Capitolo 46

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Arrivai alla festa con Beatrice dieci minuti dopo la nostra partenza. La musica si sentiva alta anche fuori dalla casa. Percorremmo il viale e, appena entrammo, l'odore di alcool e fumo ci invase le narici.
« Vado a prendere da bere» mi disse Bea.
Annuii anche se non volevo restare sola.
« Io vado a cercare Tyler» risposi.
Non sapevo dove andare a cercarlo.
Mi aveva detto che il proprietario della casa aveva anche una piscina ed che era proprio lì il centro della festa. Decisi di andare nel retro della casa.
Uscii dalla porta posteriore. Nel giardino c'era molta gente, alcuni si erano tuffati in piscina vestiti e, quello che pensavo fosse il proprietario, stava dicendo loro di uscire dall'acqua.
Mi guardai un po' attorno. Non vedevo nessuno che conoscevo. Ad un certo punto qualcuno mi mise due mani sugli occhi.
« Chi sono?» chiese.
Sorrisi.
« Ciao Peter!» risposi.
Mi girai e lo abbracciai. Ero felice di aver trovato qualcuno che conoscevo.
« Sei qui da tanto?» mi chiese.
« No sono appena arrivata con Bea.» dissi.
Appena sentì il nome di Beatrice gli si illuminarono gli occhi. Non sapevo cosa c'era veramente tra quei due ma prima o poi lo avrei chiesto a Bea.
Sembrava che Peter fosse entrato in uno stato di trans.
Gli passai una mano davanti agli occhi e lui si riprese.
« Eh? Cosa?» mi disse.
Risi.
« Stavo cercando Tyler. L'hai visto?»
« Oh si era vicino a quell'albero laggiù prima.» mi rispose indicando un punto nel giardino.
Guardai in quella direzione ma non lo vidi. Portai di nuovo lo squadro su Pet. Stava cercando qualcosa, o meglio qualcuno, nella mischia. Sapevo chi cercava.
« Bea era andata a prendere da bere ma non è ancora arrivata. Potresti andare a vedere se la trovi?» chiesi.
Gli si aprì un sorriso sul volto e gli occhi gli si illuminarono di nuovo. C'era decisamente qualcosa tra di loro.
« Certo vado subito.» disse allontanandosi.
Lo osservai andarsene poi guardai di nuovo verso il punto in cui doveva essere Tyler. Presi un respiro profondo e mi incamminai verso quel punto, che era anche dove c'erano più persone.
In pochi secondi mi ritrovai in mezzo alla mischia. C'era gente che ballava, ragazzi che parlavano con un drink in mano e alcuni seduti vicino al dj, ma di Tyler nessuna traccia. Mi guardai ancora un po' intorno e, in un punto un po' più appartato con altre persone, lo vidi.
Andai in quella direzione. Avvicinandomi capii chi erano quelli accanto a lui. C'erano Josh e Steven di fronte mentre al suo fianco c'era una ragazza dai capelli biondi.
Che cosa stava facendo?
Pensai di aver visto male, ma appena guardai capii che era proprio quello che avevo capito.
Gli accarezzava la schiena con la mano e, a volte, appoggiava la testa alla sua spalla. Mi stavo innervosendo.
Non sapevo che cosa fare.
Una ragazza normale sarebbe andata da lui, probabilmente gli avrebbe tirato uno schiaffo per essersi lasciato toccare così e se ne sarebbe andata con lui dietro che la seguiva per chiederle scusa.
Ma io non ero una ragazza normale e quella bionda doveva capire.
Mi avvicinai, molto più veloce di prima, al gruppetto. Quando ormai ero alle spalle di Tyler e della ragazza, Steven e Josh si accorsero di me e fecero una faccia strana al mio ragazzo per avvertirlo della mia presenza, ma ormai era tardi.
Mi misi in mezzo a Tyler e alla ragazza bionda. Abbracciai la sua vita con un braccio mentre l'altra mano gliela misi sul petto girando le spalle alla ragazza.
« Ehy, ciao!» mi disse lui tranquillamente.
Non risposi. Mi avvicinai ancora di più a lui e poggiai le mie labbra sulle sue. Lui non oppose resistenza e si lasciò andare al bacio. Mi aprì subito l'accesso alla sua bocca e approfondì il bacio. Spostai la mano che avevo messo sul suo petto nei suoi capelli e glieli strinsi leggermente. Con le labbra ancora sulle mie sorrise.
Mi staccai, sebbene a malavoglia dalle sue labbra.
I ragazzi stavano sorridendo e la bionda, ancora alle mie spalle, non sapevo cosa stesse facendo.
Josh mi salutò con un cenno di capo. Steven invece mi fece l'occhiolino e sorrise ancora di più.
Nessuno parlò. Spostai di nuovo lo sguardo verso Tyler. Aveva lo sguardo rivolto in avanti e sorrideva anche lui.
Ad un certo punto qualcuno tossì per farsi notare.
Ero talmente concentrata sul profilo di Tyler che mi ero dimenticata della ragazza per un attimo.
Mi girai e la fulminai con lo sguardo.
Stavo per aprire bocca e dire qualcosa ma Tyler mi precedette.
« Giusto mi stavo dimenticando di presentarvi. Noemi lei è Élodie Wilkins, la mia ragazza.» disse indicandomi e persi un battito. Certo, stavamo assieme da tre giorni e forse non ne aveva avuto ancora l'occasione, ma non aveva mai detto in pubblico che ero la sua ragazza e questo, non so come mai, mi fece risalire molto orgoglio.
« Élo lei è Noemi Still, una mia amica.» finì.
Spostai per un istante lo sguardo verso di lui. Sembrava speranzoso, non sapevo per cosa ma, sembrava si aspettasse qualcosa da me.
Decisi di porgere la mano alla ragazza solo perché pensavo facesse piacere a Tyler.
« Piacere» dissi quasi freddamente.
Lei fissò la mia mano tesa e, quasi ripugnante, la strinse.
« Piacere mio. Ora scusate ma devo andare.» disse con voce stridula e altezzosa.
Nessuno parlò fino a quando non se ne andò.
« Noi andiamo a prendere da bere»- disse Steven.
« Cosa? No perché? Adesso arriva la parte divertente!»controbatté Josh.
Steven lo spinse via e io alzai il dito medio a Josh.
Riportai tutta la mia attenzione su Tyler.
Aveva ancora quel sorriso fastidioso e allo stesso tempo tremendamente sexy stampato sul volto.
« Mi piace quando rivendichi la tua proprietà su di me.» disse avvicinandosi più a me. Non dissi nulla, appoggiai entrambe le mani sul suo petto e lo spinsi via. Feci due passi indietro e incrociai le braccia sul petto.
« Chi era lei?» chiesi.
« Te l'ho appena presentata!» disse.
Si avvicinò. Io continuai ad allontanarmi. Non mi sarei fatta distrarre e ogni volta che lui si avvicinava troppo perdevo il controllo del mio corpo.
« Perché ti stava così appiccicata?» chiesi anche se la risposta era ovvia.
« Ahah lo sapevo! Sei gelosa!» affermò.
Cosa? Io non ero gelosa.
« Io non sono gelosa!» dissi raddrizzando la schiena.
« Certo, come no. E allora cos'era quello che hai appena fatto?» chiese riferendosi al bacio di poco prima.
« Mi ha dato solo fastidio che ti stesse così appiccicata e che ti toccasse così! Nulla di più!»
« Ho capito.- tirò un sospiro - Sei gelosa!» disse.
Sbuffai, con lui era una partita persa.
« Gelosa o no, non doveva toccarti in quel modo!» dissi.
Gli girai le spalle.
« Non puoi tenermi il broncio così! Lei è solo un'amica, non è te!»
Lo sentii avvicinarsi. Mi abbracciò da dietro e mi baciò la guancia.
« Sorridi- disse - sorridimi» ripeté.
Continuò a baciarmi la guancia e poi scese lungo il collo.
A quel punto sorrisi ma solo per un istante. Non volevo dargli questa soddisfazione.
« Non ti compri il mio perdono così!» dissi.
« S-scusa?» chiese quasi balbettando.
« Un po' meglio.» risposi io.
Con un gesto rapido mi afferrò i fianchi e mi fece voltare.
Lo fissai per poco negli occhi poi mi baciò.A differenza di quello di poco prima, questo bacio fu più dolce e più lento. Diventando sempre più approfondito man mano.
Ci staccammo per riprendere fiato.
«Basta?» chiese.
Non volevo perdonarlo così facilmente, ma non avevo altra scelta.
Lo baciai nuovamente per fargli capire che l'avevo perdonato, forse anche troppo facilmente.
A quel punto qualcuno tossì. Odiavo le persone che richiamavano l'attenzione quando meno opportuno.
Tyler si staccò da me morsicandomi leggermente il labbro inferiore.
Mi voltai. C'erano Steven, Josh, Peter e Bea davanti a noi.
« Sei un guasta feste Douglas!» disse Tyler.
Era stato lui a interrompere il bacio. L'aveva fatto apposta.
Josh sorrise e io gli feci la linguaccia.
Non saremmo mai andati d'accordo noi due.
« Vieni voglio presentarti dei miei amici.» mi disse Tyler prendendomi per mano e incrociando le sue dita alle mie.
Mi presentò un sacco di gente e a tutti sottolineava il fatto che fossi la sua ragazza. Ogni volta volavo sempre più in alto per la gioia!
Forse era ancora troppo presto per dirlo, ma stavo cominciando a provare una nuova emozione dentro di me. Qualcosa che non avevo mai provato prima, qualcosa di sconosciuto e qualcosa che, in un certo senso, mi faceva paura.

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