#37 - Tradimento pt2

31 2 1
                                    

"Angela..."

"Eccoti Matteo! Senti, Andy non si è portato il cellulare e non so dove andarlo a cercare!" disse con voce preoccupata Angela

"Dobbiamo far scendere anche gli altri nel caso. Se non lo troviamo, chiamiamo la polizia, però prima cerchiamolo"

"Ok dai!" concluse Angela.

I due si separarono cercandolo nei posti isolati.

"Glielo devo dire e basta". Questo era il pensiero fisso nella mente di Aurelio. Voleva dire a Matteo quello che aveva visto, ma cosa avrebbe comportato? Sarebbe saggio intromettersi in una coppia? Lui cosa c'entra? E' probabile che Matteo lo sapesse già. Aveva sentito qualche discussione, e forse avrebbe fatto solo una figuraccia nel dirlo.

Tutto quello che era successo in quelle due ore, convinse Aurelio a tornare indietro. Ed era proprio quello che stava facendo in quel momento.

Durante il tragitto si chiedeva se avesse già visto quel ragazzo. Non lo aveva nemmeno visto bene, per cui non poteva dare una risposta precisa. E per quale motivo Enrico lo avrebbe tradito? Si trovava così male? Andy aveva sentito nella conversazione del giorno prima che in effetti qualcosa di marcio c'era.

Tante domande e nessuna risposta. Si era completamente immerso nei suoi pensieri, che senza accorgersene, era tornato al centro.

Salì le scale e suonò al campanello. Quando gli altri aprirono la porta e lo videro, la loro espressione fece capire cosa avesse provocato la sua fuga.

"Angela, venite subito qua! Aurelio è tornato da solo!" disse Martina dal centro

"Che?! Quando torniamo mi deve sentire! Ci ha fatto preoccupare da morire!".

Martina e Chloe fecero sedere Aurelio sul divano del salone, mentre loro rimasero in piedi davanti a lui.

"Perché te ne sei andato così?" domandò Chloe

"Guarda che vi ho sentiti a te ed Angela mentre parlavate di una cosa che in questo periodo ti tormenta! Si può sapere cos'è?" chiese Martina.

Aurelio non ebbe il tempo di rispondere, che il campanello suonò. Sapeva già di chi si trattava. Era teso più per Matteo, che per Angela.

La porta si aprì, e la prima ad entrare e ad avvicinarsi a lui fu proprio Angela.

"Ma che cazzo fai Auré? "

"Si scusami Angela..." rispose con voce tremante Aurelio

"Ora mi puoi rispondere per favore? Che hai in questo periodo?" domandò Martina

"No raga, per favore è una cosa che stiamo affrontando insieme. Non ve la prendete. Appena si sistema vi raccontiamo tutto. Scusateci, non è che non ci fidiamo di voi"

"Lo so ma basta che si dà una regolata. Non può succedere ogni giorno una cosa diversa"

"Aspettate un attimo!" intervenne Aurelio, sempre con voce tremante

"Che c'è?" domandarono all'unisono Chloe, Martina ed Angela

"Matteo, devo dirti una cosa quando hai tempo".

Fino a quel momento stava osservando la scena stranito, ma quando si rivolse a lui, la sua attenzione si focalizzò su Aurelio.

"Ehm... si. Quando vuoi" rispose

"No. Adesso"

"Tu ora hai solo bisogno di darti una bella calmata" disse Angela

"Angy...non sto scherzando. È importante"

"Che è successo? Ancora..." rispose sbuffando

"È una cosa che devo dirgli privatamente".

Samuele aveva appena spento il suo portatile e girava per casa annoiato. I suoi genitori erano usciti.

"Quasi quasi esco a farmi un giro" pensò.

Quando si avvicinò al tavolo della cucina, dove aveva lasciato il telefono sentì il campanello di notifica per i messaggi.

Non ne riceveva molti, ma non si sbalordì ugualmente.

Dopo averlo sbloccato vide che lo aveva inviato un numero sconosciuto ma non privatamente. Vedeva le cifre ma non lo conosceva.

<<Apri questo link. Ti prego di non allarmarti. Non farlo>> diceva il messaggio.

Dopo aver letto il testo, Samuele cominciò a insospettirsi. Dal modo in cui era scritto sapeva che non si trattava di uno di quei messaggi di pubblicità che ogni tanto arrivano.

Senza nemmeno sedersi, decise di cliccare sul link anche se c'era il rischio di beccarsi un virus informatico.

Si aprì una pagina in HTML semplice, senza altri link, video, pubblicità o altro. Insomma, era stata creata da qualcuno che voleva dire qualcosa.

Qui sotto ci sono due file che vanno scaricati in ordine. Una volta che lo avrai salvato e lo avrai visto una sola volta, si cancellerà automaticamente.

Non preoccuparti per quello che stai per vedere e per favore rimani calmo. Samuele.

Ti dirò chi sono e ci incontreremo.

Al di sotto di quel testo, erano presenti due icone per i file PDF, una accanto all'altra. Proprio come era scritto.

A Samuele sembrava tutto solo uno scherzo, ma quel sospetto che aveva non gli passava.

Cliccò sul primo file e una volta salvato si preparò e ci cliccò sopra.

Davanti a sé, vedeva il documento degli esami sanguigni che gli erano arrivati a casa. La voce sul test diceva positivo.

La prima cosa che gli venne in mente, fu che si trattava di una presa in giro. Non sarebbe stata una novità. Specie in quel periodo.

A pensarci bene, quel documento era arrivato per posta a casa sua. Solo lui poteva averlo e non lo aveva fatto vedere a nessuno e i suoi genitori lo avevano tenuto chiuso nella credenza sopra la TV in soggiorno.

Posò il cellulare sul tavolo, sapendo che il file si sarebbe cancellato a momenti e andò in soggiorno. Aprì la credenza e vide il test dei risultati sopra altri documenti. Lo prese, e pensò che la risoluzione del documento sul cellulare era abbastanza alta da fargli intuire che quella persona gli avesse mandato il file originale, senza essere stato scannerizzato.

Il primo file serviva per dimostrare la veridicità di quello che quella persona voleva dire. Quel sito era ben lontano da essere una presa in giro nei suoi confronti. Ma chi poteva essere? E cosa voleva?

<<Aspetta, ma...c'è un altro file...che mi vorrà dire ancora?>> pensò.

Le sue mani cominciarono a sudare freddo. Non aveva il coraggio di cliccare ancora. Voleva rinunciarvi, ma sapeva che molto probabilmente si trattava di una cosa importante. Il suo trasudava la preoccupazione che aveva dentro di sé.

Trovò lentamente la forza di cliccare sulla seconda icona e prima di quanto si aspettasse, il file era già pronto.

Lo aprì.

Vedeva ancora lo stesso documento. Sembrava identico.

Non notò nulla di insolito.

Rilesse attentamente le voci una ad una.

Questa volta notò qualcosa di insolito: in questo file mancavano diverse voci rispetto al documento che aveva in mano.

In maniera frettolosa, mise il cellulare e il foglio sul tavolo per confrontare i documenti.

Non era presente la voce relativa al virus HIV.

Cosa voleva dire? Perché un dettaglio simile non era stato inserito?

Senza accorgersene, mise la mano sulla fronte e rimanendo in piedi, curvo sul tavolo sudando freddo, continuò a leggere il foglio.

Scorrendo alla fine del file, sul cellulare, vide in piccolo una scritta.

Fece lo zoom su quella frase per poterla leggere meglio.

E' stato Marco. Tu non sei malato.

Anime MulticoloreWhere stories live. Discover now