CAPITOLO 125

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Da quando Gideon aveva ripreso i sensi, la tensione era alle stelle e l'aria così pesante da essere asfissiante.

L'unico che sembrava essere indifferente a tutto ciò era Dollarus.

Avevamo proseguito in silenzio. O almeno, in un silenzio apparente: nella mia testa c'era così tanto caos da non riuscire a scindere un pensiero dall'altro.

Rubyo, non se la passava meglio, e avrei notato anche senza i ricordi di come si stesse trattenendo dal saltare addosso a Gideon, a cui lanciava sguardi carichi di disprezzo.

Quest'ultimo, invece, facendoci strada, ci aveva dato le spalle per tutto il tempo.
Avevo incrociato il suo sguardo solo per un breve istante dopo che si fosse risvegliato, ma non ne ero riuscita a cogliere nessuna emozione.

«Lassù.» Disse improvvisamente Gideon, scuotendomi dall'inerzia assonnata nella quale stavo camminando.

Arrestai il passo assieme a tutti gli altri, alzando lo sguardo.

Davanti a noi si ergeva un picco montuoso, così consumato dall'incendio da apparire solo come lo scheletro nero di una foresta bruciata.

«Merda.» Sentii Gideon imprecare a denti stretti mentre, senza ulteriori spiegazioni, si affrettava in direzione del rilievo.

Feci per inseguirlo ma Rubyo mi trattenne dal polso.

«Lyr- Principessa.» Si corresse.

Mi si strinse il cuore nel sapere come quel distacco, che eravamo riusciti a colmare dopo la perdita dei miei ricordi, fosse riapparso dopo che lui avesse perso i suoi.

«Chiamami Lyra.» Accennai un sorriso, ma quando vidi una scintilla illuminare i suoi occhi, diversi subito lo sguardo, temendo che potesse accorgersi che avessi recuperato la memoria.

«Davvero vuoi farlo?»

A quelle parole però non riuscii a non rivolgere nuovamente la mia attenzione su di lui.

Le sopracciglia corrugate.

«Salvare Aerin, intendo...»

«Rubyo-!»

«Dopo tutto quello che il Kelpie ha fatto, che ti ha fatto.»

Rubyo odiava Gideon più di me già da prima che finissi a Palazzo. E questa cosa, unita al tradimento e ulteriormente appesantita dall'accaduto di poco prima... Ora per Rubyo non si trattava più di semplice odio.

Per lui, ora, Gideon e Markus erano sullo stesso livello.

«Hai ragione. È stato Gideon a sbagliare. Aerin non centra nulla. E poi non dimenticare il perchè lo stiamo facendo. Solo lei potrebbe dirci qualcosa sulla spada.»

Speravo che quella mia argomentazione lo avrebbe fatto cedere, ma invece non demorse.

Il tempo lo aveva reso più caparbio.
O forse era stato il pericolo.

«Credi davvero che solo Aerin saprebbe darti una risposta? Potremmo chiedere a Dollarus... sicuramente lui avrà dei contatti-»

Mi limitai a scuotere la testa. «Sei un soldato dell'Impero, o sbaglio? E non è forse tuo dovere, come il mio, proteggere tutti i suoi abitanti?»

Lo vidi stringere i denti.
Questa volta lo avevo centrato in pieno nell'animo.

Mi sentii meschina per aver rigirato contro di lui i suoi stessi principi.

«Ora andiamo, o rimarremo indietro.»

E con ciò mi voltai nuovamente nella direzione di Gideon e Dollarus, ora molto più avanti di noi.

Nonostante il passo affrettato, riuscii a raggiungerli solo una volta che si furono fermati ai piedi dell'altura.

Gideon era con lo sguardo fisso verso l'alto, ed era già la terza volta che lo vedevo spostarsi i capelli dal volto.

Con uno scatto si girò verso di noi.

«C'era una cascata qui, prima. L'ho nascosta in un'insenatura ma ora senza acqua mi è impossibile raggiungerla.»

La voce era ferma, decisa, ma le mani gli tremavano.

«Anche se mi trasformassi in Kelpie e saltassi non riuscirei a raggiungerla.»

«Scaliamo. Non abbiamo molta scelta.» Dissi, cercando di osservare la situazione oggettivamente.

Ma fu Dollarus ad opporsi, ancor prima che Rubyo potesse intervenire.

«No. Il terreno è troppo fragile dopo l'incendio. Cederebbe. Così come qualunque tronco bruciato a cui cercheremo di appigliarci.»

«E se fosse lei a scendere?» Tentò Rubyo.

Ma a quelle parole Gideon scattò.

«Devo forse ricordarti che è svenuta dopo che tu l'hai colpita?»

Rubyo non cedette alla provocazione, tuttavia gli vidi una vena gonfiarglisi sul collo.

«Lei non può scendere, ma noi si.» Intervenne improvvisamente Dollarus.

Era di nuovo affannato, ma almeno questa volta aveva una scorta di Ghrysus su cui contare. Una scorta che gli sarebbe bastata almeno per tutto il tempo che avremo ancora trascorso sull'Isola di Primavera.

«Conosco una strada per la cima. Allungheremo la strada, ma da lì basterà che una persona si cali nell'insenatura mentre gli altri tengono la corda.»

«Dove?» Scattò Gideon pronto a partire.

E Dollarus iniziò a fare strada su un sentiero così a strapiombo e ripido, da far impallidire quelli che avevamo percorso appena sbarcati sull'isola.

O forse, la vera differenza, era l'assenza di scarpe.

Le avevamo tolte al lago e non eravamo più tornati indietro a cercarle, sicuri che il fuoco le avesse consumate.

Ora però, con i piedi tagliati dalle rocce affilate e dai rami pungenti, mi pentivo della mia scelta.

Arrivata in cima sentii la forza venirmi a mancare e le ginocchia cedettero sotto il peso del mio corpo.

Crollai a gattoni, infilando le dita nella terra bruciata.

Tossii, per la gola secca e per la polvere che la mia caduta aveva sollevato.

Rubyo mi fu subito affianco, eppure riuscii a percepire la sua esitazione nel toccarmi.

Fui io a gettargli un braccio in torno alle spalle, per fargli capire che, del contatto, mi andava bene.

Nel mentre che mi rimettevo in piedi, Dollarus estrasse dalla sua piccola sacca una corda.

Nell'incendio avevamo perso tutti i nostri oggetti, lui era l'unico ad avere salvato qualcosa, seppur facessi fatica a immaginare come.

«Ecco la corda. Ora dovete scegliere chi di voi due si calerà.»

Cercai lo sguardo di Rubyo, ma era fisso in quello in Dollarus.

Sull'Isola d'Inverno, l'omino ci aveva avvisati di come, il fiore di Shao, potesse essere maneggiato solo da un umano.

«Vado io.» Disse Rubyo.

Non servivano ulteriori spiegazioni, né ulteriori discussioni.

Sapevo che sarebbero state tutte sensate e che sarebbe stato inutile oppormi.

Ma questa consapevolezza non mi rendeva più tranquilla.

«Ti prego.» Gli strinsi l'avanbraccio e sentii tutti i suoi muscoli tendersi. «Fai attenzione.»

Rubyo sorrise dolcemente e annuì.

Poi cominciò la discesa.

Royal Thief IIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora