#73 - Alle strette

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"Perfetto eccoci qua. Possiamo anche uscire" disse Marco parcheggiato in un vicolo non molto distante dal centro

"Non mi accompagni sotto casa?" chiese pauroso Dennis

"Ho molte cose da fare qui al centro, poi tu non abiti molto lontano da qua"

"Già...vabbè allora esco"

"Si anche io".

Scesero dalla macchina e Marco la chiuse con un click.

"Ora che sai come si fa che cosa vuoi fare?"

"Ma perché questo interesse?"

"Niente era per chiedere"

"Ah va bene. Ti ringrazio per quello che hai fatto. Si vede che sei un amico fedele" disse con un sorriso in volto

"Di niente...ora vado" concluse girandosi

"Ah aspetta...prima che vai ti devo dire una cosa...".

Gli prese il braccio e lo girò violentemente a se tirandogli un pugno con tutta la rabbia e lo sguardo d'odio che aveva. Dennis cadde a terra rimanendo incosciente in posizione prona per qualche istante.

Quando si riprese alzò lentamente la testa e sentì uscire il sangue dal labbro. Da lì a poco capì che si sarebbe gonfiata anche la guancia destra.

Marco si mise in piedi di fronte a lui con le braccia distese e le mani chiuse a pugno guardandolo dall'alto. Dennis vedeva solo le gambe.

"Ormai dovreste aver capito che non potete fare niente contro di me, eppure vi ostinate a mettervi in combutta e fare associazioni. Devo essere sincero, non mi sono mai fidato di te. Se pensi di avermi ferito ti sbagli di grosso. Sono abituato ai tradimenti. Non mi sono mai fidato di nessuno, ed è proprio questa la cosa che mi ha aiutato a non farmi fregare più da nessuno. Immagina se un nerd può farmi questo...non sai nemmeno di cosa sono capace"

"Marco...basta...lasciami andare" disse stordito Dennis

"Andare dove? A spifferare tutto a Samuele? Eh? No...non è così facile"

"Basta...per favore...".

Marco si abbassò verso di lui, girandolo verso l'alto.

"Per quanto tempo andava avanti questa storia? Hai detto qualcosa oltre che a Samuele, anche ai ragazzi del centro? Hai aiutato Tommaso e Samuele a stare insieme? Li hai fatti vedere di nascosto? Insomma, ho tante domande in testa...come puoi vedere mi hai causato non pochi problemi...che me ne faccio di te ora?"

"Basta...ti prego".

Marco cominciò a tirargli pugni sul petto senza badare a dove si sarebbero spostati, se sul viso o da qualche altra parte.

"PEZZO DI MERDA! MI HAI TRADITO GRANDISSIMO BASTARDO! TI HO DETTO CHE DEVONO STARE SEPARATI! DEVONO STARE SEPARATI! DOVETE FARE QUELLO CHE DICO! VI AMMAZZO A TUTTI! ANCORA NON AVETE VISTO NIENTE DI ME! VI UCCIDO! STRONZO MALEDETTO!".

Il sangue schizzò sul suo viso, sporcandolo. Quando la sua collera finì, Dennis si ritrovò da solo e privo di sensi per qualcosa che non poteva controllare e che gli era completamente sfuggita di mano.

"Gli hai detto tutto?" chiese Angela

"No. Non so come ho fatto ma direi che ho guadagnato tempo"

"Non so quanto può andare avanti questa storia. Marco diventa sempre più pericoloso con lavanzare del tempo"

"Non sarebbe dovuto arrivare?" chiese Matteo

"Si vedrai che tra poco sarà qui. Su questo non ho dubbi guarda..."

"Vabbe...intanto mangiamo che è già sera"

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<<Samuele mi disse una cosa che, a pensarci ora direi sia proprio azzeccata: non voleva che io finissi dentro a quello che stavano passando i ragazzi del centro. Effettivamente fu molto brutto però riconosco che non c'era alternativa. Bisognava prendere misure drastiche>>

<<Cosa successe poi a Dennis?>>

<<Rimase incosciente per una ventina di minuti, dopodiché ebbe la forza per prendere il suo cellulare e chiamare Samuele. Sentire la sua voce in quelle condizioni fu qualcosa di orribile>>
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Angela, Matteo, Aurelio e Samuele stavano mangiando in silenzio quando, ad un tratto, il telefono di Samuele squillò: era Dennis.

"Ehy Denny, finalmente ti fai sentire...hai qualche buona notizia per noi?"

"Samuele..." disse con voce rauca

"Dannis? Che hai? Ti senti bene?"

"Venitemi a prendere...sono nel vicolo...per favore..."

"Che cazzo succede? Mi stai facendo preoccupare"

"Marco...mi ha aggredito..."

"COSA?! O MIO DIO! CRISTO SANTO!VENGO SUBITO!"

"Che succede?" chiese Angela.

Samuele corse fuori senza neanche dare una risposta. Scese velocemente le scale e si fiondò per strada.

Continuò a correre fino al vicolo: era buio e Samuele si aiutò con la torcia del telefonino. Ad un certo punto vide Dennis per terra, con la faccia piena di sangue. Si spaventò così tanto che cominciò a piangere.

"Oddio mio...porca miseria...come ti ha ridotto" disse piangendo Samuele poggiando le ginocchia per terra vicino a lui

"Ha saputo...di me..."

"È pazzo...è uscito di testa...cristo mio...ora che faccio?".

Samuele cercava di avvicinare la mano per toccare la testa di Dennis ma il tremolio che aveva era troppo forte e gli avrebbe fatto male.

Capì che il tempo stava per scadere. Ogni minuto che passava, la situazione diventava sempre più incontrollabile.

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