CAPITOLO 118

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Il tempo di rimettere entrambi i piedi a terra, che Gideon si ritrasformò nella sua forma umana, liberando una piccola esplosione d'acqua che evaporò subito.

«È quello.» Disse affannato, forse per il calore che lo stava disidratando, indicando un piccolo fiore dai petali violacei nascosto nel tronco spaccato di un albero secolare, ora in fiamme.

«Dov'è Aerin?» Domandai non vedendola.

«Dopo l'incendio l'ho spostata vicino ad una fonte d'acqua. È abbastanza in alto, il fuoco ci metterà un po' a raggiungerla. Per ora è al sicuro. Dalle fiamme almeno...» Lo sguardo denso di preoccupazione.

Annuii, gettando un'altra occhiata al Fiore di Shao, ma l'ulteriore intervento di Gideon distolse subito la mia attenzione.

«E Dollarus? Non era con voi?»

«Crediamo sia lui la causa di questo incendio.» Intervenne Rubyo, cupo.

Gideon si accigliò a quella rivelazione. «Com'è possibile?»

«È possibile che il suo lato non umano abbia preso il sopravvento.» In quel momento gli porsi il Chrysus. «Ci ha chiesto di recuperare questo per lui. È il suo antidoto.»

Gideon mi strappo dalle mani il frutto velenoso e sul suo volto apparve la luce di una nuova determinazione. «Voi recuperate il fiore. Io cerco di far ritornare in sé quel bastardo

Annuii.

Prima di andarsene, Gideon lanciò un'ultima occhiata all'albero in fiamme, poi mi guardò.
Senza aggiungere altro, prese a correre nella direzione in cui l'incendio era più vivo, riassumendo la forma da Kelpie.

«Vado io.» Disse Rubyo, concentrandosi nuovamente sul fiore.

«Ma sei ancora fer-»

«Lyra, ti prego. Lascia andare me. Per tutti questi anni, ho sempre cercato di proteggerti sotto la falsa maschera del dovere da guardia imperiale, da tua guardia del corpo. Ma finalmente ora posso essere sincero con te.» Rubyo mi afferrò per le spalle. «Non è mancanza di fiducia, né tanto meno ti sto sottovalutando come ha detto Dollarus.»
Con quelle parole, lasciò che le sue braccia gli ricadessero lungo i fianchi, abbandonando la presa.

«Voglio proteggerti, Lyra. Non voglio vederti soffrire e rischiare la vita.» Sulla fronte gli comparvero delle rughe, che dipinsero un espressione così simile eppure così lontana alla sofferenza.

«Aspetta.» Lo fermai. «Prendi almeno questo.»

Sotto lo sguardo attento di Rubyo, mi sollevai parte della maglia, finché il cotone non raggiunse le labbra. Con i denti strappai un pezzo di stoffa ancora impregnato d'acqua.

Mi allungai, legandola attorno al volto di Rubyo, così da coprirgli naso e bocca. «Per il fumo...» Dissi infine.

«Si, lo so. Grazie.» Accennò un sorriso, che riuscii a percepire nonostante la stoffa.

Allungò una mano, accarezzandomi il viso, poi la lasciò lentamente scivolare fino a posarmisi sulla spalla. Tentò di rassicurarmi con un breve cenno della testa e poi, delicatamente, mi spostò di fianco, facendomi arretrare e lasciandogli lo spazio per agire.

Ma quando mi girai verso di lui, seguendolo con lo sguardo, non potei fare a meno di notare come il fuoco che divorava l'albero fosse avvampato ancora di più, consumandone quasi totalmente la chioma.

Uno scricchiolio.

Il mio cuore si fermò per un attimo.

Anche Rubyo, impietrito, arrestò l'avanzata.

Royal Thief IIWhere stories live. Discover now