#12 - Nomina

43 2 2
                                    

"Marco! Che cazzo stai facendo?"

In meno di due secondi trasformò l'espressione di stupore in una calma glaciale. Era entrato di nuovo nella parte di sempre

"Ehi Tommà! Mi hai spaventato. Stavo chiedendo a Umberto di Samuele"

"Che vi siete detti?"

"Niente Tommà. E' proprio simpatico l'amico tuo. Stasera dovremmo andare in un bar. Ci dobbiamo organizzare" intervenne Umberto per coprire Marco

"Lui dov'è?" chiesi

"E' rimasto a casa. Ci siamo ritirati tardi. Non è un tipo da ore piccole"

"Perché è uscito proprio con te? Lui ha già il suo gruppetto di amici"

"Scusa ma che c'è di male a farsi nuove amicizie. Non puoi mica pretendere che diventi come te"

"Che cazzo vuoi dire? Tossico"

"Tommà, ma perché ti importa così tanto di quello?" disse Marco

"Niente, te lo assicuro. Sono solo preoccupato" risposi trasformando la rabbia in espressione di disagio

"Avevo intenzione di uscire stasera, se però non hai voglia.."

"No, ok va bene. Lascia stare" dissi sbuffando.

A quel punto, Marco mise il braccio attorno al mio collo ed entrammo insieme nel padiglione.

_________________________________

<<Tutti sapevano che voi stavate insieme?>>

<<Si. Nessuno osa dire qualcosa a Marco. Ha troppo potere>>

<<La stessa cosa non si poteva dire di Samuele, corretto?>>

<<Esatto. Non aveva ancora fatto coming out se non con pochissimi amici di cui si fidava. A me lo disse perché già sapeva della mia omosessualità>>

<<Marco ha mai minacciato di svelare a tutti l'orientamento di Samuele?>>

<<Quello sarebbe stato il piano B. Marco aveva piantato il seme del pregiudizio nella scuola. Ecco perché era un cumulo di doppie facce. Nella nostra città l'omosessualità è accettata e mi ritengo fortunato su questo, abitando comunque al sud. Marco ha rovinato tutto>>

<<Quindi la nomina funzionò?>>

<<Si. Ma per poco. Alla fine le persone si ricredettero, non avendolo mai visto toccare una sigaretta>>

<<Bene, allora vada avanti non perdiamo tempo>>

<<No invece. Tralascerei una cosa importantissima>>

<<È un fatto grave?>>

<<Certamente>>

<<Quanto di preciso?>>

<<Quasi quanto Marco>>

__________________________

La giornata stava passando rapidamente. Ovviamente solo per Marco.

Io ero lì seduto a guardare il vuoto con la mano di Marco sulla mia. Mi sentivo più incatenato che mai. Lui era così allegro, spensierato. Certe volte rivolgevo i miei occhi verso di lui senza muovere la testa con un'espressione più che esausta.

L'ansia mi accompagnò per tutte le ore. Vedevo la prof parlare ma la mia testa era altrove. Rivolta a una sola persona. Il bello è che si trovava così vicino ma nella mia mente era così lontano. È incredibile come una percezione negativa della realtà ti impedisca di fare tutto. Ti crea un muro. Vuoi solo abbatterlo, ma pensi che ci sarebbero conseguenze gravi. Io mi sentivo così. Ero come un cane che avverte un pericolo. Sapevo che dicendo quello che pensavo avrei scatenato qualcosa. Non so esattamente cosa.

"Tomma' tutto ok?" mi sorpresi che questa domanda venne proprio da Marco

"Eh? Si tutto a posto. Sono un po' stanco"

"Beh allora riposati oggi pomeriggio, che stasera usciamo".

Durante la ricreazione, Marco ed io andammo in bagno. Gli dissi che mi ero stancato di stare in aula. In realtà volevo allontanarmi per un istante dai miei pensieri

"Mark aspettami qui io vado un secondo al gabinetto"

"Ok, però prima ti devo dire una cosa"

"Che c'è ancora?" dissi sbuffando

"Ho chiamato la madre di Samuele. A quanto pare non uscirà di casa per un po' "

"Che?! Come fai a sapere il suo numero? E perché l'hai fatto?"

"Rilassati. Ultimamente quella della segreteria si assenta e la scuola ha bisogno di qualcuno che gestisca le telefonate. Ci pensano i collaboratori ma anche loro hanno da fare quindi ogni tanto me ne occupo io. Mi hanno chiesto di chiamare sua madre per alcune assenze ancora non giustificate. Ne ho approfittato per chiederle di lui. Non le piacciono queste sue nuove amicizie. Non sono l'unico a dirlo. Te ne sarai accorto. Stai attento a quello, me lo prometti?"

"Mark, io ho completa fiducia in te e te l'ho dimostrato dando corda a questo rapporto, ma sono in grado di capire con la mia testa se una persona merita la mia amicizia"

"Ok fai come vuoi. Continua con le tue illusioni però sappi che.." improvvisamente la porta del bagno si aprì ed entrò un ragazzo magro con capelli che gli coprivano la fronte. Aveva uno sguardo attento. Sembrava osservare qualunque cosa

"Scusatemi ragazzi, posso parlare da solo con Marco?"

"Puoi dirlo da qui"

"Ho bisogno di un consiglio da te"

"E adesso che cazzo succede? Andiamo, muoviti" dosse Marco sbuffando e spingendo il ragazzo fuori dal bagno

"Che cazzo vuoi Dennis?"

"Ah sai il mio nome?"

"Ovvio! Conosco tutti in questa maledetta scuola. Parla ora"

"So che vuoi tenerti stretto il tuo ragazzo. Se vuoi posso darti una mano"

"Uh ma guarda...sei parecchio informato. Mi piace. Ok dimmi in quale materia sei messo peggio, sbrigati che vado di fretta"

"No, non mi interessano i voti"

"Ah si? E che vuoi allora?"

"Samuele"

Anime MulticoloreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora