#38 - Il compleanno di Tommaso pt1

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<<Oddio...ma è vero. Quello ha cambiato il test...io non sono malato>> ripeteva tra sé.

Eccolo lì. La luce della cucina entrava alquanto in soggiorno dove si trovava Samuele. Seduto per terra nell'angolo buio a luci spente. Teneva le ginocchia vicino al petto e abbracciava le gambe con le braccia.

La preoccupazione che lo tormentava si scatenava con un pianto che a lui sembrava lo stesse facendo sentire meglio. A singhiozzi sentì la necessità di esprimere i suoi pensieri ad alta voce, anche se non sarebbe stato ascoltato da nessuno.

"Marco lo ha fatto...quello mi odia..." disse guardando nel vuoto. Non riusciva ancora a capire come ci fosse riuscito.

Alzò lo sguardo e vide il falso documento che aveva lasciato sul tavolo della cucina. Era proprio davanti. Quel semplice pezzo di carta gli aveva portato tutta quella sofferenza. Era stato allontanato, deriso e sgridato. Capì  che in effetti non era colpa di quel foglio, ma della persona che lo aveva manomesso.

Nel giro di un secondo la tristezza fece posto alla rabbia.

La sua espressione cambiò in uno sguardo d'ira rivolto verso quel foglio.

Si alzò di scatto avvicinandosi al tavolo della cucina a passo spedito. Prese violentemente il foglio e lo strappò con estrema violenza in pezzi del tutto irregolari.

Lanciò violentemente sul pavimento l'ultimo pezzettino di carta che non riusciva a strappare.

Rimanendo in piedi, chino con gli avambracci sulle cosce guardando i brandelli di carta sul pavimento, riprese a piangere.

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<<Quando Samuele scoprì la verità, pensò che Marco aveva fatto tutto questo solo perché lo odiava. Non si sarebbe mai immaginato che era rivolto a noi due. È questo il punto di tutto: qualsiasi cosa faceva Marco era proprio per farci dividere. Dennis gli aveva detto due cose importantissime. La prima era che se noi due ci fossimo rincontrati, avremmo comiciato a provare sentimenti forti e la seconda era legata alla vulnerabilità di quello che faceva. Un solo errore avrebbe fatto vacillare tutto quello che aveva ideato>>

<<Perché il suo compleanno è così importante ai fini di quello che sta raccontando?>>

<<Perché Marco commise quell'errore proprio durante questo evento>>
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Ore 6 e 19 del mattino.

Samuele era già in piedi. Era riuscito ad addormentarsi alle 4 e mezza circa di notte.

Prima di andare a letto aveva cestinato i brandelli di carta e i segni di sfogo che aveva lasciato in cucina. In questo modo i suoi genitori non gli avrebbero chiesto cosa avesse fatto.

Davanti lo specchio del bagno, notò che le sole due ore di sonno gli avevano lasciato occhiaie abbastanza evidenti, ma la rabbia che ribolliva in lui non gli faceva sentire la stanchezza.

Ore 7 e 57. Dennis e Marco si erano incontrati nel solito vicoletto senza passanti.

A giudicare dal tono di voce che aveva in chiamata prima di vedersi, Marco aveva il bisogno di dire qualcosa di importante. Forse l'ennesimo piano studiato, oppure qualcosa che aveva notato.

"Che c'è stavolta?" chiese Dennis

"Non mi piace il tono che usi quando dobbiamo parlare"

"A te dovrebbe importare che io faccia tutto quello che mi dici e fin'ora non ti ho mai deluso, giusto?"

"Giusto e con questo che vorresti dire? Che non ti ho fatto avvicinare a Samuele come volevi tu?"

"Non esattamente"

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