#17 - Vendetta programmata

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<<Ho imparato una cosa da tutta questa storia. Con Marco, se fai qualunque cosa che va contro di lui, te la fa pagare>>

<<Questo vale per quello he successe al centro?>>

<<Lui sapeva benissimo che mi sarei incontrato con Samuele. Pensate veramente che me l'avrebbe fatta passare liscia?>>
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Il giorno seguente mi svegliai presto per incontrarmi con Marco e spiegargli una volta per tutte come la pensavo riguardo al nostro rapporto.

Non lo trovai da nessuna parte. Chiedendo in giro ai vari compagni, mi accorsi che non c'era. Era molto strano. Non mi ha scritto per tutta la giornata di ieri. La cosa positiva era vedere di nuovo Samuele con i suoi compagni. Era finalmente tornato. Era di nuovo col suo giacchettino a righe orizzontali. Se lo metteva spesso. Io lo trovavo semplicemente magnifico.

Avevo riflettuto su una cosa: i gruppetti di ragazzi non parlavano più del Samuele tossico. Probabilmente i suoi compagni lo avevano difeso su questo. In effetti lui non era per nulla quel tipo di ragazzo. La nomina era quasi del tutto sparita. Fui felice per questo.

L'assenza di Marco serviva per un motivo. Si era dato appuntamento con Umberto. Erano tutti e due in macchina in una strada di campagna. Marco aveva ben chiaro cosa architettare. Sarebbe stato il piano migliore per raggiungere il suo scopo.

"Mark perché hai parcheggiato qui?"

"Ho bisogno di un enorme favore. Se riuscirai io ti garantisco la promozione. A breve ci sarà il consiglio di classe per il primo quadrimestre"

"Addirittura? Dimmi di che si tratta"

"Tuo padre è medico, giusto?"

"Beh si..."

"Dove lavora di preciso?"

"Beh qualche volta lavora al pronto soccorso, altre volte sta all'ufficio referti"

"Okay. È quello che volevo sentire"

"Mark, è tutto a posto? Hai dormito stanotte? Ti vedo strano"

"Rispondi alle mie domande e basta"

"Okay, ma spiegati meglio. Non capisco dove vuoi arrivare"

"Ascoltami bene. Ho osservato la casa di quel frocetto represso"

"Samuele?"

"Si. Ascoltami. Ho scoperto che ha intenzione di iscriversi ad una associazione per donare il sangue. Non so che assurdo pensiero di bontà gli è passato in testa. Sta di fatto che le associazioni prima di dichiararti idoneo per donare, devi effettuare delle analisi che in questo caso sono gratuite"

"Marco, ma che cazzo hai in mente? Sei inquietante oggi"

"Dobbiamo far risultare i valori sballati. Per questo chiederò anche l'aiuto di Dennis. Ho già previsto tutto. Lui farà delle verifiche più dettagliate per scoprire il problema, ed è lì che ci giocheremo la nostra carta vincente! Dobbiamo farlo risultare positivo al virus dell'HIV!"

"Mark ma stai fuori?"

"Ascolta. Ormai ho capito che la cosa che lo spinge ad andare dietro a Tommaso o comunque più in generale, andare dietro ad un ragazzo è la fiducia che ha verso il suo mondo, la sua comunità...quindi ho pensato che facendogli cambiare idea, facendo del suo bel mondo, il suo peggior incubo, sono sicuro che non ci darà più fastidio. Vedrà tutto negativamente. Si sentirà tradito da una cosa alla quale ha sempre creduto e a cui ha sempre dato fiducia"

"No Mark, non contare su di me. Ma sei scemo? Scherzare su una cosa del genere..."

"Scusami un po'...forse mi sono espresso male. Probabilmente è dovuto alla stanchezza...ti sembra che ti avessi dato possibilità di scegliere?" disse Marco guardandolo inferocito.

"Io ti ho detto che se ci saresti riuscito io ti avrei garantito la promozione, ma è meglio che tu non mi abbia come nemico".

Umberto lo guardava e si era reso conto di stare parlando con una persona insana. Si accorse di essere stato messo in trappola. L'unico modo per uscire da quella situazione era con egoismo. Pensò che in fondo non era a lui il torto. Lo avrebbe subito qualcun altro e se qualcosa fosse andato storto, avrebbe addossato la colpa a Marco.

Ovviamente era sempre cosciente di quello che gli aveva chiesto.

"Marco quello che stai chiedendo è follia pura"

"Tommaso è ancora confuso su di sé. Lo conosco troppo bene ormai"

"Ma che cosa vuoi da lui? Almeno questo me lo devi dire"

"Tu preoccupati di fare quello che ti dico e basta. Al resto non pensarci"

"Ok ma, cosa vuoi che faccia?".

Marco tirò gli occhi all'insù come se si fosse stufato di parlare con un idiota.

"Tra due giorni andrà a fare gli esami del sangue. Avvertimi dove starà tuo padre. Io parlerò con Dennis per fare in modo che vada tutto per il meglio. Te lo posso garantire...stavolta si fa a modo mio"

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