#4 - Nuova conoscenza

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Ciao! Mi chiamo Tommaso e credo di essere eterosessuale. Fino a qualche settimana fa pensavo di essere gay e in effetti ho un ragazzo, ma il nostro rapporto è più una grande amicizia. Di solito i ragazzi LGBT quando scoprono di essere membri di questa comunità all'inizio stanno male. A me sta succedendo l'esatto opposto: così come un ragazzo spera di non essere gay io spero di non essere etero. Ma questa volta lascio fare al destino. Quando ho cercato di impormi ho fatto un casino.

Oggi sarei dovuto andare a scuola ma putroppo ho dimenticato di prendere il libro di storia.
Dovevo andarci venerdì ma ero occupato ad annegare nel mio bagno di lacrime.

Con tutti i nervi carichi mi incammino per la biblioteca. Nel frattempo mando un messaggio a Mark

-Mark sono in biblioteca ci vediamo in classe tra un'ora

Una volta entrato mi guardo intorno. Ci crediate o no era la prima volta che entravo in biblioteca. Sarebbe potuta andare tranquillamente mia madre ma avevo deciso di responsabilizzarmi.
Mi avvicino alla cassa per chiedere informazioni ma non c'è nessuno. Aspetto lì tre minuti.

Noto che un ragazzo mi guarda. Mi sembra di averlo già visto da qualche parte. Non ci faccio molto caso.
Finalmente la cassiera torna alla sua postazione.

"Eccomi. Scusa per l'attesa stiamo avendo problemi con la connessione"

"Oh. È un problema allora? Dovrei ordinare il libro di storia"

"Dovresti passare oggi pomeriggio. Purtroppo mi hai colta alla sprovvista"

"Ah. Capisco. Va bene allora".

Esco dalla biblioteca e mi incammino verso la scuola.
Durante il tragitto, mi metto a osservare un gruppo di ragazzi in macchina. Comincio a pensare.
Probabilmente sarebbero andati fuori città con le loro amiche.
Avrebbero preso qualcosa al bar e forse si sarebbero dati anche qualche bacio, chissà. Io mi stavo perdendo tutto questo. Per cosa poi? Per più di una settimana sono stato solo con Marco. Non ho pensato ad altro. Non ho avuto contatti con nessun altro. Mi sono isolato. Non è colpa di Marco. Lui è innamorato. Sono io che sono confuso. L'ho illuso. Ora sono di nuovo al punto di partenza per capire la mia sessualità. Mi scesero ancora le lacrime. Misi il cappuccio e le mani in tasta per non far vedere a nessuno come stavo.

Arrivo a scuola. Mia madre aveva già avvisato che sarei arrivato per quell'ora. Mi fecero entrare senza troppi problemi

"Ehy Mark"

"Tomma' ti sei scampato una bella interrogazione"

"Avrei preferito stare qua piuttosto che rimuginare in continuazione per strada"

"Stai ancora pensando a quello?"

"Sempre"

"Beh allora concentrati qui ora. Ti devi svegliare. E poi credo che tu stia pensando a te stesso invece che...beh lo sai"

"Mark parleremo dopo di questo"

"Come vuoi. Possiamo aspettare il cambio dell'ora o andare in bagno adesso"

In quel momento volevo solo pensare ad altro.
Mi misi a scrivere appunti e a sentire ogni singola parola per non rimuginare.
Piano piano l'ora passò, e anche quella dopo. Insomma, ero riuscito a distrarmi e mi sentivo un po' meglio. Certo, se avessi anche solo pensato per un secondo a quello che stava succedendo mi sarei fatto un bagno di lacrime.
Sfortuna vuole che appena esco dalla classe per tornare a casa, Marco mi prende il braccio e mi dice

"Andiamo da una parte"

In meno di un secondo l'amarezza aveva fatto ritorno.

Andiamo al solito posto. Volevo stare in qualunque posto tranne che lì, a parlare di una cosa che mi faceva stare male. Non potevo rifiutare. Non sono così egoista da non pensare al bene di Marco

"Tomma' oggi ti vengo a prendere alle 8"

"Perché?"

"E lo chiedi? Voglio stare con te, consolarti un po'. Ti aiuterò col tuo dubbio. Ma devi lasciare fare a me"

Ricominciai a piangere. Ero vicinissimo al dirgli che non avevo nessuna voglia e che per me sarebbe stato meglio stare da solo

"Ok Mark come vuoi tu"

"Grande!"

Ci salutammo con un bacio e cominciai a camminare per tornare in biblioteca.
La situazione mi stava sfuggendo di mano. Non sapevo come affrontare tutto questo, ma riponevo fiducia in Mark.

Entrai in biblioteca e mi avvicinai alla cassa

"Salve, sono passato stamattina per il libro di storia"

"Oh si mi ricordo. Putroppo non abbiamo ancora risolto il problema. Potresti passare domani?"

"Non so. Sono occupato con la scuola. Mi può dare la garanzia che tutto sarà sistemato?"

"Certo. Non è un problema grave"

Mi allontanai dalla cassa sbuffando, quando vidi da lontano un libro che lessi alle medie e che per finirlo tutti ci misi un mese intero. Era uno dei volumi di Geronimo Stylton che io odiavo ma vederlo dopo tanto tempo mi fece tornare in mente dei bei ricorsi. Mi avvicinai e cominciai a sfogliarlo.
Quando lo chiusi, vidi il ragazzo di stamattina che mi guardava ancora.
Feci finta di leggere per fargli capire di allontanarsi.
Lui, invece si avvicinò. Sembrava abbastanza timido, eppure riuscì a parlarmi.
Aveva certamente capito il mio segnale ma questo non lo fermò

"Ciao. Ho sentito che ti manca il libro di storia"

"Si mi manca. Perché mi chiedi questo?" risposi stranito

"Dovrei avere lo stesso tuo volume. Se vuoi posso prestartelo"

"Come fai...? Aspetta ma tu vai nella stessa mia scuola o sbaglio?"

"Si. Sezione B"

"Ecco perché mi sembrava di averti già visto"

"Eh già"

"Ok allora. Grazie"

"Figurati"

"Beh allora io vado"

"Certo. Però volevo chiederti una cosa prima"

"Cosa vuoi?"

"Non ho il diritto di chiederlo perché non ci conosciamo però osservandoti da lontano mi sono chiesto cosa avessi"

"Lascia perdere. Problemi con una persona"

"Deve essere importante per te. Rispetto a stamattina ti vedo ancora più sciupato"

"Beh si ma problema temporaneo. L'importante è che ci amiamo"

"Di certo tu si. Ma se ti fa stare male così tanto non mi sembra una cosa normale. Guarda come sei ridotto. Hai due occhiaie enormi. Scusa se mi sono permesso ma hai un aspetto trascurato"

"Ok se lo vuoi sapere sto con un ragazzo. E se sto così male è per colpa mia che non ho ancora capito chi sono"

"E non ha fatto niente per aiutarti?"

"Cosa può fare? Vuole che ci incontriamo stasera però io non me la sento...guarda a che punto sono arrivato:raccontare tutto questo a uno sconosciuto"

"Hai una confusione in testa enorme. Secondo me dovresti guardarti dentro invece che disperarti così. In fondo tu sai chi sei"

"Parli come se avessi già provato queste cose"

"Infatti"

"Cosa?!"

"Ho avuto il tuo stesso periodo di confusione. Certo, ero single. Ma una volta scavato dentro me stesso e accettato di essere quello che sono tutto è diventato più facile"

"Non lo sapevo"

"Ti assicuro che se guardi a fondo capirai molte cose di te'. Ma chiudersi non aiuta"

"Beh grazie del consiglio. Mi sento meglio sai?"

"Sono contento" disse sorridendo. Mi fece tenerezza.

Ricambiai il sorriso. Era il primo dopo tanti giorni

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