#51 - Sociopatia

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"Aspettate un attimo...in che senso proprietario del centro?!" chiese sconvolta Angela

"È questo che volevo dirti...perdonatemi tutti"

"Oh...ma che pena mi fate...siete così teneri..." disse ironicamente

"Sappi una cosa Marco, un giorno la pagherai per tutto quello che ci stai facendo" disse Matteo

"Oh si certo, che paura. Sono stato minacciato dal classico indeciso. Scommetto che sei bisessuale"

"Questo è il ragazzo di Tommaso?!" chiese Martina

"Si...è lui" rispose Samuele

"Non mi aspettavo fosse così..."

"Così come? Mostruoso?"

"Marco...non puoi essere tanto cattivo. Te lo chiedo per favore...smettila" disse Samuele

"Proprio tu stai parlando? Tu che mi hai creato così tanti problemi? Sei ingiusto. D'ora in poi sarò IO a dettare del regole. Come vi ho già detto ci saranno dei cambiamenti. Per cominciare, mi occuperò io del debito che aveva la precedente proprietaria. Come vedete sono un tipo responsabile. Questo però comporta un tasso di interesse superiore rispetto a quello che pagavate a testa. Devo ricavarci qualcosa insomma"

"Che pezzo di merda" disse Enrico

"No. Errore. Non voglio più sentire un linguaggio simile. Chi oserà fare un passo falso con me, verrà buttato fuori. Mi sono spiegato? Ovviamente Samuele gode di immunità da questo punto di vista perché tornerebbe semplicemente a casa sua, ma questo non toglie che i suoi errori si rifletterebbero su di voi"

"Tu che farai?" chiese Angela

"Io rimarrò con voi sempre. 24 ore al giorno 7 giorni su 7"

"Cosa?! Non puoi!"

"Tu devi solo stare zitta. Ho già notato quanto parli la prima volta che ci siamo visti al bar. Con me abbasserai la cresta. Assegnerò a ciascuno di voi dei compiti e delle regole per far funzionare il centro come si deve. Ho notato la sporcizia in giro, per cui posso dedurre che ognuno fa come gli pare e piace qui. Si va a letto alle 23 e ci si sveglia alle 6. Sono vietati schiamazzi in giro per il centro. Sapete...ho imparato da Dennis i vostri nomi. Considerando che a scuola conosco tutti è stato facile ricordarmi le facce. Angela, Chloe e Martina si occuperanno della cucina assicurando colazione, pranzo e cena in perfetto orario. I due fidanzatini, Matteo, Enrico e il caro Samuele si occuperanno delle pulizie. Voglio trovare questo appartamento sempre bello igienizzato. Non voglio vedere neanche un grammo di polvere"

Si avvicinò ad Aurelio, il quale era terrorizzato.

"A te mio caro Aurelio, visto che sei il più piccolo, ho deciso di affidarti un compito molto semplice. Ti occuperai delle provviste. Cibo, acqua e prodotti per la casa. Sei capace?"

"Beh...s...si" rispose

Matteo ribolliva dalla rabbia.

"In quanto a me...beh...mi occuperò delle finanze. Chi non sarà in grado di pagare verrà immediatamente sfrattato. Ovviamente se qualcuno vuole aiutare chi non è in grado di mantenersi qui può farlo. L'importante sono i soldi"

"E per uscire?" chiese Chloe

"Uscire? Beh chiedete a me, e se sarò dell'umore adatto allora potrei persino dirvi di si"

"Ma non puoi proibirci di uscire! Siamo maggiorenni" disse Matteo

"Non ti piace come gestisco questo posto? Allora quella è la porta"

Matteo rimase in silenzio, con una rabbia incontrollabile dentro di sé.

"Qualcuno ha qualche domanda? Bene...allora passiamo al secondo step".

Andò nel corridoio, dove alla fine c'era appesa la bandiera LGBT.

"Vedo che qui avete così tanta roba appesa...tanti cartelloni, bandiere e scritte. Lo sapete che imbruttiscono il tutto?".

Prese la bandiera arcobaleno e la strappò dal muro, gettandola sul pavimento.

"COME CAZZO TI PERMETTI STRONZO!" urlò Matteo facendo uno scatto in direzione di Marco, venendo bloccato da Samuele

"Calmati Matteo! Non possiamo fare niente in questa situazione"

"Con che coraggio mi dici una cosa del genere?"

"Ti prometto che troveremo una soluzione"

"Si certo...per quanto mi riguarda, più sbagli fa il frocetto e meglio è per me. Lo sapete che a scuola è odiato da tutti? Ma questa è una storia vecchia. Ora abbiamo questo nuovo strabiliante capitolo".

Riprese a strappare tutte le bandiere e i cartelloni nel corridoio. Per tutti era uno shock immane. Un dolore straziante di fronte a tanta crudeltà. Non potevano fare altro che continuare a guardare la scena rimanendo immobili. I sensi di colpa divoravano Samuele. Guardare le facce sconvolte di tutti, gli apriva una voragine nel petto.

"Non ho parole davvero" disse Angela

"Hai parlato ancora, sai? Vai a prendere un sacco per l'immondizia e mettici tutte queste porcherie. Per quanto riguarda le bandiere appese in sala da pranzo..."

"Vuoi strappare anche quelle?!" chiese Samuele

"Ma no di certo...sarete voi a farlo. Vedervi strappare i vostri stessi simboli ha un qualcosa di pittoresco"

"Neanche sai che cosa stai distruggendo...sei completamente pazzo" disse Angela

"No ti sbagli. Conosco il significato di ogni singola bandiera. È per questo che c'è più gusto. Ora sbrigatevi. Abbiamo un sacco di cose da fare ancora".

Tutti i ragazzi, si spostarono in sala da pranzo, cominciando a strappare tutto quello che dava colore alle pareti.

Le bandiere caddero una dopo l'altra mentre Marco osservava la scena con un sorriso in volto. Era per lui un'opera d'arte.

"Mi dispiace miei cari. Vi ci sarà voluto così tanto tempo per allestire questo posto...ma guardate il lato positivo: stiamo abbellendo l'intero appartamento!"

Angela aveva notato le lacrime negli occhi di Samuele mentre strappava dalla parete ciò che era rimasto della vita lì dentro prima dell'arrivo di Marco.

I muri erano tornati totalmente bianchi e i pavimenti erano coperti da tutto quello che avevano tirato via.

"Angela! Ti ho detto di prendere un sacco per la spazzatura! Dobbiamo gettare via tutto"

"Si....ora lo prendo"

"Io nel frattempo, vado prendere il letto singolo da casa mia e lo monto qui. Cominciate a pulire tutto quanto e stasera mangiamo tutti inseme"

"E il pranzo?" chiese Chloe

"Dobbiamo dare la priorità alle pulizie. Non ho intenzione di vivere nella sporcizia"

"Ma che squilibrato"

"Aurelio!"

"Che c'è Marco?"

"Oltre a fare rifornimenti, ti occuperai di tenerli sotto controllo. Se c'è bisogno di andare a comprare qualcosa questo è il momento giusto"

"Beh si...manca qualcosa. Ci vado adesso allora"

"Magnifico. Ah dimenticavo un'ultima cosa! Il bucato. Voglio lasciare questo compito esclusivo a Samuele, oltre al compito di pulizie che ha già. Vi assicuro che insieme ci divertiremo tanto"

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