potevo stare lì impalata come se avessi visto un fantasma.
« Di qualcosa.» mi supplicò.
Ok, forse una cosa potevo capirla.
« Capita a tutti di sbagliare, chi più chi meno, ma tutti sbagliamo. Tu stai pagando per i tuoi errori e per questo sei una brava persona quindi non ho il diritto di giudicarti. Ognuno, almeno una volta nella vita, si sente in colpa per qualcosa che ha fatto o non ha fatto, ma tu non devi sentirti in colpa per non avermelo detto. Sapevo che prima o poi lo avresti fatto e questo mi bastava.» lo consolai.
« Sei fantastica, lo sai?» chiese.
Non risposi. Mi avvicinai a lui e lo abbracciai dimostrandogli che di me si poteva fidare. Lui ricambiò l'abbraccio e quando mi lasciò aveva uno sguardo strano.
Era come se si aspettasse anche qualcosa da me. Forse sperava che ora gli avrei raccontato di David, ma io non ero ancora pronta.
La campanella suonò, sembrava fatto apposta, ma ogni volta che ne avevo bisogno la campanella veniva ad aiutarmi. Detta così sembra da psicopatici, ma si sapeva che io non ero completamente normale.
« Ci vediamo fuori da scuola?» chiese.
Annuii e sorrisi maliziosa.
« Tu mi devi ancora insegnare a guidare.» dissi puntandogli l'indice nel petto.
Lui prese la mia mano e baciò il palmo.
« Non so se mi fido.» scherzò.
Prima che potessi ribattere mi tirò verso di lui e mi baciò. Avrei dovuto respingerlo per paura che qualcuno ci vedesse, ma non lo feci.
« Se mi vedesse Bea...» disse lui.
« Ha già capito tutto. Non è stupida. Ci vediamo!» dissi lasciandogli un bacio a fior di labbra.
Mi allontanai e rientrai a scuola con un sorriso in volto.
Stranamente la confessione di Tyler non mi aveva fatto cambiare idea su di lui. Sarei dovuta stare lontana dai ragazzi come lui, con un passato incasinato, ma con Tyler non ce la facevo.
« Io e te dobbiamo parlare.»
Non l'avevo neanche sentita arrivare. Mi aveva quasi spaventata.
« Non so di cosa tu stia parlando Bea.» mentii sorridendo.
« Come mai non me lo hai detto?» sbottò.
Risi ormai avevo raggiunto la mia classe così la liquidai velocemente.
« Devo andare a lezione, ne parliamo più tardi.»
« Sai che sono curiosa, non puoi farmi questo.»
« A dopo.» dissi ridendo e entrando in classe.
La sentii imprecare, ma non ci feci molto caso ed andai a sedermi.
Peter era già arrivato così, dopo averlo salutato, mi sedetti al suo fianco.
Appena il prof entrò sbuffai. Mi ero dimenticata che avevo letteratura e quindi non mi ero preparata psicologicamente ad avere il professor Hood.
Stranamente non mi disse nulla per tutta la lezione, forse perché gli avevo fatto un paio di domande e aveva visto che ero "interessata" alla lezione.
Ovviamente non ascoltai tutto e, ad un certo punto, Pet cominciò a fare battutine divertenti sul prof.
La lezione passò in fretta e, in poco tempo, fui fuori da scuola ad aspettare i miei amici.
Pet era con me così decisi chiedergli qualcosa su Bea.
« Allora, cosa sta succedendo tra te e Bea?» andai dritta al punto.
Non usavo mai giri di parole per dire qualcosa ed ero molto schietta.
« In che senso?» fece finta di non capire.
« Siete sempre insieme e vi guardate con gli occhi dolci, voi due mi nascondete qualcosa.» dissi.
« Siamo solo amici.» rispose sorridendo fin troppo.
« Certo, come no...» dissi sarcastica.
« È vero, non c'è nulla tra noi. Anche se...»
Lo guardai male perché non concluse la frase.
« Anche se?» lo incitai.
Non fece in tempo a rispondermi che fummo interrotti. Il tempismo di quella ragazza mi stupiva ogni giorno di più.
« Se pensi di scapparmi ancora ti sbagli di grosso mia cara Élodie!» disse senza neanche salutarmi.
Risi e Pet mi guardò senza capire.
Arrivarono anche Josh e Steven, quest'ultimo accompagnato da una ragazza: Sarah. A quanto pare quella lì non riusciva a stare lontana dai ragazzi.
« Dov'è Tyler?» chiese Pet al mio posto.
« Sta arrivando, doveva parlare con il preside.» rispose Josh.
« Cosa state aspettando?» chiese ancora Pet a me e Bea.
« Già, cosa stiamo aspettando?» continuò Bea.
Lei mi guardò aspettando una risposta così dovetti parlare.
« Devo dirvi una cosa, ma manca Tyler.» spiegai.
Sapevo già che Steve e Josh conoscevamo tutto su me e Tyler, ma volevo comunque riferirglielo lo stesso anche io.
Pet era sempre più confuso e Bea sorrise compiaciuta.
« Dobbiamo rimanere ancora per molto?» sussurrò, anche se sentimmo tutti, Sarah a Steve.
« Tyler sarà qui a momenti.» rispose.
Lei alzò gli occhi al cielo probabilmente annoiata da quella situazione, sicuramente aveva qualcosa di più interessante da fare.
Le stavo per rispondere che se voleva poteva andarsene e che non era affare suo quello che dovevo dire, ma in quel momento arrivò Tyler in tutta la sua magnificenza.
Ok, dovevo smetterla, ma era davvero bellissimo (ed era mio, aggiungerei).
« Come mai siete ancora tutti qui?» chiese.
« Élo deve dirci qualcosa.» spiegò impaziente Bea.
Sorrisi al mio ragazzo e gli feci capire con lo sguardo quello che dovevo dire. Lui sembrò sorpreso, ma poi annuì.
« Dobbiamo dirvi qualcosa.» la corresse.
Mi stavo cominciando ad imbarazzare, ma quello non era il momento più opportuno così, come mio solito, dissi subito ciò che dovevo dire.
« Tyler ed io stiamo assieme.» sorrisi.
Lui mi prese la mano e incrociò le sue dita alle mie. Guardai le nostre mani unite e poi guardai lui. Sembrava fiero di me.
Spostai di nuovo lo sguardo sui miei amici per vedere le loro reazioni.
Ovviamente Josh e Steven non ne erano sorpresi, anzi se lo aspettavano. Sarah era rimasta spiazzata, aveva la bocca aperta e gli occhi spalancati.
Proprio così, Tyler ha preferito me a te! Disse il mio subconscio.
Bea non sapeva se ridere o piangere, ma alla fine mi abbracciò felice. Ovviamente non aveva ancora perdonato del tutto Tyler, lo avevo notato dallo sguardo omicida che gli aveva lanciato, ma sapevo che lo avrebbe fatto presto.
L'unico che era rimasto indifferente alla dichiarazione, o almeno così mi sembrò, fu Peter.
Aveva incrociato le braccia al petto e guardava Tyler come per chiedergli spiegazioni.
Non sapevo se era un gesto da uomini o qualcos'altro, ma Tyler annuì e Pet si rilassò. Mi sorrise e mi fece l'occhiolino.
« Possiamo andarcene?» chiese con la sua solita vocina stridula Sarah.
Steven annuì e, prima di andare via, venne ad abbracciarmi anche lui.
« Se questo cretino ti fa del male non esitare a dirmelo, ok?» disse riferendosi a Tyler.
Annuii ridendo e lo ringraziai.
Pian piano anche gli altri se ne andarono lasciando soli me e il mio ragazzo.
Josh mi salutò con un cenno del capo. Bea e Pet se ne andarono insieme sorridendo.
« È stato più semplice del previsto.» dissi.
Tyler rise e mi trascinò verso la moto, non prima però di avermi salutata come solo lui sapeva fare.

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