Capitolo 31

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Passare le notti sveglia e senza riuscire a chiudere occhio non era il massimo. Era la terza notte consecutiva che non riuscivo a dormire per più di tre ore ed era la terza mattina consecutiva che mi svegliavo con le occhiaie sempre più grandi e visibili, quindi anche più difficili da nascondere.
Quella mattina, a differenza di quella precedente, Bea non aveva fatto battutine spiritose sul mio aspetto, si era solo limitata a ridere di nascosto.
Stavamo diventando sempre più unite. Ogni giorno che passava il nostro rapporto migliorava e stavamo diventando molto amiche. La sera prima, quando ero rientrata dal mio "appuntamento" con Tyler, ci eravamo sentire per telefono e le avevo raccontato tutto. Era stato divertente ed utile perché lei, dopo aver ascoltato tutto il mio racconto, mi aveva convinto a non lasciar perdere e provarci. Certo, non avevamo lo stesso rapporto che io avevo con Crystal, ma era un'ottima amica e ascoltatrice.
« Élodie, ci sei?» disse una voce risvegliandomi dai miei pensieri.
Guardai confusa Bea in piedi davanti a me, cosa faceva fuori posto durante la lezione?
« Vuoi stare ancora qui o usciamo? Sono già passati un paio di minuti dalla fine della lezione.»
Cosa? Mi ero di nuovo distratta e avevo perso tutta la spiegazione del professore, dovevo assolutamente smetterla di pensare ad altro in classe.
Sorrisi alla mia amica e mi alzai.
« Mi potresti passare gli appunti di lezione?» chiesi a Bea.
« Dovresti iniziare ad ascoltare qualcosa sai? Ok che sei secchiona, ma prima o poi ci sarà qualcosa che ti metterà in difficoltà e dovrai ascoltare.» disse ammonendomi e passandomi comunque il suo quaderno di matematica.
« Non sono secchiona! Grazie.» presi il quaderno e lo misi via.
Lei annuì e mi sorrise. Me la diede vinta sulla storia della secchiona, ma sapevo che ci sarebbe tornata prima o poi.
Presi dall'armadietto il mio orario delle lezioni, eravamo solo alla seconda settimana di scuola non potevo ancora saperlo a memoria.
Sbuffai.
« Cos'hai adesso?» chiese Bea.
« Educazione fisica.»
« E qual è il problema? Non era la tua lezione preferita?»
« Ci sono Josh, Steven e Tyler che insegnano.» dissi come se questo spiegasse il tutto.
« Ti divertirai!»
« Facile dirlo per te. Tu non devi fare quest'attività!» dissi.
Lei aveva un altro professore di educazione fisica e quindi non aveva quei tre.
« Andrà tutto bene. Ci vediamo fuori da scuola?» chiese.
« No, vado con Tyler anche oggi.» sorrisi.
« Giusto, me ne ero dimenticata. Allora divertiti.» disse allontanandosi.
Chiusi l'armadietto e mi incamminai verso la palestra.
Appena suonò la campanella che segnava l'inizio della lezione ero già cambiata e pronta a quelle due ore.
Dovevo resistere anche se sapevo che sarebbe successo qualcosa, me lo sentivo.
Mi sedetti vicino a Peter su una panchina vicino al muro.
« Ciao» dissi io visto che lui non diede segni di vita.
« Ciao» rispose freddamente senza guardarmi.
« Va tutto bene?» chiesi.
Alzò gli occhi al cielo, ma non rispose visto che il professore iniziò a parlare.
Come mi capitava spesso nell'ultimo periodo non lo ascoltai molto. Ero troppo concentrata a guardare Pet di nascosto, chissà cosa gli prendeva.
« Avete capito? Bene, possiamo iniziare.» finì in prof.
Capito cosa? Iniziare?
Vidi gli altri ragazza dividersi a coppie e sparpagliarsi per la palestra.
Decisi di imitarli.
« Pet, siamo in coppia insieme.» dissi titubante.
Lui alzò lo sguardo e per la prima volta dall'inizio della lezione mi guardò. Aveva uno sguardo freddo che faceva intuire che era arrabbiato. Non chiesi nulla e lo seguii in silenzio.
Avevamo un paio di guantoni a testa e un sacco da boxe a coppia.
A giudicare da quello che facevano gli altri dovevamo solo prendere a pugni il sacco.
« Inizi tu?» chiesi.
Non rispose ma si avvicinò al sacco.
Ok, iniziava lui.
Mi misi dietro al sacco per reggerlo e Pet cominciò a tirare pugni. Ad ogni pugno aumentava sempre più la velocità e la forza.
« Va tutto bene?» chiesi di nuovo.
Ancora non rispose.
Mi spostai dal sacco lasciandolo cadere a terra.
« Ti ho fatto qualcosa io, non è vero?» chiesi ancora.
Ci fu un attimo di silenzio tra noi due ma, quando stava per rispondermi, arrivò Steven.
« Come ve la cavate?» chiese scoccando un'occhiata all'amico.
« Bene.» risposi io.
« Fammi vedere!»
Mi avvicinai al sacco, Peter lo prese e lo tenne su. Cominciai a colpirlo.
« Non male.- disse Steven.- Ma puoi migliorare. Tieni i pugni più alti e guarda sempre il tuo avversario.» disse.
Annuii.
« Peter vieni con me un attimo. Tu Élodie puoi prenderti una pausa.» disse allontanandosi.
Ma cosa prendeva a tutti? Sembrava avessi fatto qualcosa di male, anche Steven era strano.
Mi sedetti a terra con la schiena appoggiata al muro e osservai gli altri ragazzi.
Erano molto meno bravi di me, ma sembravano impegnarsi di più.
Spostai il mio sguardo verso Peter e Steven. Pet stava parlando, o per meglio dire stava quasi urlando, e Steven cercava di farlo stare calmo. Dovevo scoprire cosa avevano ad ogni costo.
« Posso?»
Alzai lo sguardo e vidi Tyler.
Annuii e si sedette al mio fianco.
« Cosa fai?»
« Osservavo» dissi.
« Dovresti fare quello che fanno gli altri, scansafatiche!» rise.
« Steven mi ha detto di fare una pausa.» dissi tirandogli un leggero schiaffo sul braccio per il soprannome che mi aveva dato.
« Steven? Perché lo chiami con il nome intero? Lui è Steve!» disse.
« Nessuno mi ha mai detto di chiamarlo così.» mi difesi.
« Allora, quanto dura la tua pausa?»
« Fino a quando non avrò di nuovo un compagno.»
Si alzò e mi porse la mano.
« Ci sono io.» disse.
« Non voglio combattere con te.» dissi prendendo comunque la sua mano.
Mi aiutò ad alzarmi.
« Non dobbiamo affrontarci, devi solo prendere a lungo quel sacco con me dietro.»
« Non voglio allenarmi con te.» dissi.
« Perché?»
Perché? Non lo sapevo neanch'io il perché ma, sapevo che non volevo combattere con lui.
« Perché no.»
« Hai paura che ti faccia del male? O peggio, che sia più bravo di te?» chiese ridendo.
Lo spintonai anche se forse in parte era vero.
Mi ricordava la scommessa che avevamo fatto sull'aereo quasi un mese prima e non volevo che se la ricordasse pure lui. Pensavo che il modo migliore per non ricordargliela era non affrontarlo.
« Ragazzi venite tutti qui!» ci chiamò il professore.
Camminammo verso il prof e quando lo raggiungemmo ci disse che avevamo finito e che potevamo andare a cambiarci.
Non vidi più Pet così decisi che gli avrei parlato più tardi.
« Tyler, dobbiamo parlare.» chiamò Josh.
Tyler lo raggiunse e mi accorsi che con loro due c'erano anche Steven e Peter.
Prima di cominciare a parlare aspettarono che tutti furono usciti dalla palestra.
Sembravano nervosi.
Dovevo assolutamente capire cosa prendeva a quei tre.
Mi cambiai ed uscii dallo spogliatoio.
La campanella che segnava la fine delle lezioni suonò ed uscii in cortile.
Stavo diventando sempre più nervosa, l'idea di passare un altro pomeriggio con Tyler mi piaceva ma mi metteva ansia.
Ero seduta sul mio solito muretto, ormai erano andati via quasi tutti e rimanevo solo io.
Tyler non arrivava e iniziavo a pensare che forse aveva cambiato idea.
All'improvviso, però, sentii il rumore di una moto. Girai lo sguardo e lo vidi.
Era Tyler sulla sua moto, ma non era da solo.
Mi passò davanti e girò la testa per guardarmi. Mi aveva vista, ma non si era fermato.
Sentii una fitta allo stomaco e poi più su, verso il cuore.
Ecco perché avevo deciso di non affezionarmi più a nessuno.
Aveva cambiato idea e se ne era andato con un'altra.

Fight for youWhere stories live. Discover now